La “scelta di vita” come quella fatta da Mimmo Giampà, è tutta improntata a vestire la gloriosa casacca giallorossa a chiusura di un 2011 che ha sancito la scomparsa dell’F.C. e il ritorno dell’U.S. guidato finalmente da una proprietà reale, unica e orfana di percentuali allegate…A partorirlo Giuseppe Cosentino. Per quanto si fossero presentati anche altri pretendenti al cospetto dell’allora neoeletto sindaco, On. Traversa, il proprietario della GICOS ha offerto le maggiori garanzie che si sono rivelate reali nel corso della fase operativa di rilancio. Dalla vittoriosa battaglia legale condotta al TNAS dal Dr. Maurizio De Filippo e dall’Avv. Ulisse Corea, all’allestimento della squadra e dei quadri tecnici che hanno condotto il nuovo Catanzaro a lottare ai vertici della graduatoria. E’ inutile analizzare la fase che ha preceduto quanto sopra. Parleremmo del nulla e preferiamo rimuoverlo in questa sede. L’anno si chiude purtroppo con la gravissima perdita del fratello Umberto Galati
e le lacrime di tutti coloro i quali hanno avuto l’onore di conoscerlo.Lacrime diverse sono quelle versate da Mimmo Giampà. Un bell’esempio di spontaneità di forte marca calabra. Un forte atleta, una bella persona che andrà ad arricchire il gruppo di mister Cozza, condottiero indefesso del nuovo Catanzaro. Mimmo ha fatto di tutto per trattenere le lacrime in sede di intervista in quel di Modena. Lacrime di ringraziamento ma contestualmente di felicità per l’arrivo di una nuova sfida, condite da un accento mai smarrito al contrario di tutti coloro ai quali basta allontanarsi dal proprio luogo natio per poco tempo, per iniziare a posporre un mal pronunciato “neh?” o anteporre ad un nome proprio di persona (cosa obbrobriosa) un articolo. E’ veramente difficile oggi giorno nel mondo del calcio, scendere di due categorie. Mimmo lo fa per vestire la maglia delle Aquile e sposare la causa della rinascita giallorossa. E che nessuno venga a parlare di anagrafe perché sarebbe ingiusto e oltretutto inesatto. L’augurio è che Mimmo possa contribuire a fare tornare il Catanzaro sul palcoscenico che ha testè lasciato e perché no? Per ambire a qualcosa che fa rima con il suo cognome…La chiusura nell’ultima di campionato con i lametini della Vigor, ha regalato ai conterranei la gioia di una vittoria al cospetto del blasonato avversario giallorosso e paradossalmente con il determinante contributo di quell’Eolo abituale frequentatore del capoluogo di Regione. Vittoria meritata innanzitutto per l’approccio alla gara errato da parte degli uomini di Cozza. Il tutto al cospetto di un G. D’Ippolito gremito e purtroppo imbruttito da qualche petardo di troppo pericolosamente indirizzato… unitamente a un astio malriposto, inopportuno e offensivo per una Regione che vede ancora, superato il secondo millennio, rancori sui quali fondare un’appartenenza. Ci si augura, e questo valga per tutti, che nel nuovo anno ci si basi più sull’amore verso la propria terra, che sull’odio per le altrui radici. Il primo porta sempre a buoni frutti, il secondo alle inguaribili frustrazioni che sono ostative alla crescita reale.Visto e considerato che ultimamente vanno di moda le “fasi”…, nel 2011 per l’U.S. Catanzaro si chiude la “fase uno”. Una fase non di certo votata ad un aspetto recessivo (almeno in casa giallorossa) e nel 2012 si aprirà la “fase due” che dovrebbe anzi, certamente vedrà la raccolta di quanto accuratamente seminato dal Presidente Cosentino. Non sarà un bocconiano, ma la sua mano si è vista alla grande e questo basta e avanza per ringraziarlo di tutto quello che sta facendo con i fatti e non con i bei discorsi.Gli auguri da parte del sottoscritto sono innanzitutto di una buona salute che possa essere anche strumentale al raggiungimento degli obiettivi/sogni di tutti. Mai vietarsi di sognare o precludersi di ambire al raggiungimento del traguardo, un orizzonte pregno di speranze per un popolo giallorosso che ha grande fame di rivincita. Felice 2012 a tutti.
Giuseppe Mangialavori