Idee di sviluppo per la città di Catanzaro e mercato del lavoro, infrastrutture di collegamento e infrastrutture della cultura e dell’intelligenza, impresa e sicurezza, diritti del cittadino e università. Questi i principali temi di Azione Popolare che sono stati discussi questa mattina nella sala convegni del centro commerciale Le Fornaci di Catanzaro Lido.
Alla presenza del coordinamento cittadino e del presidente nazionale del movimento, on. Silvano Moffa, i numerosi partecipanti hanno potuto pregustare i punti salienti dell’agenda politica e programmatica di Azione Popolare in vista delle prossime elezioni amministrative.
Dopo i saluti del Cav. Rosario Russo, alla presenza dell’on. Mario Tassone(vicesegretario nazionale dell’UDC), di suo figlio Gianluca (segretario cittadino dell’UDC) e del deputato Giancarlo Pittelli, ad aprire i lavori della 1a Assemblea, coordinati da Giuseppe Apostoliti, è stato Giuseppe Mazzullo. Il capo della segreteria politica del Presidente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati, dopo aver elencato il grande lavoro di riforma e crescita descritto nelle leggi e negli elaborati firmati dall’on. Moffa, ha anticipato alla platea quelli che sicuramente dovranno essere gli impegni amministrativi del futuro primo cittadino di Catanzaro: tanto se questi sarà espressione diretta di Azione Popolare quanto se la scelta ricadrà su una figura che rappresenti la sintesi perfetta di specifiche alleanze.
“L’importante è che il percorso amministrativo che verrà intrapreso muti realmente il volto offuscato della città capoluogo e che ci sia una concreta e responsabile gestione della cosa pubblica, senza interessi di parte”. Importante la critica sollevata da Mazzullo sulla mancata convocazione, da parte di tutti gli ultimi presidenti dell’assise regionale, dell’assemblea annuale delle città capoluogo, così come previsto da un articolo dello Statuto della Regione Calabria. Questa consultazione, se solo venisse attuata, come buon senso richiederebbe, e non solo per indicazione statutaria, consentirebbe ai rappresentanti dell’Ente regionale di programmare e coordinare meglio le attività necessarie per ogni singola provincia.
Inoltre, Catanzaro potrebbe ritornare ad interpretare il suo ruolo guida all’interno di un polo di Comuni che, presto, a seguito della chiusura delle Province, si ritroveranno ad affrontare problematiche nuove, oltre a svolgere funzioni aggiuntive. Di crisi economica e sociale, dei preoccupanti tassi di disoccupazione registrati in città, della fuga di cervelli e delle tante attività commerciali di Catanzaro che stanno mettendo in vendita i propri locali e le proprie licenze, ne ha riferito Vitaliano Fiorentino. Il componente del coordinamento cittadino di Azione Popolare ha dichiarato che il movimento ha pronto un progetto di lavoro e di rilancio per la città che, però, deve essere supportato da persone pulite e dotate di libero pensiero.
“Solo così – ha chiosato Fiorentino – si potrà restituire la normalità perduta alla nostra città”. Di una città che vivrà le sue difficoltà gestionali e amministrative, a causa della fuoriuscita dal Patto di Stabilità, ne ha parlato anche Filippo Capellupo. “Sapendo cosa vuol dire amministrare una città con scarsissime risorse finanziarie, sapendo quanto coraggio ci vuole per fare onestamente il proprio lavoro mentre si guarda al bene della collettività, sapendo le tante e insormontabili difficoltà che la politica disattenta e disonesta ti costringe a subire, voglio ringraziare apertamente tutti quegli amministratori pubblici che con sincero spirito di servizio e grande senso di responsabilità continuano a svolgere il proprio compito di guida all’interno delle istituzioni locali. Lo stesso pensiero lo rivolgo ai tanti imprenditori onesti e coraggiosi che, nonostante le numerose difficoltà ambientali e infrastrutturali, hanno deciso di non abbandonare la propria terra.
Per molti di loro, viste le capacità e la caparbietà che ci vuole per resistere in questa terra sofferta, sarebbe stato facile decidere di andare a raccogliere i frutti del proprio lavoro e dei propri investimenti in altre zone del Paese. Catanzaro è vittima di una classe dirigente e amministrativa che ha disaggregato le tante realtà che compongono la città, oltre ad aver smembrato e abbandonato al proprio destino le componenti sane del nostro tessuto economico e sociale. È giunto il momento di riprendersi la città – ha concluso Capellupo –, creando un gruppo dirigente che abbia veramente a cuore le sorti di questa città, con le giuste motivazioni e con il coraggio necessario per non perdere questa ultima chance. Catanzaro non può permettersi di sbagliare ancora una volta, perché le disastrose condizioni economiche del Comune non consentirà più una facile risalita dello status di città capoluogo”.
Appassionato e pieno di sagge considerazioni è stato l’intervento di chiusura dell’on. Silvano Moffa. Il presidente del gruppo Popolo e Territorio della Camera dei Deputati, profondo conoscitore delle opportunità e delle problematiche della città di Catanzaro, ha voluto ricordare che “bisogna, innanzitutto, ritrovare il senso della collettività e tornare a lavorare per il bene della comunità. Questa città non può continuare ad essere gestita con una matrice guicciardiana ma deve ritrovare un atteggiamento sostanziale e comportamentale che ne riaffermi il suo alto valore etico, culturale e imprenditoriale.
In questo ultimo mese, noto a Catanzaro un paradossale fenomeno di autoincensamento e di autocandidature. Personalità che si mettono a disposizione della città, ma solo se la città glielo chiede, piuttosto che buttarsi con il cuore nella mischia, pronti a tutto pur di restituire serenità e sviluppo alla propria comunità. Troppo facile cercare garanzie di successo dietro strategie o alleanze di ferro. Questa città ha bisogno innanzitutto di chi la ama, e non di chi la vuole solo gestire. Tutti debbono ripartire dal basso, con umiltà, riconoscendo i propri errori per poi ritrovare il giusto antidoto per questa incresciosa e dannosa situazione che si è venuta a creare. Basta con le ideologie di piazza o con le appartenenze di classe e categoria. Queste hanno saputo solo dar vita ad una società virtuale. Bisogna ritrovare le idee, quelle buone, e rimetterle in circolo, utilizzando la forza propulsiva delle giovani risorse e la lungimirante saggezza delle persone che in passato hanno già operato egregiamente per il bene della città”.
Con questa 1a Assemblea, Azione Popolare di Catanzaro ha voluto lanciare un seme e capire, così, se questo potrà attecchire in un campo fertile di idee e forze volenterose unite o se, invece, dovrà fiorire da solo e presentare singolarmente il proprio candidato a sindaco. “Come dicono gli urbanisti più moderni – ha concluso l’on. Moffa –, per rilanciare questo territorio bisogna riannodare le tante realtà periferiche di questa città al suo centro storico. Per questo, spero che Catanzaro possa costruire idealmente un nuovo ponte di collegamento e dialogare tra tutte le sue componenti. Una nuova magnificenza di natura immateriale ma sostanziale che riproduca idealmente quanto di straordinario fu concepito architettonicamente dal grande Riccardo Morandi nel progettare il vostro meraviglioso ponte Bisantis”.