Dopo i simpatici interventi dei miei compagni è arrivato il mio turno ed io AVREI voluto dire tante cose ma un groppo in gola me lo ha impedito e non sono più riuscito a dire ciò che in un certo qual modo mi ero preparato ed allora per rimediare provo a metterle per iscritto.
AVREI voluto ringraziare pubblicamente Maurizio Insardà per la grande opportunità che ha dato a noi ex Giallorossi e per la bella e indimenticabile manifestazione che è riuscito a mettere in piedi in poco tempo e con grande professionalità come richiedeva il personaggio principale del calcio calabrese.
AVREI voluto ringraziare tutti i nostri compagni e allenatori dell’era Ceravolo, comunque i 12 che siamo saliti sul palco abbiamo rappresentato i tanti assenti.
AVREI voluto rivolgermi a tutte le istituzioni cittadine invitandole a fare qualcosa di concreto affinchè si possa intraprendere il cammino che aveva tracciato Ceravolo e che ancora nessuno è riuscito ad iniziare, ma non per ripetere ciò che ha fatto lui che è irripetibile, ma per dimostrare che c’è almeno la volontà di far uscire il Catanzaro dall’anonimato e da campionati che non si addicono alla storia Giallorossa.
AVREI voluto invitare gli imprenditori locali a dimostrare il loro concreto intervento a sostegno della Società. Diversi personaggi piuttosto di riempirsi la bocca del Catanzaro, della serie A, degli anni d’oro, ecc…, dovrebbero unirsi in una grande coalizione e formare una società solida, programmare il futuro in modo chiaro e duraturo e, soprattutto, potenziare ed incentivare il Settore Giovanile senza il quale nessuna piccola società può avere una continuità. Tutto ciò è nell’interesse di tutti.
Ed infine AVREI voluto ringraziare meglio gli sportivi per essere intervenuti numerosi e per l’accoglienza entusiasta (vi assicuro molto sentita da noi tutti) che ha sorpreso sia Italo Cucci che Sabrina Gandolfi, i quali poi a cena ci hanno detto che una cosa del genere non gli era mai successa, soprattutto la presentatrice non riusciva a spiegarsi come a distanza di tanti anni c’è ancora l’immutato affetto che ci avete dimostrato all’Auditorium Casalinuovo.
Massimo Palanca
In foto Massimo Palanca ad Avezzano