CATANZARO – Gli applausi dei tifosi hanno ridato fiducia a Peppe Giglio che, ora, non è più convinto come prima di lasciare Catanzaro. “La gente è diversamente predisposta nei miei confronti -osserva, quasi a giustificarsi dell’originaria richiesta di cambiare maglia. Era stato inseguito, 2 stagioni addietro, dalla società di Mancuso e Cavallaro per regalare, insieme a Moscelli, i gol necessari per centrare la promozione. Era arrivato da Brescello (7 reti in 27 gare di C1), dopo 2 stagioni nel Giulianova (C1) e quella successiva col Pro Vercelli (C2A), presentato come attaccante di grandi possibilità . Dopo una partenza bruciante ed un girone d’andata condotto al vertice, il Catanzaro gradatamente perse colpi, sino a rischiare i playout. L’ennesima delusione provocò una generale e forte contestazione nei confronti di società , giocatori e, in specie, del ventiduenne Peppe Giglio. Infatti, a parte i torti stagionali dell’attaccante, che aveva sprecato tante occasioni sfruttandone appena 4, la punta era vista come l’ostinata scelta del direttore sportivo Cavallaro, che s’era assunte tutte le responsabilità e, in particolare, aveva più volte respinto l’assalto della piazza per un attaccante di maggiore prestigio. Fu una stagione di grandi delusioni, in cui gli elementi caratterialmente più sensibili restarono scottati. Ora, tutto sembra essersi calmato ed i tifosi hanno più volte dimostrato, in particolare nell’amichevole di domenica contro il Santa Maria, di aver dimenticato i dissapori e di gradire incondizionatamente l’attaccante siciliano. “Ho molto apprezzato questi segnali inviatimi dai tifosi. Aggiungo che anche mister Braglia ed Improta mi hanno variamente esortato a ripensarci e mettermi completamente al servizio della squadra. E’ un nuovo clima ed una diversa fiducia, che non può che giovarmi.” Quando, poi, gli si chiede se è completamente convinto di rimanere, così risponde: “Non posso che dare il massimo. Poi, si vedrà . Mi rendo conto che mi trovo in una squadra fortissima. Giocare in una formazione dove c’è gente del calibro di Corona e Ferrigno e di tanti altri importanti compagni, non può che essere stimolante. Mi pare normale restituire fiducia a chi me la chiede.” Non è tipo che si autocandidi per sostenere Giorgio Corona e, a riguardo, esclama: “Non sta a me dire se sia, tatticamente e tecnicamente, la spalla ideale per Corona. Sull’argomento, non dirò nulla. Braglia ha le idee chiare e saprà lui come regolarsi. L’importante è che faccia bene il mio lavoro, esegua i movimenti che mi vengono richiesti, produca i miei gol.” A proposito di reti, il rinnovato umore del centravanti, l’induce a qualche battuta: “Qualcuno mi dice che vicino ad uno come Corona, che s’attira i difensori, e di Ferrigno, che è un’esauribile fonte di palloni, potrei segnare 300 gol. V’assicuro che m’accontenterei di buttarne dentro 100.” Su di lui, l’allenatore Piero Braglia sostiene: “A me, Giglio sta bene. E’ lui che si deve decidere a recitare il suo ruolo, senza il minimo condizionamento. I nostri giocatori non devono avere alcuna riserva mentale.” Infine, la stessa sorte di Moscelli, la potrebbe nelle prossime ore seguire Fabio De Sanzo, parimenti candidato a rescindere il contratto. Non è arrivato ancora Toledo, trattenuto in Brasile dalle gravi condizioni di salute della mamma. “Bisogna capirlo -ha detto Improta- In questi casi, non bisogna esagerare nell’esigere comportamenti professionali.” Per i ritocchi da apportare alla rosa, almeno formalmente, è stata abbandonata la pista di Zatterin e Petitto.
Salvatore Blasco