“Con gli attuali direttori generali delle Asp ci sembra sia arrivato il momento di voltare pagina. La bocciatura del bilancio dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro è più che significativa, considerato che il dg aveva più volte dichiarato, a mezzo di apposite conferenze stampa, che i conti erano in ordine e che si era pervenuti ad una considerevole riduzione dei costi dell’Ente. Dalla delibera del DPGR n. 75 del 5 giugno 2013, apprendiamo invece che la realtà è bel altra e che vi sono vistose discrasie tra quanto ci ha sempre fatto intendere il direttore generale e quanto invece risulta trasmesso alla regione dall’Azienda.
Per l’ennesima volta i manager scelti dal presidente Scopelliti, (nel caso di Mancuso su input del presidente del Consiglio regionale Talarico) hanno fatto cilecca, proprio sul documento principale di ogni azienda: il Bilancio. Leggendo il decreto Scopelliti si rimane sconcertati della superficialità nella formulazione del bilancio che è carente di alcuni fondamentali documenti contabili quali: relazione sulla gestione del Direttore Generale; Conto Economico comparativo con l’anno 2010 e la previsione 2011; Stato Patrimoniale 2011; Conto Economico 2011 dei Presidi Ospedalieri.
I Revisori dei Conti hanno invece “mosso osservazioni riguardo all’attività amministrativa e contabile aziendale, in particolare: la non corretta tenuta del libro degli inventari e dei registri previsti dalla normativa fiscale; l’ingiustificato affidamento di incarichi ad avvocati esterni nonostante l’azienda fosse dotata di un ufficio legale con professionisti interni; la tardiva adozione dell’atto nella corresponsione di somme dovute in ottemperanza a sentenze giurisdizionali. Tali situazioni hanno comportato un aggravio di spese per l’esecuzione dei giudizi di ottemperanza; l’illegittimo ricorso all’ istituto della trattativa privata”. Il Collegio ha ritenuto di esprimere parere non favorevole al bilancio d’esercizio 2011, in quanto “il documento contabile non rappresenta in maniera chiara e corretta la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Azienda. Inoltre, ha riscontrato che, dalla delibera di approvazione del bilancio, non risultano indicate le specifiche cause che hanno determinato la perdita d’esercizio e non sono state individuate le modalità di copertura della stessa”. Il responsabile di questa malaccorta gestione dei documenti contabili di bilancio non può essere tuttavia solo di Direttore Generale. A leggere attentamente il decreto di bocciatura del bilancio le colpe sono anche di altri dirigenti e di tutti coloro che concorrono al controllo di gestione e dei flussi, nonché dello stato patrimoniale. Nel decreto di bocciatura risulta che “Il valore delle quote d’ammortamento esposto tra i costi di cui al Conto Economico desta perplessità circa la chiarezza e fondatezza del dato”. Ancora lo “Stato Patrimoniale allegato alla Nota integrativa si rileva la non corrispondenza del totale delle Attività”.
Sarebbe auspicabile che il Direttore Generale, ancorché legale rappresentate dell’azienda e quindi responsabile della corretta tenuta della contabilità, non sia l’unico a trarre le dovute conclusioni, ma valuti negativamente e rimuova tutti i dirigenti e dipendenti che hanno contribuito alle pesanti inadempienze contabili. Solo così, cesseranno quelle “discrasie” che hanno indotto il Presidente della Giunta Regionale a bocciare il bilancio dell’Asp. In tutta questa vicenda, un aspetto positivo comunque c’è, ed è il fatto che i dirigenti del Dipartimento Tutela della salute e dell’Ufficio del Piano di rientro vanno ben oltre gli steccati politici e applicano la normativa con grande rigore e professionalità.”