L.ennesima e puntuale dimostrazione che il sistema sanitario Calabrese è ormai lo specchio di una incapacità amministrativa palesata, nei fatti, nel corso degli anni da qualsiasi Governo che si sia insediato alla guida della Regione.Solo questa può essere la mia conclusione dopo aver studiato ed
esaminato le, uso un termine troppo delicato, vicissitudini che stanno interessando i lavoratori della Fondazione Betania Onlus ai quali, innanzitutto, esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà per una
situazione che, per la sua gravità, non ha certamente eguali tra tutte le strutture socio-sanitarie private presenti in Calabria. La fattispecie che, ormai da anni, vede coinvolti gli operatori della Fondazione Betania è arrivata ora al collasso. Per l.ennesima volta i pagamenti tardano ad arrivare e non aver rispettato gli accordi raggiunti nel mese di Febbraio consistenti nell.erogare somme in acconto promesse dall.Asl 7 pongono ancora più sconforto e sconcerto tra le 450 famiglie che per diretto riflesso sono interessate dal problema in questione. Ma cosa fa la politica? Nulla mi verrebbe da dire se non produrre ammanchi e disavanzi. Proprio questi infatti sono gli elementi sui quali ci si dovrebbe soffermare. Sono 11 milioni di Euro i crediti vantati dalla Fondazione Betania nei confronti dell. Asp e del dipartimento alle politiche Sociali della Regione Calabria e ben 200.000 gli Euro che rappresentano gli oneri finanziari nei confronti delle Banche contratti dalla stessa Fondazione perchè derivati dalle anticipazioni alle quali la Fondazione si è obbligata per far fronte ai pagamenti delle rette.
Ancora una volta, quindi, siamo di fronte a cifre e numeri che, nella loro complessità, rappresentano per centinaia di lavoratori e per le loro famiglie vere e proprie violazioni di diritti intoccabili che mai chi ha la responsabilità e l.onore di amministrare la cosa pubblica dovrebbe permettere. Come reagiscono
questi 450 lavoratori? Entrando in stato d.agitazione così chiedendo che venga fatta chiarezza sulla situazione dei contratti relativi al 2008 e rivendicando una più certa e precisa stesura per quelli relativi
al 2009. Reagiscono quindi sperando e chiedendo risposte, reagiscono chiedendo che il Sindaco ed il Presidente della Regione insieme e senza riflettori vadano a far loro visita per essere ascoltati, ma
soprattutto, nonostante i mancati pagamenti, reagiscono continuando a svolgere il proprio lavoro di assistenza garantendo di fatto tutte quelle persone che dipendono dal loro lavoro.
Tutto questo si chiama senso del dovere, tutto questo si chiama senso della responsabilità,
tutto questo si chiama coerenza. Nessun commento, ma solo un invito, che gli amministratori ed i politici responsabili riflettano.
Andrea Lorenzo. Consigliere Provinciale La destra.