Intervistiamo

Asl 7 Catanzaro: personale in agitazione

Medici, infermieri e personale amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale 7 di Catanzaro non hanno avuto accreditato lo stipendio del mese di aprile.
Sono circa settecento in totale, tra professionisti e impiegati, che sono stati costretti a ingoiare l’amaro rospo.
Ed è subito polemica sia tra i camici bianchi che tra gli amministrativi del distretto di Soverato. Secondo alcuni la responsabilità primaria è della Regione Calabria. In ogni caso parecchi medici hanno chiesto spiegazioni ai loro delegati sindacali, che per la verità non hanno saputo dare una risposta chiara. Cresce la rabbia, soprattutto, tra i professionisti dell’ospedale di via De Cardona che non hanno trovato tra i movimenti del loro conto corrente bancario il cosiddetto “accredito emolumenti”.
«Non è la prima volta che accade – dichiara alla “Gazzetta del Sud” un medico – non pensando che anche noi abbiamo degli impegni, delle scadenze da rispettare e non possiamo accettare nessun tipo di ritardo. Le banche ormai non concedono scoperti di conto corrente neanche per periodi minimi, per cui l’Azienda farebbe bene a essere puntuale per evitare situazioni spiacevoli e imbarazzanti. Ci rivolgiamo al commissario straordinario aziendale, Gerardo Mancuso, chiedendo di non sottovalutare questi ritardi e di pianificare per tempo l’erogazione degli stipendi che, normalmente, avviene tra il 25 e il 27 di ogni mese».
Una bufera destinata a assumere carattere di protesta se la situazione non rientra, come previsto, in breve tempo nella normalità.
Non solo in ospedale ma anche negli uffici amministrativi di piazza Casalinuovo e via Giordano Bruno, gli umori tra impiegati e dirigenti non sono dei migliori. «Una disfunzione della Regione Calabria». Ha preferito definirla così un dirigente dell’Asp 7 la causa del ritardo nell’accredito dello stipendio di aprile. «Potrebbe trattarsi – prosegue – di un errore di valuta che dovrebbe potersi risolvere da qui a qualche giorno. Gli impegni finanziari che abbiamo preso negli ultimi tempi non hanno fatto i conti con i ritardi della Regione Calabria. Tutto questo non lo riteniamo giusto, dopo che per 30 giorni al mese operiamo con serietà rispettando orari e obiettivi aziendali. Speriamo che si risolva al più presto questa situazione, altrimenti saremo costretti, nostro malgrado, a incrociare le braccia».
Sembrerebbe dunque che le diverse categorie si stiano organizzando e la rabbia dei camici bianchi presto potrebbe sfociare in uno sciopero, che di certo creerebbe disagi all’utenza. Non resta che confidare nella sensibilità del commissario straordinario Gerardo Mancuso che con il suo “staff” deve attivarsi per accreditare gli stipendi ai settecento lavoratori che prestano la propria opera nel distretto sanitario di Soverato.
(Cesare Barone – gazzetta del sud)

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento