Sono trascorsi sei giorni, ormai, dalla brillante operazione “Perseo” condotta dalla Dda e dalla squadra mobile di Catanzaro, ma un gesto tanto scontato quanto moralmente dovuto tarda ancora ad arrivare. Ci saremmo aspettati, infatti, che nell’immediatezza dell’arresto di Giampaolo Bevilacqua, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e estorsione aggravata dal metodo mafioso, arrivassero quantomeno le sue dimissioni da Vicepresidente della Sacal, ma nessun atto ufficiale è ancora giunto da parte dell’interessato. Spetterà, come sempre, alla magistratura il compito di accertare eventuali responsabilità penali, ma, pur riconoscendo a Bevilacqua, come a qualsiasi altro cittadino, il diritto alla difesa e il principio di non colpevolezza sino a condanna definitiva sancito dalla Costituzione, riteniamo non sia più opportuna la sua presenza tra i vertici della Sacal. Il suo arresto, infatti, oltre a far ricadere indirettamente ombre sulla stessa società aeroportuale di Lamezia Terme, rende di fatto impossibile la sua presenza ad una riunione del CdA. Per tali ragioni, chiediamo al Commissario Straordinario della Provincia di Catanzaro di pretendere le immediate dimissioni di Bevilacqua, dato che la nomina in seno alla Sacal è avvenuta proprio in rappresentanza dell’Ente intermedio catanzarese. Chieda, la dottoressa Wanda Ferro, al suo ex capogruppo di maggioranza in Consiglio Provinciale di fare un passo indietro, o, in alternativa, ponga in essere tutti gli atti necessari affinchè colui che secondo gli inquirenti è ritenuto il politico di riferimento della cosca Giampà sia rimosso immediatamente dall’incarico di vicepresidente della Sacal. Il Movimento 5 Stelle sosterrà il Commissario Provinciale in questa sua scelta, grazie alla quale colmerebbe, seppur in parte, l’immobilismo e l’assurdo silenzio a seguito dell’operazione Perseo.
L’intervento di Scalzo
Credo che ci siano dei momenti in cui la politica debba dimostrare di riuscire ad andare ben oltre le parole. Ritengo che a seguito dell’operazione Perseo e del suo riflesso sulla società addetta alla gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, la SACAL, darebbe uno straordinario segnale se i soci istituzionali concordassero un azzeramento totale del CDA e una ristrutturazione della governance complessiva del più importante scalo della Calabria, restituendogli credibilità gestionale e la possibilità di un nuovo slancio, attraverso la novità, la competenza e l’indipendenza dei profili che vanno ad occupare le postazioni di maggiore responsabilità. Io credo che in altre parti sarebbe stato un passaggio scontato, immediato, soprattutto per un ente di gestione così cruciale per lo sviluppo della regione. Confido che questa riflessione sia condotta nelle prossime ore. I calabresi sono stufi di una politica ferma, immobile, inopportunamente prudente dinanzi ad ogni tipo di tempesta ed evidenza.
Sull’altra sponda politica sono varie le note stampe che esprimono solidarietà e fiducia sulla posizione del senatore Piero Aiello, indagato per fatti di ndrangheta.