Ha preso il via il settimo corso di Idoneità per l’Esercizio dell’Emergenza Sanitaria Territoriale promosso dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Il corso, – informa una nota – organizzato per il quarto anno consecutivo dal responsabile dell’U.O. Emergenza Sanitaria Territoriale Dott. Guglielmo Curatola, coinvolge 77 medici provenienti non solo dalla Calabria ma anche da altre regioni d’Italia: in particolare i partecipanti sono 35 medici dell’Asp di Catanzaro, 11 medici dell’Asp di Cosenza, 3 dell’Asp Vibo Valentia, 3 dell’Asp Crotone, 7 dell’Asp Reggio Calabria, 7 dell’Asp di Messina, 10 dall’Asp di Napoli e un medico dell’Asp di Bologna. “Un dato significativo – ha sottolineato il direttore generale dell’Asp Dott. Prof. Gerardo Mancuso – dato che si è registrato il 30% in più di partecipazione, rispetto al corso precedente, a dimostrazione di come la nostra Asp stia offrendo corsi di altissima qualità”. Il percorso formativo, rivolto ai medici che opereranno nelle centrali operative e sui mezzi di soccorso, durerà 300 ore, durante le quali i professionisti saranno impegnati in lezioni teoriche, corsi teorico-pratici e tirocinio pratico presso reparti ospedalieri dell’area critica e Postazioni di Emergenza Territoriale. Il corso e il rilascio dell’attestato valido su tutto il territorio nazionale è gratuito per tutti i partecipanti. Tutor del corso è stata nominata la dott.ssa Daniela Tropiano.
“L’evento formativo, che ha sempre come riferimento il paziente – ha spiegato Mancuso durante la cerimonia di apertura del corso – è fortemente sostenuto dall’Asp di Catanzaro e ha riscosso consensi sempre più ampi, non soltanto in ambito regionale. L’iniziativa, infatti, considerata dai partecipanti valida e arricchente, dai contenuti determinanti per la crescita professionale, ha suscitato l’interesse anche di molti medici che provengono da altre regioni per frequentare il corso che ha come obiettivo primario il raggiungimento di una elevata qualità nelle attività assistenziali e organizzative in occasione di emergenza sanitaria, sia esterna al presidio ospedaliero che nell’ambito dei dipartimenti di emergenza urgenza. In controtendenza con il passato vogliamo riconoscere a questo settore la rilevanza che gli spetta, attraverso investimenti umani e finanziari, con il contributo degli operatori e della loro professionalità”.
“Noi ci troviamo in una situazione particolarmente difficile – ha aggiunto il direttore generale – una situazione che nasce per effetto di un sistema lasciato alla deriva negli ultimi 10 anni e che ha prodotto disequilibri all’interno del sistema: alcune aree sono state infatti trascurate, come l’area dell’emergenza-urgenza, che invece di dare risposte immediate al cittadino spesso da risposte approssimative, e questo per effetto di una organizzazione non tecnica. Per questo, d’accordo con le professionalità presenti nella nostra Azienda, abbiamo deciso di percorrere due strade: la prima è quella della riorganizzazione e rimodulazione del progetto che riguarda l’emergenza urgenza, la seconda è quella della formazione. Questa è l’arma vincente: c’è bisogno di un’attività formativa continua, basata sul pragmatismo clinico da applicare nell’ambito dell’attività quotidiana. Solo così si potranno dare risposte certe ed efficaci ai cittadini”. Nel suo intervento, il dottore Curatola ha sottolineato la valenza del corso e soprattutto l’impegno profuso dal direttore generale Mancuso per quanto riguarda il tema della formazione permanente. “Il professore Mancuso – ha detto Curatola – sta puntando molto sulla formazione, perché un operatore ben formato può offrire una sanità migliore, così come consente da un lato di far risparmiare l’Ente e dall’altro di produrre maggiori introiti. Il tutto nell’interesse dei cittadini”.