L’Italia calcistica è in festa per la vittoria di Dortumund sui tedeschi, tantissimi emigrati vivono la loro ennesima rivincita sul popolo teutonico.
Sui tre colli invece si consuma la fine di 77 anni di storia.
La settimana comincia con la manifestazione davanti alla biglietteria, centocinquanta impavidi con poche e confuse idee, il gruppo si sposta fino al’ex Motel Agip e blocca simbolicamente la strada. Mentre Catanzaro vive in maniera passiva la fine dell’unica “azienda” che ha reso onore e gloria in tutta Italia, su Internet ed in radio si vive uno psicodramma collettivo. Centinaia di tifosi sparsi per la penisola si attaccano a questo sito internet e bombardano di telefonate RadioAmicaInBlu.
Il gruppo si dirige prima verso la sede della Presidenza della Giunta Regionale e poi verso la sede di Via Lombardi. A questo punto arriva il piccolo colpo di scena della giornata, il maggior azionista della società convoca in altro luogo una rappresentanza di tifosi.
Le voci si rincorrono, i debiti crescono, spuntano i dossier da presentare in Procura, si pensa ad azioni collettive, la stanchezza supera la poca rabbia.
Sul far della sera avviene questo faccia a faccia, aspro, sanguigno con toni accesi. L’azionista non può/vuole ricapitalizzare, l’azionista accusa i tifosi di spingere l’Uesse al baratro e l’acquirente…dopo tanti inviti dell’azionista, capisce che la montagna di debiti e tanta e tale che l’impresa diventa follia.
Passa lunedi, arriva il martedì, rimane accesa una fiammella, si invoca il Sindaco, il Presidente, il Governatore, manca solo il… Vaticano.
Qualcosina si muove, ma probabilmente non basterà, alcuni degli ex soci promettono di sottoscrivere un contributo pari totale di 1 milione di euro, più 600 mila euro di sponsorizzazione per il prossimo campionato.
Il tempo è tiranno e le scadenze della Lega C sono imperiose, se oggi cinque luglio non si riuscirà coprire il “buco” di circa 4 milioni di euro potremmo dire Addio all’Uesse Catanzaro 1929 SpA, potremmo cominciare a pensare ad un nuovo modo per passare le nostre domeniche a meno che…
Sui tre colli invece si consuma la fine di 77 anni di storia.
La settimana comincia con la manifestazione davanti alla biglietteria, centocinquanta impavidi con poche e confuse idee, il gruppo si sposta fino al’ex Motel Agip e blocca simbolicamente la strada. Mentre Catanzaro vive in maniera passiva la fine dell’unica “azienda” che ha reso onore e gloria in tutta Italia, su Internet ed in radio si vive uno psicodramma collettivo. Centinaia di tifosi sparsi per la penisola si attaccano a questo sito internet e bombardano di telefonate RadioAmicaInBlu.
Il gruppo si dirige prima verso la sede della Presidenza della Giunta Regionale e poi verso la sede di Via Lombardi. A questo punto arriva il piccolo colpo di scena della giornata, il maggior azionista della società convoca in altro luogo una rappresentanza di tifosi.
Le voci si rincorrono, i debiti crescono, spuntano i dossier da presentare in Procura, si pensa ad azioni collettive, la stanchezza supera la poca rabbia.
Sul far della sera avviene questo faccia a faccia, aspro, sanguigno con toni accesi. L’azionista non può/vuole ricapitalizzare, l’azionista accusa i tifosi di spingere l’Uesse al baratro e l’acquirente…dopo tanti inviti dell’azionista, capisce che la montagna di debiti e tanta e tale che l’impresa diventa follia.
Passa lunedi, arriva il martedì, rimane accesa una fiammella, si invoca il Sindaco, il Presidente, il Governatore, manca solo il… Vaticano.
Qualcosina si muove, ma probabilmente non basterà, alcuni degli ex soci promettono di sottoscrivere un contributo pari totale di 1 milione di euro, più 600 mila euro di sponsorizzazione per il prossimo campionato.
Il tempo è tiranno e le scadenze della Lega C sono imperiose, se oggi cinque luglio non si riuscirà coprire il “buco” di circa 4 milioni di euro potremmo dire Addio all’Uesse Catanzaro 1929 SpA, potremmo cominciare a pensare ad un nuovo modo per passare le nostre domeniche a meno che…
