L'emigrante

Alzi la mano chi…

Nell’era digitale dove tutto è in mano ai computer, alzi la mano chi…
Si dice che il Tempo sia un grande guaritore, ma forse si sottovaluta l’efficacia della Distanza. Più siamo lontani, più siamo tolleranti. E’ un dato di fatto che, da fhuori, le cose si guardino con un occhio diverso. Meno cinico e più critico, meno elusivo e più invasivo. Ma tutto questo cosa significa? beh sicuramente che uno di fhuori legge attentamente e pazientemente anche un giornale vecchio di due giorni. Un residente lo farebbe mai? su sempra i stessi notizi.

Ecco sempre le stesse notizie, eppure l’emigrante ha qualcosa da dire. Beh ad esempio, in una copia recente di un quotidiano locale in una pagina si è letto un titolo entusiastico: asfaltata la strada della polvere! Poi nella pagina successiva una notizia di segno completamente opposto: Olivo bloccato su un treno con 2 ore di ritardo senza aria condizionata. La sequenza di notizie fa un pò sorridere, su quei treni perennemente in ritardo ci siamo stati tutti e non siamo mai finiti sui giornali. Poi tocca all’ex sindaco che si fa solo 2 ore di ritardo e zac… sul giornale esce l’articolo sdegnato. Adottiamo il metodo utilizzato nelle riunioni dei consigli di amministrazione delle grandi aziende internazionali: alzi la mano chi ha letto per intero la seconda notizia. Nessuno? qualcuno? ma come adesso i treni in ritardo non fanno più notizia? eh si, visto che il problema va avanti da decenni, per una volta che c’è una buona notizia (la strada della polvere vede l’asfalto) è normale che tutto il resto passi in secondo piano.

Nemmeno un anno fa ci siamo ritrovati a commentare le solite notizie attinenti il calcio: rescissioni, fidejussioni, iscrizioni, fax e lasciapassare. Alzi la mano chi si ricorda l’animo e i toni di quelle disperate discussioni. Tutti indistintamente, perchè ne abbiamo parlato tutti e tutti ci siamo ritrovati disperati, poveri e pacci. Abbiamo pianto e ci siamo inventati domeniche alternative. Ta ta ta ta dammmm… non è cambiato niente. Com’è possibile? su pigghiau Cosentino. Si ma c’è stato un qui pro quo con il curatore. Ma quala qui quo qua? nta quala campionato jocamu?. Ancora non si sa, un giornale dice che siamo iscritti, l’altro dice che non siamo iscritti, un altro ancora sta rintracciando il nuovo allenatore. Ma subba u forum cchi si dicia? Che Scopelliti si è incazzato come una jena quando ha saputo che Catanzaro aveva vinto il titolo di città più libertina d’Italia. Insomma chi stacimu aspettandu? Il solito comunicato ufficiale. E quandu nescia? diciamo che, fra una cosa e l’altra, e qualche punto di penalizzazione, verso il 16 luglio dovremmo vedere la luce. San Vitaliano pensaci tu.

Eppure qualcosa è cambiato, c’è nell’aria l’ottimismo di chi ha mangiato tanta polvere e adesso non vede l’ora di farla mangiare agli altri. Ma na fetta ‘e torta ni tocca o no?. Eh no, sono finiti i tempi dell’affettatorte. Mò si ti tocca na fotografia cu a sciarpa a tracolla è fattu assai. In effetti le fotografie sono le stesse di sempre, la stretta di mano, le pareti eleganti del comune, la sciarpetta messa li da qualche tifoso. Anche le nostre speranze e aspettative sono le stesse di sempre. Visto che siamo abituati a lamentarci, potremmo iniziare a chiedere un comunicato ufficiale, un resoconto dattiloscritto, un’intervista a microfoni spenti. Vogliamo sapere, vogliamo ritornare a essere vivi. Ci sembra superfluo sottolineare l’aspetto sociale di una società di calcio. Come ci sembra altrettanto superfluo ricordare gli anni di ritardo che penalizzano la Città e il Calcio a Catanzaro. Cosentì, esci fhuori dal balcone e dicci qualcosa. Alzi la mano chi aspetta solo di sentire la sua voce.

Davide Greco

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