Non si è tenuta ieri, come era prevista, l’udienza di convalida a carico di Pietro Antonio Vitaliano, il 31enne accusato di tentato omicidio e tentata rapina nei confronti di P.L.R., 51 anni, il quale ha avuto la forza con un coltello nell’addome, di raggiungere venerdì mattina il pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese” e di farsi curare. Lo slittamento dell’udienza di convalida, previsto dal codice in questi casi, potrebbe essere dovuto al fatto che sia gli inquirenti sia la difesa del giovane, rappresentata dall’avvocato Valerio Murgano, starebbero verificando attentamente le dichiarazioni delle parti. I due protagonisti della vicenda avrebbero fornito versioni differenti.
Secondo la presunta vittima, P.L.R. avrebbe incontrato Vitaliano a piazza Garibaldi, nel quartiere marinaro, e, secondo la ricostruzione dei carabinieri illustrata in un comunicato stampa, lo avrebbe avvicinato con la scusa di un passaggio e gli avrebbe chiesto del denaro. Al diniego dell’uomo, sarebbe nata una colluttazione. A quel punto sarebbe spuntato fuori un coltello che sarebbe stato impugnato da Vitaliano che avrebbe ferito all’addome P.L.R.. Poi il giovane, alla vista del sangue, sarebbe scappato a piedi mentre la vittima avrebbe avuto la forza, col coltello conficcato ancora nell’addome, di recarsi con la sua automobile al pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese”.
Diversa invece la versione di Pietro Antonio Vitaliano che ha presentato denuncia per atti di violenza contro la presunta vittima. Teatro dell’aggressione, secondo quanto si è appreso, non sarebbe stata piazza Garibaldi, nel quartiere marinaro, ma la frazione Roccelletta di Borgia dove Vitaliano sarebbe stato accompagnato da P.L.R.. Poi la lite scoppiata tra i due per motivi economici e la conseguente colluttazione nella quale, secondo quanto si è appreso, anche Vitaliano si sarebbe ferito alle mani col coltello. Poi il giovane, spaventato, sarebbe andato a casa dov’è stato rintracciato dai carabinieri. Vitaliano, secondo quanto si è appreso, al momento del fermo aveva già messo i vestiti sporchi di sangue nella lavatrice e stava per preparare la valigia per partire, secondo gli inquirenti, alla volta di Bergamo dove dimorerebbe uno dei genitori.
Le due differenti versioni sarebbero state portate all’attenzione del sostituto procuratore della Repubblica di turno, la dottoressa Alessia Miele, che, dopo attenta analisi delle dichiarazioni di entrambe le persone coinvolte nell’accoltellamento, ha comunque deciso per l’arresto del giovane accusandolo di tentato omicidio e tentata rapina.
Per capire la credibilità delle due versioni, proprio nelle scorse ore potrebbero all’attenzione delle parti le immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano proprio in piazza Garibaldi. Da quelle immagini si potrebbe cercare di capire quantomeno cosa realmente è successo all’alba di venerdì scorso nel centro marinaro del capoluogo. Anche perchè, secondo quanto si è appreso, Pietro Antonio Vitaliano per avvalorare la sua versione dei fatti avrebbe fornito ai carabinieri alcuni particolari che sarebbero stati riscontrati positivamente dai militari. Da qui l’approfondimento delle indagini per chiarire la nube di mistero che sta avvolgendo il fatto di sangue.
Fatto sta che Pietro Antonio Vitaliano da venerdì è rinchiuso nel carcere di Siano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Secondo quanto si è appreso, il giovane dovrebbe comparire domani mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, Emma Sonni, alla quale potrà ribadire la sua versione dei fatti. Spetterà quindi al giudice decidere se convalidare o meno l’arresto ed eventualmente quale misura cautelare applicare al giovane.
Fonte: Giuseppe Mercurio (GazzettadelSud)