Il Consiglio regionale ha approvato le linee programmatiche illustrate dal presidente della Giunta, Mario Oliverio. Hanno votato 31 consiglieri. I sì sono stati 20, cinque i no e sei gli astenuti. “Una radicale riforma regionalista è, non solo una scelta fondamentale del nuovo governo regionale, ma è la condizione stessa per potere realizzare gli obiettivi”.
È uno dei passaggi dell’intervento del presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha illustrato in Consiglio il suo programma di governo. La riforma, ha detto Oliverio, dovrà essere perseguita contemporaneamente lungo tre direttrici: sul piano istituzionale, “con una più esatta ridefinizione della funzione di produzione legislativa e coordinamento territoriale in un efficace rapporto con le autonomie locali; con la revisione delle procedure di spesa e nuove regole per gli enti strumentali”; sul piano amministrativo, “attraverso – ha spiegato – la semplificazione delle strutture e dei centri di costo e l’accorciamento del lungo e burocratico iter delle decisioni e dell’esecuzione delle scelte; sul piano dell’etica pubblica, “con il ripristino del senso del dovere e del servizio, con la valorizzazione del merito e delle competenze, con un cambio sostanziale nei comportamenti di amministratori e dirigenti”. La Regione Calabria nel corso degli anni, ha aggiunto, “è diventata una struttura elefantiaca, nella quale il disordine e la confusione amministrativa sono diventati funzionali alle discrezionalità delle scelte, al mantenimento di privilegi politici, alla conservazione di strapotere di alti burocrati sempre in oscillazione tra la subalternità al potere e la difesa di autonomi spazi di potere.
Gli enti strumentali – ha proseguito – della Regione e le società partecipate non solo non esercitano una funzione operativa nell’attuazione delle politiche regionali; ma spesso sono occasioni di pessime gestione ed in alcuni casi vere e proprie infezioni del sistema. “Saranno necessari – ha affermato – cambiamenti strutturali nell’organizzazione istituzionale; ma sarà altrettanto importante cambiare comportamenti e modi di essere dei rappresentanti della Regione, a partire da noi e dai componenti della Giunta fino ai singoli consiglieri, ai dirigenti, ai dipendenti. Questo cambiamento in Calabria – ha concluso – è necessario e non più rinviabile”.