Con una lettera inviata al dott. Maurizio Nicolai, Direttore di Arcea (Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura) la Coldiretti Calabria, ieri, aveva denunciato lo stallo del sistema amministrativo e gestionale dell’Agenzia.
Riportiamo di seguito la nota di risposta del direttore dell’Agenzia a Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria.
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Apprendo dalla stampa – scrive Nicolai -lo stato di profondo malessere che soggiace nell’animus del Presidente Pietro Molinaro che, certamente, rappresenta le doglianze che gli pervengono, probabilmente e giustamente, dagli iscritti della sua associazione.
Prima di entrare nel merito delle singole questioni, di cui non condivido né il contenuto né la forma e soprattutto la semplicistica manifestazione, è giusto dare una dimensione numerica del problema che si pone di come affrontare le questioni per guadagnare efficienza nella gestione dell’Agenzia.
Tutti sanno, e a maggior ragione, spero, chi è ai vertici di Associazioni datoriali, che non può esistere – come da regolamenti comunitari – la possibilità di pagare annualità pregresse (es. 2011-2012-2013) se non si è pagato, anno per anno, almeno il 96% del budget totale assegnato per la Domanda Unica e, ancora peggio, si perdono fondi se non si è pagato il 100% del PSR.
Emerge chiaro che se esiste un problema di annualità pregresse è solo perché oltre il 96% dei beneficiari è stato pagato. Per la precisione ne è stato pagato mediamente il 97,5%.
Il punto è – continua Nicolai – che gli aventi diritto sono 117.000, e che il 2,5% di tale numero è circa 2.600. Questi sono i beneficiari che non vengono pagati nei termini. Di questi il 75% verrà pagato entro l’anno di riferimento. Ne rimangono, in totale, un migliaio con procedure di pagamento in corso (cioè con procedure volte ad eliminare le criticità e, quindi, procedere, se dovuto, al pagamento).
Entriamo ora nel merito del perché non sono pagati. Nel 100% dei casi i mancati pagamenti sono relativi a distonie tra quanto dichiarato e quanto poi effettivamente rilevato. A questo punto i beneficiari hanno la possibilità di rendere coerente il dichiarato con il rilevato.
Però è importante evidenziare come l’ARCEA non è l’ente che immette i dati nel sistema, funzione questa riservata ai Centri di Assistenza Agricola, tra i quali anche quelli della Coldiretti. A titolo di esempio, proprio ieri un pagamento dovuto ad un numero di IBAN non coerente non è stato effettuato, scoprendo (dopo circa un’ora di lavoro di un funzionario di quelli pagati con i soldi di cui parla il Presidente Molinaro) che il CAA, proprio della rete Coldiretti, invece di allegare informaticamente il certificato della banca ha allegato una ricevuta di riparazione di un WC, si, proprio di un cesso.
Naturalmente la Coldiretti interverrà prontamente e ci dirà quali iniziative adotterà verso questo sportello, atteso che parla di trasparenza. Da parte nostra, ci sarà la solita tolleranza. Sono cose che possono accadere!
Anche la stessa operazione Bonifica, circa 5.000 posizioni bloccate nella Regione dall’Autorità Giudiziaria, sono state gestite dall’Agenzia, con un carico di lavoro immane, con tempi assolutamente encomiabili (si guardi il dato delle altre regioni per comprendere cosa è stato fatto), tutto nel corso del 2014.
Non eravamo noi i responsabili delle criticità dei controlli di Bonifica, ma mai l’Agenzia ha messo in discussione la qualità del lavoro dei CAA.
Mi sarei aspettato, tuttavia, anche di leggere che gli agricoltori della Calabria sono stati gli unici a percepire il fondi dell’Articolo 68 sull’olivicoltura biologica, perché ARCEA si è assunta la responsabilità (insieme ai maggiori gravami amministrativi) di pagarla. Gli olivicoltori calabresi sanno bene che nel 2010, quando ARCEA non pagava ancora la Domanda Unica, l’organismo pagatore AGEA non ha provveduto al pagamento dell’olio biologico, non si è assunto la responsabilità di favorire il comparto olivicolo Calabrese perché la normativa non era chiara. Noi – prosegue il direttore – abbiamo interpretato le norme a favore degli agricoltori. Ma queste sono stupidaggini, cose passate, cose banali!
Forse non è neanche vero che lo scorso anno, dopo le alluvioni del 30 novembre, abbiamo liquidato tutti i saldi di domanda unica delle aree alluvionate con valuta 20 dicembre, forse non è neanche vero che nel 2010, anno in cui l’ARCEA ha iniziato ad effettuare i pagamenti, le indennità compensative e le misure agroambientali erano ferme al 2007 mentre oggi paghiamo i saldi del 2014.
Su una cosa concordo con il Presidente Molinaro – conclude Nicolai – serve sempre la testa e, aggiungo, anche una solida memoria. E di certo il Presidente sa bene quanto l’ARCEA sia impegnata per contrastare e rimediare alle numerose frodi del settore agricolo, recuperando ingenti somme di cui non potrebbero altrimenti essere destinatari i tanti agricoltori onesti.
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Questa la nota di Coldiretti Calabria.
Poche settimane fa abbiamo evidenziato la positività del primo e, ad oggi,unico decreto di pagamento della domanda unica 2014. Ad oggi però, le diverse problematiche, più volte considerate e richiamate – tra l’altro nella mobilitazione del 30 luglio u.s. con il Sit-In al Dipartimento Bilancio e avvalorate con l’incontro con la Presidente f.f. Antonella Stasi – che dovevano avere una accelerazione con provvedimenti tempestivi e puntuali restano drammaticamente irrisolte.
L’attesa paziente degli agricoltori non può continuare; si continua ad accumulare, in troppi casi, rinvii ed assenza di risposte sulla gestione dei procedimenti degli aiuti della Politica Agricola Comune da erogare alle imprese. Ma la lista delle disfunzioni è lunga e Coldiretti la chiarisce.
Ci riferiamo – continua la lettera – alle migliaia di domande di aiuto aggrovigliate in procedimenti gestionali e privi di attività informativa e di assistenza. Non è più accettabile il gravissimo disagio che ne deriva e che coinvolge troppe imprese agricole che aspettano la lavorazione delle istanze ed il conseguente pagamento delle annualità 2011-2012 nonchè del 2013 anch’esso non erogato.
Vi sono istruttorie giacenti e assenza totale di notizie ancorchè ripetutamente sollecitate. A questo si uniscono le numerose domande, originariamente bloccate dall’importante attività di controllo legata alla nota “Operazione Bonifica”, rimaste non liquidate, anche se pronte ad essere pagate a seguito del provvedimento di sblocco adottato da Arcea.
Estenuanti attese e rinvii, riguardano la domanda unica 2013 e premi del PSR 2007-2013 relativi alle misure agroambientali e compensative per l’annualità 2013 e 2014. Uno scenario da brividi che si aggrava se si aggiunge l’emissione ad intermittenza,dei decreti per il pagamento dei contributi sugli investimenti realizzati sul programma di Sviluppo Rurale, che costringe diverse imprese a prolungare i prestiti con l’aggravio di interessi passivi da corrispondere alle banche. Inoltre, – continua – si evidenzia, l’incomprensibile atteggiamento derivante dall’emissione di provvedimenti impropri finalizzati a revocare contributi concessi con atti amministrativi emessi da altra Amministrazione, ovvero dal Dipartimento Agricoltura, dopo il collaudo di regolare esecuzione. A tal proposito la Coldiretti chiede se vi è una norma amministrativa che conferisce il potere di revocare un atto di un’altra amministrazione. Ma non è finita! Coldiretti rileva ancora la grave assenza della fornitura degli elenchi di pagamento e di quelli delle domande in anomalia, oltre alla inidonea attività di comunicazione, di assistenza tecnica ed informativa ai Centri di Assistenza Agricola, spesso abbandonati e costretti ad attingere indicazioni operative e procedurali da altre fonti. L’efficacia dell’azione amministrativa – si legge – la Coldiretti la misura sulle tante imprese ancora non pagate, forse a causa del processo di automatizzazione informatica tenendo comunque presente che serve sempre la testa, la volontà e la mano dell’uomo, e in particolare, dei dirigenti, che devono assicurare l’efficacia operativa e gestionale, necessaria a garantire l’erogazione legittima degli aiuti a tutti gli aventi diritto e nei tempi dovuti.
Una efficienza organizzativa, che resta ancora, purtroppo, una araba fenice. La Coldiretti – conclude la lettera – si attende che l’Organismo Pagatore della Calabria, che è costato e costa tantissime risorse regionali per la costituzione, l’avvio ed il funzionamento, dia una sola risposta agli agricoltori della Calabria: pagare velocemente l’arretrato ed assolvere sempre puntualmente i pagamenti poiché a rimetterci sono gli agricoltori.