La città dei “fantasmi”, dagli Abate ai signori Zurlo: a cercarli non sono Ghostbusters con tanto di zaino protonico, ma gli ufficiali dell’anagrafe che hanno fatto scattare le procedure sanzionatorie previste dal censimento della popolazione 2011. Dalle verifiche incrociate fra gli iscritti all’anagrafe comunale e quanti hanno consegnato il modello del censimento Istat debitamente compilato risulta, infatti, un saldo negativo di 3mila 559 persone. Gente che, nelle ultime ore, è stata formalmente invitata a regolare la propria posizione. E che intanto rischia la cancellazione dalle liste anagrafiche, che significa niente possibilità di fare carte d’identità e certificati, perdendo anche eventuali benefici comunali, provinciali, regionali e statali legati alla residenza. Almeno tre le tipologie di cittadini interessati: coloro che non hanno compilato il censimento dell’ottobre 2011, i residenti a Catanzaro che hanno scritto sul modello del censimento un indirizzo diverso da quello che risulta al Comune perché non hanno mai comunicato il cambio di residenza e chi, pur dichiarando nel censimento di vivere a Catanzaro, non ha ancora chiesto la residenza a Palazzo De Nobili. Un bel garbuglio, del quale l’anagrafe dovrebbe venire a capo entro la fine dell’anno. Ecco perché il settore comunale Servizi demografici – Ufficio anagrafe ha pubblicato un avviso all’albo pretorio con tanto di allegato contenente i nomi, in ordine alfabetico, dei 3.559 “f a n t asmi” o… presunti tali. Tutti sono stati avvisati dell’avvio del “procedimento di cancellazione dall’anagrafe per irreperibilità al quindicesimo censimento generale della popolazione” ed invitati a presentarsi personalmente all’ufficio di Palazzo De Nobili o a far pervenire «memorie scritte, informazioni e i chiarimenti che si ritengano opportuni ». Nell’avviso pubblico si fa presente pure che «la normativa vigente non prevede termini minimi o massimo per l’emanazione del provvedimento », ma il Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’I n t e rno, insieme all’Istat, nel definire le istruzioni relative alle modalità con le quali effettuare la revisione dell’a n a g r afe della popolazione residente, sulla base delle risultanze del censimento, ha fissato al 31 dicembre 2013iltermine per la conclusione delle operazioni di revisione dell’a n agrafe. In particolare, secondo l’i nvito del Ministero, «i Comuni dovranno porre attenzione alla cancellazione anagrafica per irreperibilità accertata a seguito del censimento», anche perché «la presenza nei registri anagrafici di individui o famiglie non più dimoranti sul territorio comunale rappresenta una delle cause più frequenti di disallineamento dei registri anagrafici rispetto alla situazione demografica effettivamente esistente». A Catanzaro il primo passo è stato compiuto, a meno che i “fantasmi” non decidano di farsi vivi…
Fonte – Gazzetta del Sud
Autore – Giuseppe Lo Re