Un piccolo musical da “camera” . Luca Barbareschi caleidoscopico e sorprendente per la sua perizia di rinnovarsi di volta in volta nei panni di regista, attore, cantante, riporta in scena un testo raro di un autore di culto come Giorgio Gaber: “Il caso di Alessandro e Maria” sottotitolo “curiosa replica di una storia che ha già avuto luogo”. Lo spettacolo apra la stagione di prosa del Politeama di Catanzaro con una doppia rappresentazione, martedì 24 mercoledì 25 novembre.
La commedia scritta con l’inseparabile Sandro Luporini, fu messa in scena esclusivamente dallo stesso Gaber con Mariangela Melato nel 1982. Dialogo intimo a due in bilico tra passato e presente, storia di un innamoramento trascorso e della devastazione che inevitabilmente le grandi passioni comportano, ring del cuore per quei due che avevano vissuto “un amore smisurato e sciupato”. Inaspettate interazioni tra quotidianità e sogno trascendono e prendono corpo e voce con Luca Barbareschi nel ruolo di Alessandro tra il dilemma di “essere” o “esserci” e la Maria di Chiara Noschese “con la sua gioia di esistere e la sua tristezza di non essere in nessun posto”. Litigano, comunicano e non comunicano, punzecchiano, giocherellano, duettano, sulle note della colonna sonora inedita del bravo musicista Marco Zurzolo, eseguita dal vivo dall’autore e la sua band. Le scene sono di Massimiliano Nocente. I costumi di Teresa Acone. Luci di Mario Esposito. Un modo per restituire al pubblico un pezzo eclissato della straordinaria e vasta produzione gaberiana, un omaggio personale di Barbareschi all’amico Giorgio, una ricerca del regista-attore di ritornare a raccontarsi attraverso il privato, di volare oniricamente tra musica e parole, un reality love show, cantato, ballato, recitato. Poetico, confidenziale, comico, spietato. La personalissima visione della sfera affettiva di un intellettuale viscerale, anticonformista, libero, trasfigurata ed elaborata in versione scoppiettante e vitale, da un mattatore istrionico come Barbareschi, un’attrice fuoriclasse e talentuosa come la Noschese, ritmato da cover di canzoni riadattate di autori come Pino Daniele, Endrigo, Lauzi, Cotreau e nuove composizioni di Marco Zurzolo come “C’amor”, “Migranti, “ Tema di Giulia”. Nessun vintage teatrale quindi, bensì una rilettura meno intellettualistica e più scanzonata dell’universo dei sentimenti secondo Gaber alla maniera di Barbareschi, in un’originale partita a due orchestrata, per questo spettacolo-evento al debutto in prima nazionale al Teatro Manzoni di Milano. Dopo il Gattopardo e il suo forte segno politico, sentivo la pulsione di parlare del privato, di scandagliare la sfera dei sentimenti. Per questo ho scelto il testo di Gaber, una storia d’amore, interrotta ed eterna, furiosa e sublime. Uno spazio astratto, un luogo intimo per far librare la “parola”, per raccontare raccontandomi di Alessandro e Maria. Il sogno di un musicista, un pianoforte a coda, un testo di vita, un uomo e una donna che rievocano un amore profondissimo. La melodia accentua il racconto, svela parole e note, scava nei meandri dell’anima. Semplicemente ho usato le emozioni, ascoltato la voce del cuore, per regalarvi gli illimitati temi di una confessione, con l’aiuto fondamentale dei brani di Marco Zurzolo che si adattano perfettamente alla parola gaberiana. Ne è venuta fuori una storia autentica, come la vita. Un connubio perfetto, un lavoro di squadra fondamentale, con il valore aggiunto di una partner straordinaria, Chiara Noschese, che personalmente reputo una delle più brave attrici italiane.
La commedia scritta con l’inseparabile Sandro Luporini, fu messa in scena esclusivamente dallo stesso Gaber con Mariangela Melato nel 1982. Dialogo intimo a due in bilico tra passato e presente, storia di un innamoramento trascorso e della devastazione che inevitabilmente le grandi passioni comportano, ring del cuore per quei due che avevano vissuto “un amore smisurato e sciupato”. Inaspettate interazioni tra quotidianità e sogno trascendono e prendono corpo e voce con Luca Barbareschi nel ruolo di Alessandro tra il dilemma di “essere” o “esserci” e la Maria di Chiara Noschese “con la sua gioia di esistere e la sua tristezza di non essere in nessun posto”. Litigano, comunicano e non comunicano, punzecchiano, giocherellano, duettano, sulle note della colonna sonora inedita del bravo musicista Marco Zurzolo, eseguita dal vivo dall’autore e la sua band. Le scene sono di Massimiliano Nocente. I costumi di Teresa Acone. Luci di Mario Esposito. Un modo per restituire al pubblico un pezzo eclissato della straordinaria e vasta produzione gaberiana, un omaggio personale di Barbareschi all’amico Giorgio, una ricerca del regista-attore di ritornare a raccontarsi attraverso il privato, di volare oniricamente tra musica e parole, un reality love show, cantato, ballato, recitato. Poetico, confidenziale, comico, spietato. La personalissima visione della sfera affettiva di un intellettuale viscerale, anticonformista, libero, trasfigurata ed elaborata in versione scoppiettante e vitale, da un mattatore istrionico come Barbareschi, un’attrice fuoriclasse e talentuosa come la Noschese, ritmato da cover di canzoni riadattate di autori come Pino Daniele, Endrigo, Lauzi, Cotreau e nuove composizioni di Marco Zurzolo come “C’amor”, “Migranti, “ Tema di Giulia”. Nessun vintage teatrale quindi, bensì una rilettura meno intellettualistica e più scanzonata dell’universo dei sentimenti secondo Gaber alla maniera di Barbareschi, in un’originale partita a due orchestrata, per questo spettacolo-evento al debutto in prima nazionale al Teatro Manzoni di Milano. Dopo il Gattopardo e il suo forte segno politico, sentivo la pulsione di parlare del privato, di scandagliare la sfera dei sentimenti. Per questo ho scelto il testo di Gaber, una storia d’amore, interrotta ed eterna, furiosa e sublime. Uno spazio astratto, un luogo intimo per far librare la “parola”, per raccontare raccontandomi di Alessandro e Maria. Il sogno di un musicista, un pianoforte a coda, un testo di vita, un uomo e una donna che rievocano un amore profondissimo. La melodia accentua il racconto, svela parole e note, scava nei meandri dell’anima. Semplicemente ho usato le emozioni, ascoltato la voce del cuore, per regalarvi gli illimitati temi di una confessione, con l’aiuto fondamentale dei brani di Marco Zurzolo che si adattano perfettamente alla parola gaberiana. Ne è venuta fuori una storia autentica, come la vita. Un connubio perfetto, un lavoro di squadra fondamentale, con il valore aggiunto di una partner straordinaria, Chiara Noschese, che personalmente reputo una delle più brave attrici italiane.
LUCA BARBARESCHI
Note biografiche
Luca Barbareschi nasce a Montevideo (Uruguay) il 28 luglio 1956.
Il suo debutto avviene a metà degli anni ‘70 al Teatro di Verona come assistente regista nell’“Enrico V” diretto da Virginio Puecher.
Si trasferisce a Chicago dove prosegue, ancora con Puecher, la sua attività come aiuto regista nell’allestimento dell’opera di Offenbach “I racconti di Hoffmann”.
Collabora con la Chicago Lyric Opera Theatre per tre produzioni in qualità di primo aiuto del teatro, poi si stabilisce a New York e qui lavora per un anno agli allestimenti del Metropolitan Opera Theatre sotto la direzione di Frank Corsaro.
Studia per quattro anni a New York con i migliori acting couches di quegli anni: Lee Strasberg, Nicholas Ray (regista di “Gioventù bruciata”), e Stella Adler.
Nel 1983 produce, scrive e interpreta il film “Summertime” (regia M. Mazzucco), vincitore ai festival di Venezia, Sydney, Londra, Annecy, Nizza.
Lo stesso anno ottiene il ruolo di protagonista nel film di Nino Marino “Un uomo americano” (Son of a bitch).
Successivamente sceglie Roma come città adottiva.
Nei suoi trent’anni di intensa e ininterrotta attività, Luca Barbareschi spazia tra teatro, cinema e televisione, ora in qualità di attore, ora in veste di produttore, regista, sceneggiatore o conduttore.
Fonda una società nel settore informatico, la Glamm Interactive, e, con Nichi Grauso, la Video Online. Crea una casa di produzione, la Casanova Entertainment, attiva da quindici anni e nella quale nel 2000 confluiscono Susanna Bolchi e Aureliano Lalli-Persiani. E’ ideatore e direttore artistico della prime due edizioni del Futurshow di Bologna, fondatore e azionista della Four Point Entertainment, produzione con sede a Los Angeles, per la quale conduce negli anni ‘90 centodieci puntate di “That’s amore”, show televisivo di enorme successo. Produce più di 500 ore per la Fox in America e per la Think Entertainment a Londra.
La carriera teatrale di Luca Barbareschi comprende oltre trenta spettacoli, nella maggior parte dei quali ricopre il ruolo di protagonista e regista. Attraverso la sua casa di produzione (Casanova Entertainment) acquista i diritti di alcune opere di autori ancora poco noti al pubblico italiano, di molte cura personalmente la traduzione, e le porta in scena operando una piccola rivoluzione nel teatro nostrano: “Oleanna” di D. Mamet, “Piantando chiodi nel pavimento con la fronte” di E. Bogosian,
“Il cielo sopra il letto” di D. Hare, “Amadeus” di P. Shaffer (uno dei maggiori successi degli ultimi anni, di cui Barbareschi è protagonista, prestigioso allestimento con la regia di Roman Polanski e i costumi del premio Oscar Milena Canonero) , “Pop Corn – Inferno in diretta” di B. Elton, “Harry and me – La grande truffa” di N. Williams, portato in scena nel 2000 e andato in onda l’anno successivo su Rai Due all’interno del programma “Palcoscenico”.
Nel 2001 produce “Boston marriage”, di D. Mamet, con Veronica Pivetti e Valentina Sperlì protagoniste.
Lo stesso anno, vede premiata la sua costante attività ed il suo impegno con la nomina a Direttore Artistico del Teatro Eliseo di Roma per il quale, nel 2002, dirige lo spettacolo “Una relazione privata” di Philippe Blasband, con Anna Galiena e Fabio Sartor.
Nel 2004, infine, è Billy Flynn nella versione italiana del celebre musical “Chicago”.
Luca Barbareschi viene nominato Direttore Artistico della Fondazione Palazzo della Cultura di Latina, per il quale nel 2005 produce e porta su varie piazze italiane, lo spettacolo scritto e diretto da Duccio Camerini “Scoppio d’amore e guerra” con protagonisti Lucrezia Lante della Rovere e Rocco Papaleo.
Nel 2006 viene scelto come protagonista della versione inglese del musical “Chicago” e nello stesso anno inizia l’allestimento de “Il sogno del Principe di Salina: l’ultimo Gattopardo”, liberamente ispirato al romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Nel 2009 c’è il ritorno in teatro con un testo importante che Barbareschi per la prima volta in Italia ha rielaborato in un musical da camera: “Il caso di Alessandro e Maria” di Giorgio Gaber.
In televisione partecipa a circa ottanta sceneggiati e a venti varietà. Tra gli impegni più recenti, la conduzione del game show “Greed” (130 puntate pre-serali di 30’ su Rai Due), e nel 2002 l’interpretazione della miniserie in due puntate per Rai Uno “Giorni da Leone” di F. Barilli. Il 2003 lo vede protagonista di due fiction televisive: l’una per Mediaset, “Rivoglio i miei figli”, diretta da Luigi Perelli e interpretata a fianco di Sabrina Ferilli; l’altra per Raiuno “Una vita in regalo”, miniserie in due puntate diretta da Tiziana Aristarco, con Irene Ferri, Antonello Fassari e Remo Girone. Nella seconda metà del 2004 interpreta, a fianco di Natasha Stefanenko, la miniserie televisiva in quattro puntate per la Rai “Nebbie e delitti” diretta da Riccardo Donna, trasmessa su Raidue a novembre 2005. Tra il 2004 e il 2005 gira a fianco di Gérard Depardieu una miniserie per France 2 Télévision dal titolo “Les Rois Maudits” (“La maledizione dei templari”) diretta da Josée Dayan.
Nell’estate 2005 gira il sequel “Giorni da Leone 2”, fiction in quattro puntate per Rai Uno, nuovamente diretto da Francesco Barilli. Nel 2007 viene trasmessa la seconda serie di “Nebbie e delitti”, questa volta in 6 puntate e sempre diretta da Riccardo Donna. L’ormai consolidata serie di gialli e le eccellenti critiche, portano la Rai a considerare un cult per la tv “Nebbie e delitti” e tra il 2008 e il 2009 Barbareschi gira la terza serie in quattro puntate, con Anna Valle e la regia di Gianpaolo Tescari.
Per il cinema, gira trenta film come protagonista e cinque come produttore. Tra gli impegni più recenti, nel 2001 partecipa come produttore associato, alla realizzazione del pluripremiato cortometraggio di Daniele Pignatelli “Terzo° e mondo”.
Nel 2002 produce con la Casanova in cooperazione con Rai Cinema il suo secondo lavoro come regista, “Il Trasformista”, di cui è anche interprete principale accanto a un cast d’eccezione in cui figurano tra gli altri, Rocco Papaleo, Luigi Maria Burruano e Gigi Diberti.
Nel 2007 gira il nuovo film di Tom Twyker “The International” con Clive Owen e Naomi Watts, film in concorso nel 2009 al Festival di Berlino.
Oltre ad aver ricoperto la carica di Direttore Artistico del Teatro Eliseo nella stagione 2001-2002, e della manifestazione per autori e sceneggiatori internazionali Oltremanica (2000-2001-2003), Luca Barbareschi è stato Membro del C.d.A. del Piccolo Teatro d’Europa di Milano e dell’I.M.A.I.E, Vice Presidente dell’APT Associazione Produttori Televisivi per il biennio 2003-2005.
Attualmente è Giurato del David di Donatello e dell’European Film Academy, membro della Commissione Revisione Cinematografica del Dipartimento dello Spettacolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, membro per il triennio 2003-4-5 della Consulta Territoriale dell’Ente Teatro Italiano, Direttore Artistico della Fondazione Palazzo della Cultura di Latina. Nel 2006 assume l’incarico di responsabile dei contenuti del canale televisivo della media company H3G. Nel 2007 nasce la “Fondazione Luca Barbareschi Onlus – dalla parte dei bambini”, progetto fortemente voluto da Barbareschi, a sostegno della prevenzione, sensibilizzazione e intervento a favore delle vittime della pedofilia. Nel 2008 viene nominato dal comune di Roma membro del CDA della Fondazione Festival del Cinema di Roma e diventa vice-presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni.
CHIARA NOSCHESE
Note biografiche
Dopo il diploma al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Gigi Proietti, inizia subito a lavorare in varie trasmissioni televisive come “Ciao Week-end”, con Giancarlo Magalli, e “Club 92” con Gigi Proietti. Comincia anche la sua carriera cinematografica che la vede interpretare numerosi ruoli, con registi come Francesca Archibugi (“L’albero delle pere”), Felice Farina (“Condominio”), Duccio Camerini (“Bruno aspetta in macchina”), Carlo Vanzina (“Io no spik inglish”, a fianco di Paolo Villaggio), Luca Barbareschi (“Ardena”) e Alfredo Arciero (“Dio c’è”, come protagonista). Interpreta la fiction “Dio vede e provvede”, regia di Enrico Oldoini, e nella serie televisiva “Linda e il brigadiere”, accanto a Nino Manfredi e Claudia Koll. In teatro si esprime anche nel canto. Tra i suoi spettacoli ricordiamo “Don Giovanni involontario”, accanto a Pino Micol, “Scuola Romana” di Enzo Siciliano per la regia di Piero Maccarinelli; al Sistina con “Alleluja, brava gente” di Garinei e Giovannini per la regia di Pietro Garinei, e come protagonista nel musical rock “Il pianeta proibito”, per la regia di Patrick Rossi Gastaldi. Negli anni 1996/97 e 1997/98 con la Compagnia della Rancia interpreta il ruolo di Lina Lamont nel musical “Cantando sotto la pioggia” con la regia di Saverio Marconi. Nel 1998 è tra gli interpreti dell’operetta di Franz Lehar “Il conte di Lussemburgo”, e poi dello spettacolo “A perdere” di Duccio Camerini. Nella stagione 1998/99, sempre con la Compagnia della Rancia e la regia di Saverio Marconi, interpreta il ruolo del titolo nel musical “Le notti di Cabiria” nel quale è anche autrice dei testi delle canzoni. Nel 1999 è anche protagonista della commedia di Pino Quartullo “Quando eravamo repressi”. Nelle ultime stagioni è stata protagonista di “La grande truffa” e “Inferno in diretta”, entrambi accanto a Luca Barbareschi, di “Le tre sorelle” di Cechov con la regia di Duccio Camerini, e infine del musical “Dance!” per la regia di Saverio Marconi, del quale è anche coautrice dei testi assieme a Duccio Camerini. Parallelamente alla bella prova offerta nello spettacolo “Mondo Secondo”, scritto assieme a Camerini, è stata impegnata per due stagioni (2002/2003 e 2003/2004) in un ruolo che fu di Bice Valori: Consolazione, accanto a Giulio Scarpati, nella commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini, per la regia di Pietro Garinei. A seguire “La vedova allegra” per la Fondazione Arena di Verona nel ruolo di Njegus, per la regia di Gino Landi; poi al Teatro Vittoria “Scorretto” di Presta e Toncelli, con Marco Presta; “Un marito di troppo” con Pino Insegno, regia di Claudio Insegno; Produzione Fondazione Teatro di Latina, Luca Barbareschi “Sabato italiano” di Roberto Cavosi. Nel periodo 2006/2007 recita in “Tootsie – Il gioco dell’ ambiguità” regia di Maurizio Nichetti con Marco Columbro ed Enzo Garinei. Tra i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti per la sua attività, ricordiamo il “Premio Maratea Teatro”, ottenuto per ben due volte e, nel 1994, il “Premio Anna Magnani” come migliore attrice emergente. Nel 1996 ha inoltre ricevuto il “Mirto d’oro” per il film “Bruno aspetta in macchina”.