Si cerca un perché all’omicidio di Francesco Rosso, salumiere di 35 anni, avvenuto martedì pomeriggio a Simeri Mare, alle porte di Catanzaro.
Dalle prime ricostruzioni, una o due persone si sono introdotte, appena dopo le 13, nella salumeria di proprietà del padre della vittima ed hanno esploso tre colpi di pistola calibro 9 che hanno raggiunto Rosso al volto e al corpo, non lasciandogli scampo.
E proprio questa ricostruzione lascia ipotizzare una motivazione distante da quella della ‘ndrangheta o da questioni legate alla criminalità organizzata, oltre che fa escludere l’ipotesi della rapina finita male perché nulla sembra essere stato portato via dall’esercizio commerciale.
Al momento, comunque, non viene esclusa nessuna pista investigativa.
Si scava quindi nella vita privata dell’uomo, da tutti descritto come un gran lavoratore, un ragazzo gioviale e appassionato di calcio (giocava nel ruolo di centrocampista e sponsorizzava con la salumeria una squadra del campionato amatori): uno senza scheletri nell’armadio insomma.
Eppure, l’efferatezza del gesto non sembra lasciare spazio a dubbi sulla volontà precisa – e forse premeditata – di uccidere: il cadavere, ritrovato da un avventore entrato nella salumeria attorno alle 13:30, era in una posizione tale da far pensare che l’uomo non abbia avuto neanche il tempo di provare a scappare o addirittura di rendersi conto che qualcuno gli stesse puntando contro un’arma da fuoco.
I Carabinieri della compagnia di Sellia Marina, guidati dal capitano Umberto Gallucci e coordinati dal pm di turno Alessandro Prontera, hanno già cominciato ad ascoltare amici e parenti della vittima, così come hanno già raccolto le testimonianze dei commercianti della zona, ma almeno per ora non è emerso alcun dettaglio utile a chiarire la vicenda.
Alessandro Tarantino – corcalabria
