Bar Mangialavori

Ancora nulla è perduto

Sconfitta immeritata degli uomini di Auteri, che avranno tutto il tempo per rifarsi. I sassi di Matera ed i “sassi”… di Castellammare.
di Giuseppe Mangialavori

Via Cosenza, 283. L’indirizzo di riferimento (un pò antipatico…) del “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia per coloro i quali con il proprio navigatore satellitare volessero ripercorrere le “Vie” dell’impianto sportivo sede delle “Vespe”, per ammirare (si fa per dire) i “sassi di Castellammare”. Matera? E’ superata anche se sotto “protezione” dell’Unesco. Altri reperti facenti riferimento certificato alla civiltà (sarebbe più opportuno prefissare la suddetta con un “in”) Paleolitica o Neolitica (attualizzate), sono stati “protetti” dalla Polizia di Stato che, stile Crotone anni ’90, ha manganellato a dovere gli “ospiti” senza preoccuparsi dei lanciatori di sassi o degli autobus che stavano guadagnando la strada del ritorno. Un nuovo sport praticato a discapito di una tifoseria ahinoi già vaccinata a riscontri del genere.

 

Dopo questa doverosa premessa che sarebbe stata tale anche a fronte di un risultato diverso, nessuno si deve cullare sugli allori per una supremazia macroscopica palesata in campo dagli uomini di Auteri. L’inesperienza e la gioventù di qualcuno hanno determinato un risultato che solo se le Aquile fossero state incisive quanto basta in attacco, avrebbe riprodotto le gesta di Gela. Ma così non è stato.

La respinta del numero uno giallorosso ha servito su di un piatto di platino i tre punti agli uomini di Rastelli e l’atteggiamento stile terza categoria dei padroni di casa, complice l’arbitro costretto a frammentare il gioco per i continui mal di pungiglione delle Vespe, hanno interrotto la gara al 24’ della ripresa e precisamente dopo che Ottobre ha accettato il cadeau di Vono.

 

E’ pur vero che nella prima frazione di gara il Catanzaro ha annichilito per organizzazione di gioco e predominio a centrocampo l’ex seconda della classe. La pecca è stata quella dello scarso cinismo dei propri attaccanti. Può accadere e si sa che, se non segni, prima o poi vieni punito. E’ l’essenza di questo sport.

Ma ora, forti della certezza di essere usciti sconfitti con impianto di gioco superiore ai campani, bisogna rialzarsi senza voltarsi indietro se non per correggere alcuni errori (questi ultimi soprattutto di natura caratteriale). Dieci gare alla fine sono un’eternità e le Vespe di Mister Rastelli, oltre a rendere visita alla Cisco Roma (ma purtroppo per i giallorossi chi scrive non crede  sia una prova proibitiva per i coinquilini, Caputo incluso…), dovranno recarsi ancora in Puglia in quel di Brindisi (unica vera prova) e poi, tranne le gare nell’ordine contro il Vico Equense, la Scafatese e l’Aversa Normanna, si possono preventivare pochi “regali”…

Nulla è ancora perduto, a patto che tutto l’ambiente si compatti al fine di evitare l’ennesimo stillicidio chiamato playoff. Mai abbassare la testa. Non sta nella natura delle Aquile. Mai rinviare quel che puoi fare oggi. Quest’anno dovrà essere per forza quello giusto. Forza Catanzaro, uniti si vincerà insieme.

 

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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