«Il mio primo obiettivo, qualora venissi eletto, sarà quello di ripulire le strade della città dai rifiuti in una settimana». E’ questo il messaggio che Sergio Abramo ha lanciato stamattina in una conferenza stampa al Complesso San Giovanni per illustrare il piano di interventi per risolvere in maniera drastica l’emergenza rifiuti. Abramo ha illustrato, punto per punto, le possibili soluzioni strategiche concertate con un gruppo di esperti del settore: «E’ necessario unificare – ha detto – il servizio in un sistema integrato di gestione dei rifiuti indifferenziati e della raccolta differenziata, coinvolgendo i comuni limitrofi con una notevole economia di scala e riducendo le tariffe secondo le fasce di reddito. La realizzazione di un piano straordinario di raccolta differenziata, con raccolta “porta a porta” domiciliare suddiviso per quartieri, consentirà, al tempo stesso, di aprire spazi per nuova forza lavoro. L’obiettivo deve essere quello di ridurre il quantitativo dei rifiuti indifferenziati da smaltire grazie allo sviluppo della raccolta differenziata, pensando alla temporanea realizzazione di una stazione ecologica di trasferimento dei rifiuti finalizzata a consentire il doppio giro di svuotamento dei cassonetti anche in orario pomeridiano, nei festivi e di domenica». Il programma di interventi illustrato da Abramo prevede anche la realizzazione di tre “riciclerie” di raccolta raee per i rifiuti elettrici ed elettronici fuori uso, eliminando il fenomeno dell’abbandono in discariche abusive e portando nuovi posti di lavoro; la riattivazione del servizio di ritiro a domicilio degli ingombranti con cooperative sociali che, attraverso propri laboratori artigiani, provvederanno al riuso dei beni obsoleti, fornendo così una fonte di lavoro oltre che un risparmio per lo smaltimento; la realizzazione di un impianto di recupero energetico inserito all’interno del piano energetico comunale, finora mai realizzato, producendo energia pulita dalla trasformazione dei rifiuti. La conferenza stampa ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto sul futuro della discarica cittadina di Alli: «E’ necessario partire al più presto con gli interventi di messa in sicurezza – ha detto – per consentire la riapertura dell’ impianto per il trattamento di secco e umido in tempi brevi. Allo stesso tempo penseremo al controllo costante del territorio al fine di impedire la creazione di discariche abusive»
All’incontro con la stampa ha portato il proprio contributo anche l’ex assessore regionale all’Ambiente, Diego Tommasi, il quale da esponente dell’area ecologista di Api ha manifestato il proprio pieno sostegno al programma di Abramo per il rilancio della città: «Il problema dei rifiuti dovrà essere affrontato con determinazione – ha commentato – attraverso una strategia condivisa con la Regione e la Provincia ed in raccordo con i Consorzi di filiera per il raggiungimento degli obiettivi globali di recupero e di riciclaggio dei materiali. L’amministrazione comunale dovrà, inoltre, promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica e dei sistemi di produzione di energia solare, sensibilizzando le scuole in un percorso di educazione ambientale e valorizzando le figure delle guardie ecologiche volontarie». Nel corso della conferenza stampa, Roberto Celico, coordinatore nazionale del network LiberAmbiente, ha discusso dell’ecopunto-la bottega del baratto come pratica d’eccellenza nel campo della sensibilizzazione e dell’educazione ambientale: «A Catanzaro potrà nascere un modello operativo sperimentale –ha detto – elaborato, testato sul campo e sostenuto a livello nazionale da LiberAmbiente, che rappresenterà non solo un’innovativa attività imprenditoriale, ma anche un sistema in grado di coniugare legalità e sviluppo sostenibile. Attraverso il sistema di raccolta differenziata incentivante e premiante sarà possibile ricavare beni alimentari che le parrocchie distribuiranno alle famiglie bisognose». Stefano Colosimo, custode giudiziario della discarica di Alli, ha invece illustrato gli interventi necessari per consentire il pieno recupero funzionale dell’impianto: «Occorrono capacità di analisi e sintesi politica, non solo tecnica – ha detto -, per risollevarsi da una situazione prodotta da realtà esterne al nostro territorio. La discarica necessita di interventi di adeguamento normativo, di consolidamento al piede, di messa in sicurezza e di ricopertura finale che potrebbero consentire la riapertura della discarica in due o tre mesi. Il nostro obiettivo dovrà essere quello di ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati, implementando la raccolta differenziata, e di incentivare la produzione privata di compost. La realizzazione di un moderno sistema di smaltimento dei rifiuti, che non genera microinquinanti, potrebbe trasformare i rifiuti cittadini da un elemento di costo ad uno strumento per favorire introiti grazie all’energia elettrica producibile».