Ma, lo scempio di Corso Mazzini continua con un ulteriore, sciagurato intervento, che l’insensibilità e la miopia estetica di questa maggioranza politica osa qualificare come ” intervento di arredo urbano”, !!! I lavori, iniziati con una miriade di rovinosi interventi di foratura sul lastricato della pavimentazione in basalto di recentissima installazione, sono iniziati da qualche giorno e gli ”elementi dissuasori’, di fatto, più che oggetti di arredo, assumono il valore estetico di posticce e confusionarie barriere mirate ad azzerare il tentativo della ”maggioranza Abramo’ mirato ad umanizzare la fruizione del Corso trasformandola da veicolare a pedonale.
Questo intervento di ”arredo’, in fase di attuazione, per ora, nel tratto prospiciente il S.Giovanni, si somma agli altri già eseguiti nel tempo, senza alcun rapporto e connessione formale, creando un ”disordine’ e ”disturbo visivo’ , oltre che funzionale, che trasforma in volgare uno spazio urbano già caratterizzato nel suo contesto. Si è perso il collegamento tra luogo e progetto. Cosi, nel predetto spazio, i lampioni, il cancello in ferro che delimita il terrazzo del S. Giovanni, la cartellonistica, le ringhiere esistenti, le colonnine in ghisa, ed ora i vasi la cui forma sferica offende il paragone con gli antichi otri, non dialogano visivamente tra loro per diventare, nella loro autonomia formale, elementi dissonanti. A tal punto, data l’importanza e la delicatezza dell’intervento, è il caso di chiedersi se le professionalità tecniche che hanno suggerito detta soluzione, sono state appositamente selezionate con specifico concorso pubblico di idee, oppure se, come è probabile, i tecnici che con le loro strampalate idee progettuali, poco per volta, stanno distruggendo il Corso, sono gli stessi tecnici che lo hanno progettato e realizzato per tutt’altra finalità. E’ mai possibile che il tutto possa essere stato concepito dall’ennesima idea geniale dell’attuale assessore al traffico Roberto Talarico? In detta ultima ipotesi, torna d’attualità quanto affermato nel settembre 2005, in fattispecie analoga, dal coordinatore regionale del sindacato architetti : ”si è elevato smisuratamente il ruolo prettamente amministrativo dei professionisti dipendenti che operano nella P.A., riconoscendogli una competenza che per ruolo e scelta non possono avere e la possibilità di progettare di tutto, con la consapevolezza che da qui a poco non si avranno più opere di architettura ma semplici attività di servizi che mortificano la nostra millenaria cultura’.
Un quotidiano locale, ad un articolo di cronaca che, per l’appunto, tratta dell’argomento, assegna il seguente titolo: ”la metamorfosi del Corso’. Mai appellativo è stato più appropriato di questo! Corso Mazzini, da farfalla qual’era, è diventato un bruco su cui l’attuale maggioranza comunale, non soddisfatta ancora, continua ad accanirsi con i suoi sciagurati interventi per farlo diventare larva, un non luogo. Ecco perché ci meraviglia perché il Sindaco Olivo non sia ancora intervenuto a fermare, con una sua autorevole iniziativa, coloro che continuano imperterriti anche in giorni di riposo, come sabato, a distruggere ciò che faticosamente altri hanno costruito nell’interesse della collettività.
Il Consigliere Comunale – On. Mimmo Tallini