Anche il ‘NINO PULTRONE’ replica a Parente

Il Comunicato del Catanzaro Club di Soverato

Abbiamo letto sulle pagine de ‘Il Quotidiano’ un intervento del Presidente Claudio Parente e per quanto a lui ci leghi un grandissimo affetto, ci sentiamo di dire che, se ne rispettiamo i contenuti, non ne condividiamo i toni esasperati.
Sembra irriconoscibile il nostro Presidente in quell’autoritratto amaro che lo disegna solo contro tutti, impegnato persino ad attaccare ex calciatori del Catanzaro che comunque rappresentano delle autentiche bandiere; certo si può condividerne o meno il pensiero -e fa bene il Presidente a dire la sua-, ma –ripetiamo- il tono adoperato è irriconoscibile.
Nei momenti difficili c’è bisogno di tutti, anche di chi sbaglia (se sbaglia in buona fede). Ma soprattutto c’è bisogno del Presidente che conosciamo, del vero Claudio Parente, che è quello che ha pianto di gioia insieme a noi ad Ascoli, che ha dimostrato quale passione avesse ed ha dentro.
Ci rivolgiamo innanzitutto a quel Presidente che ha sempre portato rispetto ai tifosi, perché faccia chiarezza sulla situazione attuale e ci dica se il Catanzaro è amministrato da tutti con la stessa sua passione; quella passione che gli ha consentito di guidarci fuori dall’inferno prima e di raggiungere il calcio che conta poi.
A noi non interessa rimanere a tutti i costi in una categoria che da quando non ci siamo più è certamente molto diversa e che potremmo non essere ancora in grado di sopportare: quello che ci interessa è sapere che la gestione non ci condurrà allo sbando totale, non ci condurrà di nuovo sull’orlo del baratro.
Vorremmo dire al nostro Presidente che per la grande massa dei tifosi, il Catanzaro non si misura solo in azioni e soldi, ma si misura anche in passione disinteressata: insomma riteniamo che per la gran parte dei tifosi, il Catanzaro non possa essere come la pista giocattolo per il bimbo capriccioso, che per vincere si chiude da solo nella sua stanza e da questa stanza scaccia tutti, perché lui basta a sé stesso. Il Catanzaro siamo anche (vorremmo dire soprattutto) noi tifosi, perché se non ci fosse questa passione smisurata e certe volte neppure misurabile, allora il giocattolo non sarebbe neppure così bello ed appetibile per quelli che lo vorrebbero misurare in soldi.
In un periodo in cui addirittura c’è chi si sente in dovere di invitare i tifosi a restare a casa, noi disobbediamo, perché proprio non ce la facciamo ad abbandonare il Catanzaro. Ma crediamo di poter chiedere al nostro Presidente –che è l’unico dirigente di cui ancora ci fidiamo- che la società abbia ancora un minimo di guida e che bandiera e la dignità dei tifosi non siano più irrise dai cori avversari come a Verona (dove invitavano il mister a portarci in Europa), o offese da quelli che sono scesi in campo contro la Terzana o da quelli che nel dopo partita hanno visto i tifosi come un pesante ingombro. Domenica saremo a Bari a fare il nostro dovere di innamorati del Catanzaro.. E anche a tifare un po’ per Lei, Presidente!

Autore

Tony Marchese

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