I panificatori catanzaresi dichiarano lo stato di agitazione e dicono basta all’abusivismo dei venditori ambulanti senza licenza che operano in città ormai da tempo. Le denunce finora fatte non sono bastate a contrastare il fenomeno, ma il Consiglio Direttivo, che rappresenta oltre 300 soci di Assipan, è ormai determinato a non soprassedere ulteriormente. “Combatteremo la concorrenza sleale – dicono – con denunce continue all’Asp e alle Forze dell’Ordine se i nostri “colleghi” non si metteranno in regola”. “Facendosi beffa di noi, vendono la loro merce anche davanti ai nostri negozi, utilizzando le proprie automobili o motocarri come strutture di vendita. Nonostante l’esposizione alla smog ed un incartamento non igienico, i cittadini sono invogliati all’acquisto perché il prezzo del pane è minore rispetto al mercato. Anche noi potremmo metterci allo stesso livello, ma non lo facciamo perché la nostra professionalità ce lo impedisce. Vogliamo far capire ai cittadini che non possiamo abbassare il prezzo del pane ad un euro al kg perché dobbiamo sostenere le spese di gestione dei negozi e, soprattutto, rispettiamo la legge: paghiamo le tasse, la luce, l’acqua, i corsi di aggiornamento (igienico-sanitario e sicurezza sul posto di lavoro) e gli stipendi ai nostri dipendenti ai quali vanno aggiunti gli Oneri contributivi, l’assicurazione Inail ed l’incidenza Irap sul costo del lavoro”
“Oltre alle normative fiscali, abbiamo l’obbligo di rispettare anche importanti norme igienico-sanitarie e siamo soggetti a controllo in qualsiasi momento. Allora ci siamo chiesti: è sbagliato rispettare la legge? Essere un panificatore conosciuto al Fisco ed agli organi di controllo può diventare una beffa?No! Siamo convinti che sia giusto continuare sulla strada della legalità perché si incrementa l’economia, si danno posti di lavoro e si tutela la salute dei cittadini. Ma per farlo è necessario il sostegno di tutti: Asp, Forze dell’Ordine, Istituzioni e cittadini per una rivoluzione culturale che possa investire tutti i settori. Solo in questo modo garantiremo il futuro non solo delle aziende, ma della città stessa che, a giorni alterni, assiste all’apertura e alla chiusura di esercizi commerciali che scegliendo la legalità sono rimasti schiacciati dal peso di una concorrenza illegale”. “Nonostante la crisi e i rincari, per responsabilità sociale non stiamo aumentando il prezzo dei prodotti perché vogliamo permettere a tutti l’acquisto di uno dei beni di prima necessità ”. “Siamo pronti a chiudere i negozi e scendere in piazza a manifestare – dicono ancora i panificatori – per sensibilizzare anche i cittadini ai quali garantiamo qualità e igiene”.
Nei prossimi giorni i panificatori incontreranno il direttore dell’U. O. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Asp di Catanzaro, Francesco Faragò al quale richiederanno di “predisporre appositi controlli finalizzati alla repressione del fenomeno dell’esercizio abusivo della panificazione” fornendo una apposita relazione circa i soggetti protagonisti di detti abusi e i luoghi dove avvengono quotidianamente.