Sarà il nuovo campionato, sarà che l’assemblaggio dei nuovi elementi non è ancora al meglio, sarà la condizione fisica, sarà anche un pizzico di mala sorte, ma sta di fatto che il Catanzaro non riesce più a vincere né a segnare. Non bisogna esasperare le analisi e i toni ma certamente è importante parlarne chiaramente e senza timore.Â
L’anno scorso la volontà messa in campo dagli uomini di Cozza era di gran lunga maggiore di quella attuale e il rendimento di qualche elemento sul quale il mister continua ad insistere è insufficiente per una categoria che può considerarsi più una B che una Prima Divisione. Perugia, Pisa, Frosinone, Avellino, Benevento, Nocerina insieme alla new entry Latina rappresentano compagini toste e bene assortite che non faranno certo da comparsa in questo campionato.
Il Catanzaro ha sfoltito la rosa ad inizio stagione, confermando elementi che stanno rendendo al di sotto delle aspettative. Il 4-4-2 nella seconda parte della gara, ultimo rimedio di Cozza ha quantomeno limitato i danni di una squadra (attualmente) con scarsa identità e quello che più preoccupa, senza un gioco che permetta alle bocche di fuoco Fioretti e Masini di fare il proprio dovere. Centrocampo che tenta di supplire alla qualità con la quantità . Non per nulla il Presidente Giuseppe Cosentino, amareggiato a fine gara come non lo avevamo mai visto, ha “sfiorato†il tema del mercato di riparazione quale rimedio, insieme all’auspicio che Cozza possa trovare il bandolo di quella che sempre più sta diventando una matassa.
Finalmente dopo anni di pettegolezzi di basso profilo e di umiliazioni cocenti, si ricomincia a parlare di calcio. L’importante è farlo con la dovuta serenità e senza gridare sin da subito al crocifiggi. Se Maisto avesse messo dentro quella palla… forse staremmo qui a raccontare un’altra storia e menomale che Pisseri ha evitato la beffa finale. Sarebbe stato atroce, fin troppo crudele per i giallorossi e la tifoseria accorsa al Nicola Ceravolo. E’ necessaria una svolta decisa e una retromarcia rispetto ad assiomi e convinzioni. Molti degli uomini di Cozza non hanno raggiunto neanche la sufficienza per una prestazione incolore anche dal punto di vista agonistico. Bisogna rivedere gli obiettivi? Secondo Giuseppe Cosentino no. La classifica è troppo corta per rinunciare ai sogni di gloria, ma è realistico ammettere le deficienze di un organico ancora incompleto. Se il centrocampo non riesce a sviluppare gioco malgrado i vari tentativi di mister Cozza, vuol dire che qualcosa in fase di mercato è andata storta. Non è un dramma ammetterlo, anzi sarebbe un dramma esattamente il contrario.
Di squadre come l’Andria, che verranno al Ceravolo con il fermo intento di prendere il punto, ce ne saranno parecchie e bisognerà evitare di andare a sbattere contro i muri sistematicamente eretti dai vari team. Paradossalmente sarà più agevole giocare con squadre di spessore o in trasferta cercando di sfruttare al meglio le qualità dei vari attaccanti in rosa. Ma bisognerà che centrali e soprattutto gli esterni di centrocampo (domenica inguardabili) si diano una mossa o se si continua con questo trend, vengano sostituiti.
Ed ora a Viareggio per cercare la svolta quantomeno sotto il punto di vista della verve e dell’impegno. Bisogna dare una svolta al campionato per rimettersi sui binari della serenità . Se si decide di cambiare obiettivo allora si potrebbe continuare anche con un’andatura a singhiozzo, ma se si vogliono realmente disputare almeno i playoff occorrerà darsi una mossa perché la concorrenza è nutrita e bene attrezzata.
Giuseppe Mangialavori