«Accattonaggio e sfruttamento dei minori non più tollerabili. L’ordinanza che ho firmato vieta tutto questo. Da lunedì primi controlli». È quanto ha scritto il sindaco Sergio Abramo sul profilo Facebook “Sergio Abramo Sindaco”, creato appositamente per avere sempre un filo diretto con tutti i cittadini. E i catanzaresi partecipano molto volentieri alle discussioni anche con spirito propositivo evidenziando problemi o complimentandosi per le iniziative intraprese. L’ultima in ordine di tempo riguarda proprio il fenomeno dell’accattonaggio, diffuso a macchia d’olio nel capoluogo. Da oggi, infatti, partono i controlli dopo che il primo cittadino, davanti al dilagare del fenomeno, ha firmato un’ordinanza che vieta tali attività, ma che punta anche a segnalare eventuali situazioni di effettiva indigenza e, quindi, intervenire con idonee misure sociali. «Complimenti ottima iniziativa – si legge nel post di una donna –non se ne può più fuori ad ogni negozio ci sono e molte volte ti vengono dietro e ti fanno anche paura», segno che il capoluogo sarà anche una città accogliente ma che certi fenomeni incutono anche una certa apprensione. C’è pure chi segnala il problema dell’erba alta e della strada dissestata in località Pistoia ma c’è anche chi risponde sostenendo che «è più importante vietare lo sfruttamento dei bambini che tagliare l’erba nei quartieri… e basta –si legge in un altro post – con queste lamentele ogni volta che fa qualcosa. Questa è una grande cosa. Complimenti sindaco». C’è da aggiungere che Abramo ha ritenuto opportuno vigilare su tali condotte, sia per segnalare eventuali situazioni di effettiva indigenza e, quindi intervenire con idonee misure sociali, sia per prevenire e contrastare l’insorgenza di fenomeni criminosi dediti allo sfruttamento di minori e disabili, sia, ancora, per evitare le conseguenti situazioni di degrado sociale ed urbano. Insomma, nel bene o nel male anche i social network abbattono le distanze tra le Istituzioni (in questo caso il sindaco Abramo) e i cittadini che si possono rivolgere in prima persona al sindaco.
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