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Approfittando della sosta una riflessione sull’attuale Catanzaro

Scritto da Redazione

Dopo tredici partite analizziamo il cammino della squadra guidata da Mister Caserta

Più volte abbiamo ribadito quanto il percorso del nuovo Catanzaro, sotto la guida di Fabio Caserta e Ciro Polito per l’area tecnica e di Paolo Morganti per l’area dirigenziale, avesse bisogno del tempo necessario per poter essere realizzato. Dopo tredici giornate e considerando la sosta che interesserà i due maggiori campionati professionistici italiani, è possibile stilare un primo bilancio.

La complessità della Serie B

Che la Serie B fosse un campionato complesso e imponderabile lo si sapeva. Squadre che investono pesantemente non sempre riescono a lottare per una promozione, mentre addirittura le neopromosse possono trovarsi nei piani alti della classifica. Le tredici partite sinora giocate e l’imprevedibilità di un torneo difficile non consentono di esprimere giudizi definitivi ma, per quanto riguarda il nostro Catanzaro, qualche piccola indicazione può essere espressa per far emergere i primi spunti.

Il percorso del Catanzaro finora

Se guardiamo la graduatoria ad oggi, le Aquile hanno il seguente score: 15 punti conquistati in tredici partite, frutto di 2 vittorie al Ceravolo, 4 pareggi sempre fra le mura amiche, 5 pareggi in trasferta e 2 sconfitte, di cui una in casa e l’altra fuori. Le reti all’attivo sono 13, mentre quelle subite sono 11.

Per parlare però del percorso dei giallorossi è necessario partire dal fatto che il nuovo progetto tecnico, nato a luglio, ha trovato la sua luce finale solo negli ultimissimi giorni di mercato. Il pre-campionato, come tutti ricordiamo, non è stato dei più semplici e alcune crepe, in particolare sul modulo tattico da utilizzare erano sorte sin dalle prime amichevoli estive, che hanno fatto da prologo a quello che è stato l’inizio non certo brillante del nuovo progetto tecnico. Se escludiamo l’esordio in casa con il Sassuolo – in cui i giallorossi hanno affrontato la corazzata di Grosso badando più alla sostanza che agli schemi, e che alla fine hanno conquistato un pari di certo da non buttare – i successivi match hanno destato molte perplessità.

La prima vittoria, ottenuta ai danni della Carrarese fra le mura amiche, sembrava potesse essere una svolta, sia per il campionato, sia soprattutto per l’assetto tattico che il Catanzaro doveva adottare nel suo cammino. Le successive sfide con Cittadella, Cremonese, Salernitana e Modena non hanno invertito la marcia, ma è nella partita giocata a Bari e, in particolare, nella ripresa che è arrivata una scossa positiva.

Il problema principale

Fossilizzarci sul modulo da adottare e su quale sia il migliore per caratteristiche risulta molto riduttivo. Facendo un ragionamento più ampio, è possibile affermare che, sebbene il Catanzaro sia stato costruito per adottare il 4-2-3-1, il vero problema ha riguardato la condizione fisica non ottimale di molti giocatori, in particolare di quelli arrivati negli ultimi istanti di mercato, ma anche di quelli già presenti nella squadra che, dopo stagioni brillanti, avevano comunque bisogno di tempo per ambientarsi nel nuovo contesto. Indubbiamente, la difesa a tre si è rivelata un toccasana per le sorti giallorosse, tuttavia ribadiamo che un incremento della condizione atletica e tecnica ha portato a un aumento dell’autostima, rendendo il modulo di gioco, che varia in base alle situazioni durante le partite, quasi secondario.

Mister Caserta, ora che sembra aver trovato una certa quadratura, dovrà continuare a cercare la soluzione ideale. Sarà fondamentale che attinga alle risorse a sua disposizione, approfittando dell’ampia rosa costruita dal DS Polito.

Le prestazioni dei giocatori

Un’altra considerazione da fare è che, ad oggi, tra i nuovi arrivati, solo Pigliacelli e Bonini si sono distinti nelle loro performance, senza far rimpiangere i predecessori. Gli altri hanno mostrato prestazioni altalenanti o sono stati poco utilizzati, limitando così la possibilità di esprimere il proprio valore.

Coloro che, invece, non stanno deludendo le aspettative sono i cosiddetti “veterani”: Brighenti e Scognamillo nella linea difensiva; Pompetti, Pontisso, Situm e Petriccione a centrocampo; Biasci in parte e soprattutto il capitano Iemmello, tornato a essere il leader indiscusso della squadra. Tra i veterani c’è anche Antonini, che ha avuto un avvio di stagione con prestazioni deludenti, e che ora sembra essere stato un po’ accantonato, ma con la speranza che possa tornare il calciatore impressionante che si era rivelato subito dopo l’arrivo nel mercato di gennaio.

È importante sottolineare che, nel gruppo dei “veterani”, Pompetti e Pontisso non erano titolari nella passata stagione, ma hanno proseguito nel loro percorso di crescita, che li sta portando a essere fondamentali per la squadra. A questo gruppo va aggiunto Brignola che, dopo essere stato coinvolto in vicende problematiche, sembra aver ritrovato il suo livello di gioco, quello che lo aveva reso contraddistinto in anni precedenti, anche se non molto impiegato dal precedente tecnico.

Gli obiettivi del Catanzaro

Da oggi e fino alla data di chiusura del mercato invernale, prevista per il 2 febbraio dell’anno prossimo, ci saranno ancora 11 partite da giocare con 33 punti in palio. Mettere più fieno in cascina possibile deve essere la priorità; poi dovrà essere bravo Polito a decidere su quali elementi puntare per assicurarsi un campionato in linea con gli obiettivi prefissati e su chi eventualmente dovrà arrivare per colmare quel che manca per far decollare il progetto Catanzaro.

Questo bilancio ad oggi, pur essendo preliminare, suggerisce che la visione a lungo termine del Catanzaro sta cominciando a prendere forma, con la consapevolezza che il processo evolutivo della squadra richiede ancora tempo per raggiungere i traguardi prefissati.

 

Foto uscatanzaro.net

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