Ancora una volta l’associazione culturale Al.Po.Cat. è scesa nelle strade della propria città e nel pomeriggio di Lunedì 15 e nella sera di Martedì 16 ha denunciato, alla propria maniera, la situazione di alto degrado in cui oramai da tanto tempo il centro storico di Catanzaro è piombato.
Sulla scia di una stagione invernale che ha visto tanti negozi chiudere battenti, anche questo periodo estivo vede una partenza incerta e non solo per il clima insolitamente “ballerino”.
Tralasciando la totale assenza, da parte della classe politica catanzarese, nel creare un valido piano per lo sviluppo del centro storico, è quantomeno vergognoso notare, camminando lungo il Corso Mazzini (arteria principale del centro di Catanzaro), la desolante presenza d’innumerevoli esercizi commerciali sfitti che con le loro vetrine sbarrate e vuote rappresentano un totale fallimento per lo sviluppo commerciale cittadino. A contendere loro tale ignobile primato tutta una serie di negozi che con i loro arredi ingialliti e invecchiati da anni di “storia” rappresentano oramai una vera e propria minaccia al decoro urbano e all’orgoglio dei Catanzaresi.
Ci si chiede come sia possibile che una giunta comunale di un capoluogo di regione possa rimanere impassibile davanti a un vero e proprio insulto nei confronti di ogni singolo cittadino, che oramai non avendo più nulla da trovare nel centro della propria città preferisce migrare verso le asettiche aree di massa che portano il nome di centri commerciali.
Gli aspetti da tenere in considerazione sono due: gli affitti a dir poco stellari che allontanano chiunque abbia solo il pensiero di aprire un’attività commerciale, frutto del monopolio di pochi proprietari di locali che fanno il bello e il cattivo tempo chiedendo canoni mensili ai limiti del possibile, e una totale libertà di gestione lasciata in mano ad alcune attività commerciali del Corso Mazzini, che con i loro negozi vetusti e invecchiati proiettano il cittadino, o il malcapitato turista, indietro nel tempo di almeno cinquanta anni.
Al.Po.Cat. chiede un immediato cambiamento di tendenza rispetto gli ultimi venti anni di politica amministrativa cittadina, un tavolo d’incontro con i su citati proprietari per un accordo utile a far rinascere tutto il centro storico di Catanzaro.
La situazione denunciata da Al.Po.Cat. non è nuova, e in tante altre città Italiane, come per esempio Asti, ci si è già mossi in tale direzione: sarebbe una buona idea, per esempio, spingere i locatori degli immobili a pretendere canoni mensili più bassi e adeguati, in cambio di significativi sgravi fiscali o magari tasse comunali, come acqua e rifiuti, meno care.
Parallelamente si potrebbe programmare un incentivo per chi desidera entrare nel mondo del commercio aprendo un’attività su Corso Mazzini, prevedendo, magari, aiuti indirizzati ai giovani.
Ciò favorirebbe, di conseguenza, un minimo di ripresa economica e un “risveglio” dal sonno decennale in cui in centro storico di Catanzaro sembra essere piombato.
Al.Po.Cat., inoltre, chiede all’amministrazione comunale di stabilire un piano legato al decoro urbano imponendo degli standard qualitativi a tutti quelli che credono di poter gestire, sul corso principale di una città, negozi maleodoranti e con pericolose vetrine tenute assieme da nastro adesivo.
E’ giunta l’ora che la classe politica alzi finalmente la voce e si faccia rispettare, al contrario di quello che sta succedendo fino ad oggi dove le poche ma potenti famiglie di Catanzaro mettono sotto scacco sindaco e giunta comunale per perseguire i propri interessi e sfruttando la città di Catanzaro per i loro guadagni.
Più di sessanta le vetrine sbarrate, da P.za Matteotti fino a P.za Roma, sulle quali i ragazzi dell’associazione Al.Po.Cat. hanno affisso numerose stampe di protesta con le quali, oltre a puntare il dito verso la classe politica catanzarese piombata in un coma profondo e che forse preferisce andare a fare spese nel centro di Reggio Calabria o Cosenza, si è cercato di sensibilizzare e accusare la cittadinanza catanzarese che oramai sembra sconfitta e disinteressata nei confronti della continua decadenza socio/culturale di Catanzaro.
Parallelamente nel giorno della festa di S. Vitaliano si è organizzato un volantinaggio tra le persone accorse per gli eventi organizzati durante la serata e affisso uno striscione di protesta lungo il Corso Mazzini.
Tale gesto assume ancora più importanza poiché fatto nel giorno del santo patrono di Catanzaro, ossia colui che, al momento, sembrerebbe l’unico che possa fare qualcosa per le sorti future della città.