CATANZARO  Risuonavano applausi ieri pomeriggio quando il gruppo giallorosso è uscito dal tunnel degli spogliatoi. Triplicati dall’effetto eco di un Ceravolo quasi deserto, ma con la solita e attenta presenza di un folto gruppo di tifosi.
Un gesto generoso dedicato ai ragazzi di Braglia, tutti al lavoro eccetto Dei, a riposo per un’infiammazione a un ginocchio provocata da un pestone beccato durante la gara con la Viterbese. Il laterale romano ha tenuto il ghiaccio sull’articolazione per tutta la notte successiva, e per sapere se sarà della prossima partita bisogna aspettare un paio di giorni.
Andrisani e Ciardiello si allenano con gli altri da giorni, ma la bella notizia è veder di nuovo correre Milone, seguito a bordo campo dal professore Nocera. A meno di sorprese, il difensore ligure sarà disponibile per Crotone.
Piero Braglia ha osservato i suoi dal centro del terreno di gioco per un po’, con un mucchio di casacche fluorescenti sotto il braccio. Poi campo ridotto a metà , fasce più strette e partitella otto contro sette (Ascoli, Caterino, Andrisani, Machado, Toledo, De Simone e Corona). Riccardi e Gentili tra i rispettivi pali, Lafuenti “in attacco” prima con una selezione poi con l’altra, e Pastore a fare da arbitro. Prove di Sora, insomma: massimo tre tocchi, scambi veloci, la giusta concentrazione e tante reti. Tre quelle di Corona, altrettante di De Simone, doppiette per Luiso, Morello, Machado e Ferrigno, poi una a testa per Alfieri e Ascoli.
Il Catanzaro è tranquillo, e punta il Lazio con il desiderio di portarsi a casa tre punti tutt’insieme.
Ivan Montesano