Calabria, misteriose “rocce” in Sila
Sindaco: “La Soprintendenza intervenga”
Scherzo della natura oppure sculture preistoriche? Le rocce “scoperte” a Campana, un paesino nella Presila calabrese, in provincia di Cosenza, sono davvero un fenomeno inspiegabile. A prima vista sembrano fatte dall’uomo, ma nessuno finora lo ha accertato scientificamente. “La cosa strana – dice a Tgcom il sindaco Pasquale Manfredi – è che tutto il paese ne è circondato. E noi non abbiamo idea di che cosa si tratti”.
Un grande elefante di pietra, le gambe di un guerriero, una balena e altre rocce che, a guardarle bene, ricordano forme animali o misteriosi volti umani. “Abbiamo chiesto più volte alla Soprintendenza ai Beni culturali della Calabria di intervenire, anche solo per stabilire se siamo in presenza di scherzi della natura oppure di autentici reperti archeologici – dice il sindaco di Campana -. Ma, finora, tutti i nostri appelli sono caduti nel vuoto. Solo negli ultimi tempi abbiamo notato un po’ più di attenzione nei nostri confronti, ma ancora qui non è venuto nessuno a dirci che cosa sono queste rocce”. Eppure, se si scoprisse che davvero queste “statue” sono state fatte dall’uomo, per la Calabria sarebbe un evento importantissimo, forse della stessa portata del ritrovamento dei bronzi di Riace.
Certo, fare delle verifiche non è affatto facile. Le “rocce” sono disseminate un po’ ovunque sulle montagne che circondano il paese. La maggior parte si trova in luoghi impervi, a volte difficili da raggiungere. A guardarle da vicino una per una i dubbi sul fatto che possano essere semplicemente il frutto di erosione naturale sorgono. Ma, una volta arrivati nella radura in cui sorge il “grande elefante” tutti i dubbi vengono fugati. “Noi siamo convinti che questo animale di pietra non sia stato fatto solo dall’acqua e dal vento – aggiunge il sindaco -. E’ troppo perfetto perché possano essere stati solo gli agenti atmosferici a scolpirlo. Lo stesso discorso potrebbe valere, anche se in misura più limitata, per la balena: in entrambi i luoghi, infatti, nella roccia sono state scavate delle grotte. E chi avrebbe potuto farle, se non l’uomo?”.
E dire che a Campana queste rocce sono conosciute da sempre. “Nel luogo dove sorge l’elefante – spiega il sindaco – un tempo gli anziani andavano a farsi le foto nel giorno del matrimonio. Nessuno, però, si è mai chiesto che cosa ci facesse un elefante nel bel mezzo di un bosco, in Sila”. Sulla stessa origine della statua i pareri nel piccolo centro calabrese, abitato da circa mille persone, non sono concordi. “Sono solo pietre – dicono alcuni cittadini, stupiti da tanta curiosità -. Noi non ci vediamo proprio niente di strano”. E un anziano giunto sul luogo in cui sorge l’elefante aggiunge: “Una statua? Ma no: per me è solo una roccia. L’ha scolpita il vento”. Sì, forse. Ma un vento dall’occhio artistico…
Tamara Ferrari (TgCom)