Avversario di turno

A.S. Palmese Calcio s.r.l.

Il Catanzaro tenta il rilancio contro la squadra con cui trionfò con un poker alla prima di campionato

ANNO DI FONDAZIONE: 1975
P. IVA: 039736611217
CODICE FISCALE: 039736611217
MATRICOLA: 62661.
SEDE: Via Nola, 269 — 80036 Palma Campania (NA) — tel.081-8247422 fax
081-5106276;
CAMPO DI GIOCO: Stadio “Comunale” (m 104×60, 5.000 posti circa), via
Delle querce, 80036 Palma Campania (NA)
COLORI SOCIALI: maglia rossonera a strisce verticali, calzoncini neri,
calzettoni neri.

L’ANDATA:

Marcatori: 18′ Ambrosino, 31′ Moscelli, 47′ Moscelli, 73′
Folino.

CATANZARO: Gentili, Milone (69′ De Sanzo), Corazzini, Ciardiello, Pastore,
Ascoli, Ambrosino (71′ Folino),Ferrigno, Ingenito (62′ Bertuccelli), Alfieri,
Moscelli.
In panchina: Riccardi, De Sanzo, Logiudice, Benincasa, Ausoni, Folino, Bertuccelli.
Allenatore: Dellisanti.
PALMESE: Criscuolo, Flauto, Ferullo, Cetronio (62′ Matarangolo), Germini,
Ferrara, Landini, Lo Pinto, Astarita (53′ De Leonardis), Puglisi, Verolino.
In panchina: Visconti, Balestrino, Ceretta, Matarangolo, De Leonardis, Adamo,
Varriale.

Allenatore: Pietropinto
Arbitro: Marco Saveri di Viterbo.
Guardialinee: ALorenzo Adamuccio (casarano), Elio Elia (Lecce)
Ammoniti: 27′ Ferullo, 64′ Matarangolo, 84′ Lo Pinto.
Calcvi d’angolo: 5 a 4 per la Palmese.
Terreno in ottime condizioni di gioco.
Spettatori: 3.393 per un incasso di 31.800 Euro.

LO SCORSO CAMPIONATO:

Andata 09/09/01
Palmese-Catanzaro 1-1
33′ pt Astarita (P) – 36′ pt Milone (C)

Ritorno 13/01/02
Catanzaro-Palmese 3-1
Terrevoli al ’32 pt, Alfano al ’29 st, Moscelli al ’39 st
Landini (P) al ’41 pt

IL CAMMINO IN CAMPIONATO:

Palmese – Brindisi 1-0
36′ (1T) Flauto

Catanzaro – Palmese 4-0
19′ (1T) Ambrosino
32′ (1T) Moscelli
2′ (2T) Moscelli
28′ (2T) Folino

Palmese – Lodigiani 0-1
47′ (1T) Nardoni

Ragusa – Palmese 1-3
38′ (1T) Verolino (P)
10′ (2T) Ferrara (Rigore) (R)
30′ (2T) Verolino (P)
38′ (2T) Verolino (P)

Palmese – Igea Virtus B. 1-0
36′ (2T) De Leonardis

Frosinone – Palmese 2-0
14′ (2T) Aruta (Rigore)
38′ (2T) Aruta

Palmese – Tivoli 1-0
45′ (2T) Varriale

Foggia – Palmese 3-1
18′ (1T) Del Core (F)
42′ (1T) Carannante (F)
30′ (2T) Del Core (F)
49′ (2T) De Leonardis (P)

Acireale – Palmese 1-1
18′ (1T) Puglisi (P)
32′ (2T) Ventura (A)

Palmese – Giugliano 0-0

Olbia – Palmese 2-1
6′ (1T) Giglio (O)
11′ (2T) Giglio (O)
3′ (2T) Verolino (P)

Palmese – Puteolana 2-0
42′ (1T) Lo Pinto (Rigore)
16′ (2T) Landini

Palmese – Latina 1-1
10′ (1T) Marzio (L)
38′ (2T) Puglisi (P)

Nocerina – Palmese 1-0
41′ (2T) Toscano

Palmese – Gela 2-2
13′ (1T) Erbini (G)
20′ (1T) Erbini (G)
4′ (2T) Ceretta (P)
36′ (2T) Verolino (P)

Fid. Andria – Palmese 1-1
31′ (1T) Lanotte (F)
14′ (2T) Lo Pinto (P)

Palmese – Gladiator 2-2
17′ (1T) Verolino (P)
29′ (1T) Scarpa (G)
43′ (1T) Flauto (P)
44′ (2T) Cappiello (G)

Brindisi – Palmese 2-0
3′ (1T) Corona
17′ (1T) Puccinelli

LE STATISTICHE:

In Casa
Ultima Vittoria : 17/11/02

Palmese-Puteolana : 2-0
Ultimo Pareggio : 22/12/02
Palmese-Gladiator : 2-2
Ultima Sconfitta : 15/09/02
Palmese-Lodigiani : 0-1

Fuori Casa
Ultima Vittoria : 22/09/02

Ragusa-Palmese : 1-3
Ultimo Pareggio : 15/12/02
Fid. Andria-Palmese : 1-1
Ultima Sconfitta : 05/01/03
Brindisi-Palmese : 2-0

LA CLASSIFICA:

 

P

G

V

N

P

GC

VC

NC

PC

GF

VF

NF

PF

RF

RS

Catanzaro

24

18

5

9

4

9

4

3

2

9

1

6

2

14

10

Latina

22

18

5

7

6

9

4

3

2

9

1

4

4

16

16

Palmese

21

18

5

6

7

9

4

4

1

9

1

2

6

17

23

LA STORIA:

Anno 1914: alcuni giovani sportivi, tra cui spicca la figura del presidente
Alfredo Menna, muniti di molto entusiasmo e scarse risorse economiche, fondano
l’UA.S. PALMESE con programmi di puro dilettantismo nel calcio e negli sport
minori.
Lo scoppio della prima guerra mondiale (1915-18) gela l’entusiasmo della giovane
società. I suoi uomini migliori partono per il fronte e molti non fanno ritorno
a casa. Gli anni ’20 passano nel silenzio e nel buio di un dopoguerra con migliaia
di reduci sbandati e disoccupati.
Gli anni ’30 costituiscono il periodo d’oro del calcio italiano: 2 titoli mondiali
nel ’34 e nel ’38, un oro olimpico a Berlino nel ’36. Il calcio palmese, nel
suo piccolo, si incastona magnificamente in quello nazionale. La Palmese vince
il campionato di III^ Divisione, vince la coppa Trinchese, a carattere regionale,
con una squadra costituita da elementi in buona parte locali: i fratelli Felice
ed Elia Peluso, i cugini Sorrentino (uno preside, l’altro dottore), Vincenzo
Mauro (avvocato) e Gialì Rega, il nonno dell’attuale presidente Mario Rega.

Ritorna la guerra, 1940/45. A guerra finita il calcio palmese vive solo per
qualche anno nella Regione. Ci sono più ombre che luci, tanto che per una invasione
di campo incredibile, quasi apocalittica, contro gli “Arditi” (una squadra di
Napoli), il campionato finisce anzitempo e con una maxi squalifica del campo
(12 mesi). Non si parla più di calcio a Palma. Il campo di via Trieste viene
smantellato e lottizzato per costruzioni private.
Nel 1956 l’Amministrazione Comunale dell’epoca con a capo l’allora Sindaco Biagio
Sodano, sollecitata da gruppi sportivi, s’impegna a costruire un nuovo campo
sportivo, che viene realizzato in via Querce.
La Palmese è iscritta al campionato di I^ Divisione con pieno diritto, avendo
vinto negli anni ’30 il campionato di II^ Divisione. Vince facilmente il campionato
e i seguenti play-off, approdando al campionato di promozione. Negli anni seguenti,
con il presidente Antonio Mascia, sfiora più volte il passaggio in serie D con
spareggi al cardiopalmo: indimenticabile quAello disputato al Comunale di Scafati
contro la Nocerina nel giugno del 1962, sfortunatamente perduto con il risultato
di 3-2, quando a sette minuti dal termine dell’incontro la Palmese conduceva
per 2-1. La delusione costrinse il presidente Mascia a dimettersi.
I campionati successivi si svolgono con alterne fortune fino al 1968, quando
si afferma alla guida della società l’uomo che ne diventerà il padre-padrone
, che, per capacità e programmazione, viene ricordato da tutti come il “presidentissimo”:
Biagio Maffettone, detto ‘e cimminera. Promozione in serie D semi – professionistica
nell’anno dei mondiali in Messico (1970), promozione in serie C2 nell’anno dei
mondiali in Argentina (1978).
Le nuove normative della Lega Calcio non consentono al Presidente di continuare
a guidare la Palmese. Le società di C devono trasformarsi in S.r.l. o S.p.a.
e a Maffettone mancavano i requisiti per gestire una società secondo i dettami
delle norme federali. Dimettendosi, consente la formazione di una società S.r.l.
con presidente il dottore Luigi Nunziata. La Palmese disputa un brillante campionato
di C2 nella stagione ’81-’82 nel girone campano-tosco-laziale.

Nel campionato successivo ’82-’83, a parità di punti, per la classifica avulsa,
la Palmese retrocede in serie D, nel frattempo riqualificata dilettantistica.
Inizia un lento quanto inarrestabile declino che porta alla cessione del titolo
(atto vergognoso) nel 1984.
La gloriosa Palmese con i suoi nobili natali e la sua storia scompare.
Ma il calcio a Palma non può finire così vergognosamente. Una nuova società,
con gli stessi colori sociali, si affaccia alla ribalta del calcio palmese con
ambizioni che in pochi anni si trasformano in realtà. I tifosi palmesi si appassionano
al nuovo corso, si risvegliano i vecchi entusiasmi, in pochi anni la nuova dirigenza
riesce a traghettare la Palmese dalla I^ Categoria fino alla Serie D. La promozione
al campionato di Serie D nella stagione 1997/98 con presidente Carmine De Luca,
ottenuta con spareggi proibiti ai coronopatici, ci ricorda quella in C2 di Cava
dei Tirreni nel ’78; come la squadra dello spareggio del ’78, anche questa rilancia
Palma Campania nell’olimpo del calcio Campano, risvegliando le mai sopite ambizioni
di vittoria e primato.
Qualcuno potrebbe obiettare che non è la Palmese fondata nel 1914, che non ha
la sede storica in Piazza de Martino…ed è vero, ma è pur sempre la prima squadra
di Palma Campania e che veste gli stessi colori sociali e ai Palmesi interessano
solo quelli. È la palmese e basta.

LA CITTA’:

PALMA CAMPANIA (NA)

La Cultura
Degne di nota sono però le iniziative cinèfile che Fuori Fuoco, il Circolo del
Cinema locale, fondato da alcuni ragazzi univeristari/liceali (qualcuno in odore
di “marchetting” elettorale), ha promosso. Nella scorsa estate sono stati proiettati
gratis in pubblico films, nella indifferenza generale.
La proiezione nel rione Castello (primi di Agosto 2000) ha avuto una preparazione
eccezionale da parte del Comune (esperienza diretta). Arrivati infatti con tutta
il necessario, ci si è resi conto che gli operai del Comune non avevano provveduto
a mettere a disposizione prese per l’apparecchiatura e a spegnere l’illuminazione
pubblica intorno. All’ultimo minuto, dopo una mitragliata di telefonate, si
sono presentati ed hanno premesso l’evento.

La storia
La storia di Palma Campania è arcinota: abitata sin dalla preistoria (i cui
modi sono stati in gran parte conservati), avamposto osco (fraz. Castello),
poi insediamento romano col nome di Teglanum per via di una fabbrica di tegole,
localizzata nei pressi della frazione Castello (località Casa della Corte).
Sempre in frazione Castello si conserva un solo muro dell’antica fortificazione
distrutta a cannonate nel secolo scorso dall’esercito piemontese negli anni
della lotta al Brigantaggio.

Sono conservate, in località “Toppa d’Ajello” due arcate di un acquedotto di
età augustea

Del passato rinascimentale ne rimane il Palazzo Ducale (o Palazzo Aragonese)
cinquecentesco, residenza di caccia degli Aragonesi, da cui si sono fregati
tutto, che è stato occupato, sventrato, che giace in stato di completo abbandono,
non ostante sia stato dichiarato monumento nazionale nel 1914 (?) proprio per
evitare ogni scempAio (vide Alisio, Il palazzo ducale di Palma Campania, in
Napoli Nobilissima, Vol X, fasc.I ). Inutile dichiarazione, dato quello che
gli è stato inferto. Incominciano a manifestarsi segni di un cedimento strutturale
(Dic 1999, un balcone in basalto penzoloni che ha richiesto l’intervento dei
Vigili del Fuoco di Nola, NA). Da visitare la cappella del palazzo ricoperta
da parati.

In Comune sono fioccati per decenni i progetti di recupero che sono stati tutti
accantonati perché non se ne vuole dare un destinazione d’uso.

Di questo stato di cose è stato informato nel Marzo 2000 – a mezzo email personale
+ foto – il Ministero dei Beni Culturali (con copia per conoscenza al Comune
di Palma Campania), ma fino ad adesso silenzio assoluto. Anche l’iniziativa
Bruttaitalia del WWF non ha voluto saperne. Mi sa che bisogna ricorrere alle
querele.

L’edilismo selvaggio ha impossibilitato qualsiasi conservazione di beni ambientali
e monumentali, diffondendo ovunque opere maestre di costruzioni (come direbbe
Renzo Piano) “da geometri”. Cubi di cemento, casuali, senza una benché minima
regolarità o rispetto per l’occhio. Ultima novità è la risistemazione dello
spiazzo della chiesa dei SS. Giovanni e Martino, in località Vico: mostruosità
è dire poco.

Ma Palma Campania ha molte altre vestigia di un glorioso passato e, grazie alla
straordinaria sensibilità culturale della popolazione, nel mese di giugno si
svolge la manifestazione Apriti Sesamo (sostenuta dalla Provincia e dalla Regione)
che da importante manifestazione per la riscoperta del patrimonio storico-monumentale
si risolve, come molte altre cose serie (vide infra), in una carnascialata (cfr.
Il Folklore).

Personaggi illustri
Palma Campania ha dato i natali a parecchi personaggi illustri: dal senatore
Antonio De Martino, medico della casa Savoia che sentì i primi vagiti di Vittorio
Emanuele IIAI nel palazzo reale di Capodimonte, a Vincenzo Russo mente ed eroe
della Rivoluzione Napoletana del 1799.

Proprio nel 1999 si sono svolti (si fa per dire) i cui festeggiamenti per il
bicentenario della Rivoluzione Napoletana. Un’altra figurella. La manifestazione
è stata prima sbandierata, poi iniziata sottotono e poi definitivamente annullata
(con concomitante siluramento dell’Assessore competente). I Pensieri politici
di Russo sarebbero dovuti essere distribuiti alla popolazione ma non se n’è
vista l’ombra.
D’altro canto ciò ha almeno evitato una parata del Gruppo storico della Quadriglia
Palmese, che non si sa cosa c’entrasse.

Ultimi attuali concittadini noti (nel senso che li sanno tutti): Il Presidente,
il quale fa tante cose, e ‘O Pazzo che, invece, non fa che dare i numeri.

COME ARRIVARE:
La posizione centrale di Palma Campania la rende teoricamente vicinissima a
tutto, (dal sito ufficiale: “rispetto al baricentro regionale, […] si colloca
felicemente”). Praticamente è collegata a niente.
Le linee automobilistiche sono affidate alla Circumvesuviana, ma non sono affidabili
(scusate il gioco di parole). I pullman di collegamento con il capoluogo ci
sono uno ogni morte di papa e impiegano 90 minuti per fare 40 km al prezzo di
4,900 £it. (giusto giusto 2.50 €…) Comunque, per l’avventurosità del viaggio
lo si consiglia come allenamento prima di fare le selezioni per il Camel Trophy.
A seguito dei ritardi oramai fisiologici, la sezione marketing della Circumvesuviana
ha deciso con uno “scatto di pensiero” finalmente di utilizzare per il percorso
la S.S. 268; ma poiché non si sa mai, le corse sono state ulteriormente anticipate
ed avvicinate in un modo ridicolo.
Gli studenti, per arrivare all’Università per le 8.30 devono partire alle 6.30.

Il Comune non è nemmeno al corrente degli orari…

Eccoveli:

Palma-Napoli: 6:20 6:30 8:40 12:00 14:00
Napoli-Palma: 12:30 13:30 16:30 18:30
Ma c’è anche iAl collegamento ferroviario FF.SS., sulla linea mercantile Cancello-Codola.
Se si acchiappano le coincidenze giuste si arriva in 40 min da Napoli. Con la
ristrutturazione delle Ferrovie dello Stato è stata soppressa la stazione (ma
non la fermata, fortunatamente) Palma-S.Gennaro: non è più possibile acquistarvi
i biglietti. I biglietti chilometrici non si sa chi li venda e se si fanno in
treno, c’è un supplemento di £it. 5,000 per persona, in contraddizione con quanto
pubblicato dalle FF.SS. su Internet. (Ne sono stato vittima quest’estate).

Autore

Massimiliano Raffaele

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