Dopo la demolizione dell’immobile situato nella piazza del Teatro Politeama, dopo lo smantellamento della “gabbia” di Villa Margherita, stamattina sono iniziati i lavori per l’abbattimento di un’altra bruttura cittadina: si tratta del muro che violentava la spiaggia di Giovino, nei pressi dell’ufficio della Capitaneria di porto.
Per esserne stati convinti e pressanti fautori, non possiamo nascondere il nostro entusiasmo per la tendenza virtuosa che sembra stia instaurandosi in città con lo scopo di bonificare quanto di più antiestetico oggi esista sul nostro territorio. Quello della “bellezza” e della riqualificazione urbana è un tema assai importante per il nostro movimento. Prova ne sia, al pari delle brutture sopra menzionate e fortunatamente già eliminate, la nostra critica feroce da sempre elevata contro altri scempi cittadini fra cui l’antipanoramico ascensore di Bellavista, l’invisa scala di Piazza Matteotti, l’inutile vasca del Pianicello, lo sgradevole carciofo di Piazza Duomo, la pericolosa pista ciclabile di Viale Isonzo, nonché le classiche brutture rappresentante dalla violenza di certi palazzacci accostati ai palazzi storici del centro cittadino o ai fili elettrici penzolanti, ai condizionatori sulle facciate, alle insegne poco eleganti e alle vetrine scadenti di taluni negozi. Insomma c’è molto lavoro da fare per contrastare il degrado. Ecco perché l’iniziativa di questa mattina è non solo concreta ma anche simbolica: restituisce al territorio un po’ di decoro e, nel contempo, suggella la volontà del nostro sindaco Rosario Olivo a proseguire sulla strada del bene comune. Proprio su quest’ultimo punto vorrei che si focalizzasse l’attenzione dell’opinione pubblica: laddove la politica politicante ha cercato e cerca sempre il consenso e l’autoreferenzialità attraverso i favori personali e particolari, la politica nobile si compiace delle azioni portate avanti a vantaggio dell’interesse generale e dell’intera comunità. Battaglie come quella antispeculativa delle lottizzazioni sulla spiaggia di Giovino rappresenta certamente il culmine di questa tendenza virtuosa: lì non si è contrastato il privato o demonizzato il mattone, ma piuttosto si è salvaguardato l’interesse dell’intera città che – sul proprio litorale – aspira legittimamente non a veder costruiti villette e villaggi turistici “chiusi” e funzionali a sé stessi, bensì il quartiere turistico di Catanzaro “aperto”, funzionale ed integrato al resto del tessuto cittadino attraverso la realizzazione di alberghi, strutture ricettive e di intrattenimento, strade ampie, dritte ed alberate. Con ordine ed eleganza.
La soddisfazione di questa mattina parte dunque da lontano, da mesi e mesi di impegno, di passione, di sollecitazioni, di sensibilizzazioni che “CatanzaroNelCuore” non ha mai disdegnato e che il sindaco Olivo ha accolto con determinazione. Il nostro piccolo “muro di Bellino”, come simpaticamente è stato definito, è crollato a distanza di vent’anni dal più famoso “muro di Berlino”. Oggi quello spazio tra la pineta e la spiaggia viene riconsegnato alla collettività con l’auspicio che possa servire – in un futuro non molto lontano – per le attività a servizio del porto. E per amplificare la portata dell’evento consumatosi stamattina, è bastevole rammentare che il manufatto abbattuto insisteva sul territorio da circa quaranta anni e che l’iter per demolirlo non è stato semplice. Ciò valga per riconoscere il merito a chi si è impegnato con dedizione, a chi ama questa città nella consapevolezza che il paesaggio è un elemento di riconoscimento di un’intera comunità, una risorsa comune, non riproducibile, non rigenerabile, che va tutelata e valorizzata.
Fabio Lagonia
Presidente Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”