Con l’orario scomodo delle 14.30, e con la prima sconfitta arrivata a Perugia, la probabilità che ieri allo stadio non ci fosse una grande affluenza era concreta. Nulla di tutto questo è accaduto, perché più di quattromila persone hanno assistito alla seconda vittoria in casa delle Aquile. La curva e il resto dei settori agibili dello stadio presentano un buon colpo d’occhio e all’entrata in campo delle due squadre i cori e gli applausi fanno da stimolo ai ragazzi in maglia giallorossa. Il Pontedera arriva al “Ceravolo” da capolista, mister Brevi rispetta l’avversario e pur essendo obbligato a variare la formazione per via delle squalifiche di alcuni titolari, sostanzialmente non cambia l’assetto della squadra. È il solito Catanzaro, guardingo e sornione, che aspetta i granata e prova a pungere con le accelerazioni di Russotto e Martignago. Il Pontedera dalla cintola in giù è pericoloso, attacca con quasi tutti i suoi elementi e sfrutta perbene le corsie laterali grazie all’appoggio dei due terzini. La squadra di Indiani non crea grossi pericoli alla munita retroguardia giallorossa, però ha un possesso palla e un ordine in campo che costringe i giallorossi a correre per pressare e a ricorrere spesso al lancio lunghi. Nonostante tutto Bindi è impegnato una sola volta seriamente, l’occasione migliore capita invece a Casini che calcia debolmente un assist al bacio di Russotto. Nel primo tempo e nei primi dieci minuti della ripresa il Catanzaro ha aspettato troppo la capolista che gioca a ritmi alti, ma denota problemi difensivi quando è attaccata e pressata. Nell’intervallo la sensazione dei presenti è che se attaccata la squadra toscana possa andare in difficoltà. La ripresa inizia allo stesso modo della prima frazione di gioco e per quindici minuti succede poco. L’inserimento di Fiore per Martignago è il primo cambio che apporta Brevi. Passano i minuti e il Pontedera comincia ad arretrare il proprio baricentro e la manovra è meno armoniosa. Il tecnico giallorosso capisce che i toscani sono a corto d’energia e con il cambio di Calvarese per Sabatino e il conseguente spostamento di Catacchini adesso è un altro Catanzaro. I terzini accompagnano l’azione e supportano i centrocampisti nella manovra. I giallorossi prendono d’assedio il Pontedera, Russotto in posizione più avanzata e vicino a Fioretti è molto più pericoloso e lo stesso attaccante romano comincia a vedersi di più. La condizione atletica dei giallorossi è migliore di quella dei granata. Fioccano i calci piazzati dal limite e l’arbitro sventola cartellini gialli ai difensori toscani. Il Catanzaro spinto dal suo pubblico attacca sotto la “Capraro”. Il nuovo assetto in campo trasforma i giallorossi che adesso sono arrembanti. Il goal è nell’aria ed è sfiorato più volte. C’è rammarico nei presenti che imprecano sul fatto che per un tempo il Catanzaro abbia atteso troppo. Nei minuti di recupero arriva il giusto premio ed esplode il “Ceravolo”: cross al centro di Benedetti, colpo di testa di Fioretti e miracolo dell’estremo difensore avversario, palla sul palo e deviazione vincente di Fiore. Al triplice fischio e con la vittoria in pugno esultano i calciatori giallorossi e i propri tifosi. È noto che la vittoria all’ultimo istante è più bella di una goleada. Basta guardare le facce dei tifosi e quella del presidente Cosentino, rientrato dalla Cina, che non sta nella pelle e scende in campo a festeggiare insieme ai suoi ragazzi raccogliendo i meritati applausi dei presenti. Il Catanzaro viaggia nei quartieri alti della classifica ed è una lieta sorpresa. Il torneo è equilibrato e da quello che si è visto in questa prima fase, non c’è la squadra ammazza campionato. Il Catanzaro di Brevi deve riuscire ad acquisire la consapevolezza di non essere inferiore a nessuno. La squadra ha carattere e tenuta atletica ma ha anche qualche lacuna che dovrà essere colmata. Ieri è bastato che i terzini nella ripresa salissero con maggiore convinzione e tutta la squadra ne ha beneficiato. Il problema della qualità mancante nel mezzo può essere supplita solo se tutti gli effettivi si convincono dei propri mezzi. Rimanendo troppo dietro, se da un lato sei più coperto, c’è il problema che gli elementi offensivi non possono essere serviti sulla linea della metà campo o con inutili lanci lunghi. Bisogna trovare il giusto equilibrio e Brevi lavorerà certamente su questo. La ripresa disputata ieri contro la capolista quando il Catanzaro è diventato arrembante è avvenuta perché la squadra è salita con tutti i suoi effettivi. Pur se in qualche occasione si è rischiato di subire le ripartenze dei toscani, il Catanzaro dava l’impressione di poter passare in vantaggio da un momento all’altro. Domenica per Grosseto rientreranno alcune pedine importanti. Senza voler fare gli allenatori, diciamo che più dei moduli conta la mentalità. Se è quella vista nella ripresa (ed è stata la stessa vista con il Pisa) il Catanzaro potrà dire la sua in questo campionato e anche a Grosseto, come sempre, non sarà da solo. Il pubblico e i suoi tifosi ci credono e lo stanno dimostrando con presenza e voce.
Salvatore Ferragina