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Assunzioni consorzio bonifica: al via processo a Catanzaro

Scritto da Redazione

La Cgil è stata ammessa a costituirsi parte civile nel processo a carico di Grazioso Manno, imputato in qualità di presidente del Consorzio di Bonifica Alli Punta di Copanello, accusato di abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta su presunte assunzioni irregolari presso l’Ente e destinazione sospetta dei lavoratori.

La decisione è arrivata oggi da parte del tribunale di Catanzaro, che ha dato il via libera alla presenza del Sindacato, rappresentato dall’avvocato Francesco Pitaro che ha avanzato una richiesta di risarcimento per un milione di euro. Il dibattimento è entrato poi subito nel vivo con l’audizione di due testimoni della pubblica accusa, prima del rinvio all’udienza del 27 ottobre per sentire i testi della difesa. Manno è stato rinviato a giudizio lo scorso 7 ottobre, dal giudice dell’udienza preliminare, Giuseppe Perri, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Domenico Guarascio, titolare delle indagini. Dall’inchiesta a carico di Manno è emerso, secondo gli investigatori, che nove persone sarebbero state assunte presso il Consorzio a seguito di chiamata diretta e non, invece, con un concorso ad hoc o facendo ricorso alle graduatorie del collocamento.

Le assunzioni, poi, sarebbero state giustificate con le necessità legate alla realizzazione della diga sul fiume Melito mentre, invece, i lavori dell’immensa struttura erano sospesi. Risale al periodo compreso tra il luglio 2009 ed il maggio 2010 la presunta commissione degli illeciti ipotizzati a carico di Manno, nella sua qualità di ex commissario del Consorzio, in relazione all’assunzione a tempo indeterminato delle nove persone in questione. Lavoratori che, inoltre, non avrebbero neppure messo piede nelle strutture destinate alla loro attività, mentre due di loro, in particolare, sarebbero stati destinati a svolgere altrove il proprio lavoro. Una ricostruzione, quella della pubblica accusa, che dovrà superare il vaglio del processo dibattimentale, dove Manno è difeso dall’avvocato Enzo Ioppoli. (AGI)

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