AGENZIA DOGANE – Il Tar conferma l’opportunità del ricorso prodotto dal Comune

Il provvedimento che ha localizzato a Reggio Calabria la sede della neo istituita Agenzia Regionale delle Dogane non è né definitivo né operativo. È questo il dato saliente emerso nel corso della prima udienza camerale tenuta davanti al Tar del Lazio (presidente Capuzzi, relatore Lo Presti), chiamato a giudicare il ricorso presentato dal Comune di Catanzaro contro la decisione di indicare Reggio Calabria, e non il Capoluogo di Regione, quale sede dell’importante strutture. Nel giudizio promosso dal Comune di Catanzaro (rappresentato dall’avv. Alfredo Gualtieri) si sono costituiti il Comune di Reggio Calabria (avv. Melissari) e l’Avvocatura dello Stato.L’udienza è stata rinviata a data da destinarsi, propria sulla scorta delle dichiarazioni e degli atti prodotti dall’Avvocatura dello Stato, dai quali si evince chiaramente che il provvedimento non è né definitivo né operativo. Il Tar ha deciso, sentite le parti, di rinviare l’udienza, poiché non esiste l’urgenza di pronunciarsi su un atto che, allo stato, non provoca lesione di interessi.La novità emersa durante l’udienza davanti al Tar del Lazio conferma, intanto, l’opportunità del ricorso prodotto dal Comune di Catanzaro e, dall’altro lato, apre no spiraglio per una soluzione positiva della vertenza. L’Amministrazione comunale, già dai prossimi giorni, rafforzerà la sua azione di vigilanza politico-istituzionale sulla vicenda, coinvolgendo tutti i soggetti politici e istituzionali della città.Nel ricorso prodotto dall’ avv. Alfredo Gualtieri, incaricato dalla Giunta comunale, si contesta la scelta di Reggio Calabria per l’ubicazione di detta struttura, sulla scorta di precise argomentazioni giuridiche che tendono a dimostrare l’ulteriore torto subito dalla Città capoluogo.Premesse alcune deduzioni sulla natura dell’atto impugnato (che, secondo il difensore, è soggetto agli ordinari canoni di azione amministrativa e, in tale ottica, deve rispettare tutte le regole sia procedimentali, sia quelle che impongono coerenza, trasparenza, logicità e verità), il ricorso evidenzia come, ai sensi dell’art.6 del Regolamento di amministrazione dell’Agenzia delle Dogane, le direzioni regionali hanno sede nei Capoluoghi di Regione.Solo nel momento in cui due o piú regioni risultano accorpate in un’unica direzione, sorge l’esigenza di determinare la sede, ma pur sempre nel Capoluogo di una delle regioni interessate, senza la possibilità di scelte alternative.L’individuazione della sede nel “capoluogo” – secondo quanto esposto dall’avv. Gualtieri – risponde ad una logica precisa, collegata alle funzioni istituzionali precisate dal comma 2 del medesimo art. 6 del Regolamento d’amministrazione, anche perché la Direzione regionale, come ogni ufficio centrale, ha funzione di raccordo e coordinamento con gli uffici periferici e con varie amministrazioni locali. Necessità pertanto di essere collocata nella sede del “capoluogo” che, a livello di collegamenti istituzionali, consente un piú agevole disbrigo delle sue funzioni in virtú della presenza, in loco, di tutte le amministrazioni pubbliche nazionali e territoriali con relativi uffici, organi e rappresentanze.Del resto, si aggiunge nel ricorso dell’avv. Gualtieri, è proprio la funzione istituzionale e rappresentativa di “capoluogo regionale” che impone la localizzazione nella relativa sede degli organi aventi valenza territoriale regionale, perché altrimenti il ruolo verrebbe svilito e mortificato e privato di significativa funzione (tanto è vero che, come già evidenziato, nessuna direzione regionale è posta in sede differente dal “capoluogo”).Nel “capoluogo” – osserva il difensore del Comune – hanno sede sia la Commissione tributaria, sia il Comando Regionale della Guardia di Finanza, sia la Direzione regionale delle Entrate sia quella del demanio, tutti organi e istituzioni con cui, evidentemente, l’Agenzia delle Dogane deve avere un continuo rapporto (anche in considerazione del fatto che demanio, dogane e entrate costituiscono le tre Agenzie “fiscali” che per ruolo istituzionale devono continuamente raccordarsi e coordinarsi, per cui sarebbe veramente inconcepibile che ció possa avvenire tra sedi regionali poste in luoghi distanti tra loro centinaia di chilometri)

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Redazione

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