SAN VITO â Sâè concluso il ritiro del Catanzaro. Dopo un permesso di 3 giorni, la preparazione riprenderà in sede, nel pomeriggio di martedì prossimo, mentre il giorno successivo i giallorossi disputeranno lâultima amichevole con il Rende al Ceravolo. Il risultato più incoraggiante, ancora prima dellâesecuzione dei nuovi schemi e delle risposte del campo, è la ricomposizione di un gruppo che dimostra voglia di vincere e piacere. Eâ quanto è emerso con evidenza nella prima mezzâora dellâamichevole con la Vibonese, è quanto viene confermato dallâentusiasmo di Mario Alfieri: âAvverto forte la voglia di far subito bene. Sento prepotente il desiderio di recuperare il terreno perduto e di riscattarmi, dopo la disastrosa conclusione di quella maledetta finale con lâAcireale.â Eâ significativo che una carica del genere provenga dal trentenne Mario Alfieri, 59 gare di B (Fidelis Andria, Cosenza ed Empoli) e 155 in C1 (Casarano, Carpi, Andria, Lecco, Savoia e Pisa), che, nella passata stagione, ha alternato giornate di calcio ispirato ad altre condizionate da una certa fiacca. Ed è importante che lâumore del campano si mantenga alto, perché la sua classe e la sua capacità dâilluminare il gioco sono indiscutibili. Sulle prospettive del nuovo Catanzaro, Mario Alfieri così continua: âMi pare che non ci siano dubbi sulla circostanza che ci siamo rinforzati. Per il resto, però, non posso dire niente di fondato, in quanto abbiamo disputato poche partite e ci manca il ritmo della gara. Abbiamo, in compenso, lavorato tantissimo e questa preparazione darà presto i suoi frutti.â Gli umori del regista si confermano alti, quando continua: âMi pare che i nuovi schemi esaltino le mie qualità .â Se è importante che la carica dâAlfieri sia alle stelle, è fondamentale che lo sia anche quello di Giorgio Corona, beniamino dei tifosi prima che arrivasse a Catanzaro. âIl grande calore della gente di Catanzaro âriferisce il bomber- non può che accarezzarmi e farmi tanto piacere. Sento che i tifosi sâattendono tanto da me e farò di tutto per non deluderli.â Quando gli si chiede se tanta pressione gli possa pesare, risponde: âSiamo professionisti e dobbiamo sempre comportarci e reagire come si conviene.â Poi, fa un poâ di differenze sulle sue precedenti piazze: âEâ normale che Catanzaro mi chieda il massimo, perché qui arrivo come quello che nella passata stagione ha segnato 20 gol. A Giugliano, per esempio, ho dovuto conquistare la fiducia della gente, perché provenivo da buone ma non esaltanti stagioni.â Sulla condizione generale, così continua: âContro la Vibonese mi son dato tanto da fare, anche per compensare il naturale periodo di rodaggio. Dopo 2 settimane, infatti, non possiamo essere al massimo.â Sâè aggregato, infine, il brasiliano Robson Toledo, autentico capitale della società di Parente. La società , però, ha sempre mantenuto la calma, senza dimostrare apprensione per il ritardo del suo talento, considerando prima lâaspetto umano e, poi, quello economico. âEâ normale che così debba essere âriferisce Gianni Improta- Un calciatore, prima dâessere considerato un assegno, è un essere umano. Nessuno di noi sâè mai sognato di rimproverarlo, se è voluto stare vicino alla madre in gravi condizioni di salute.â Il giocatore, da parte sua, riferisce: âMia madre è stata operata, sta leggermente meglio, speriamo bene.â Una nota non proprio piacevole proviene dalla precisazione richiesta da Fabio De Sanzo, che ha tenuto ad evidenziare: âMai ho chiesto dâandarmene. Sto, invece, leggendo il contrario e che andrei al Vittoria o altrove. Che questâultima società mi stia richiedendo da qualche tempo, non è una novità , mentre è sicuro che nelle serie inferiori ancora non andrò. Non câè posto per me in squadra? Perché non chiedete a Braglia se non è soddisfatto di quanto ho sin qui fatto vedere?â Continuano a circolare alcuni nomi per ritoccare la rosa, ma, come nel caso del catanese Massimo De Martis, il Catanzaro non comprometterà il proprio bilancio.
Salvatore Blasco – Gazzetta dello Sport