Sanità a Catanzaro: la nostra idea.
In questo momento storico, in cui le casse degli enti pubblici sono quasi vuote e dove le amministrazioni tentano di racimolare risorse raschiando il fondo dei propri bilanci, assistiamo con preoccupazione alla pubblicazione dell’atto aziendale dell’Ospedale “Pugliese–Ciaccio”. Infatti il suddetto documento, che regola lo sviluppo del nosocomio catanzarese, presenta alcuni aspetti che vorremmo fossero tenuti maggiormente in rilievo. In particolare la cosa che maggiormente ci preoccupa è la mancanza di politiche di interazione tra la struttura ospedaliera e quella universitaria esistente nella nostra città: una collaborazione fra i due enti è non solo auspicabile ma, qualora politicamente desiderata e resa fattiva, porterebbe indubbi benefici ai pazienti e ossigenerebbe gli asfittici bilanci di entrambe le aziende.
Siamo strenui assertori della necessità che, sia pure con gradualità e con processi concordati e condivisi, le due strutture ospedaliere debbano necessariamente integrare le proprie attività. Il tentativo sarebbe quello di sfruttare le aree di eccellenza di ciascuna struttura per creare un polo di di riferimento per gli utenti non solo della Calabria, ma dell’intero meridione.
Da amministratori della cosa pubblica il nostro unico assillo è che sia innalzata l’efficienza delle strutture sanitarie e che sia migliorata la qualità della vita dei pazienti che a queste strutture afferiscono, nel rispetto dei criteri di economicità, efficienza ed efficacia. E’ per noi impensabile il fatto che due strutture così importanti non discutano tra loro, anche perché il Policlinico Universitario, dotato di macchinari e tecnologie di ultima generazione, deve necessariamente essere integrato a pieno nel tessuto sociale ed economico della città capitale della Calabria.
Noi siamo fautori convinti dell’operatività, collegata alla professionalità, e da questo punto di vista bene ha fatto il manager del Policlinico, la dottoressa Buttiglieri, che in pochi mesi è riuscita ad aprire la nuova struttura e renderla fruibile a tutti (in circa cinque mesi sono stati effettuati quasi undicimila ricoveri tra ordinari, day-hospital e day -surgery). A questo proposito e per rendere più comprensibile il concetto da noi sponsorizzato riguardo l’integrazione tra i due nosocomi cittadini, portiamo ad esempio il reparto di Neuroradiologia diretta dal prof. Pardakter, che opera attraverso professionalità riconosciute e tecnologie all’avanguardia. La cosa strana però è che l’ospedale “Pugliese–Ciaccio” nel suo atto aziendale abbia intenzione di creare una struttura complessa di Neuroradiologia, quando un reparto simile esiste già nella struttura universitaria. Nel caso specifico, inoltre, esiste una collaborazione di fatto tra il reparto universitario ed i responsabili della struttura ospedaliera di Neuroradiologia che, a tutt’oggi, rappresenta un mirabile esempio di integrazione tra le strutture. Suggeriamo, sommessamente, che allora potrebbe essere maggiormente utile alla collettività la creazione di una struttura operativa dipartimentale ospedaliera, con la possibilità di incrementare le interazioni con la struttura universitaria, in modo da ottimizzare le risorse, evitare di creare inutili doppioni (oltretutto vietati dalle disposizioni normative vigenti) e con l’unico scopo di dare risposte sempre migliori alle esigenze dei pazienti.
Non vi è dubbio che le politiche sanitarie in città non sono mai state affrontate in modo serio e complessivo; questa è una sfida che “Catanzaro Nel Cuore” vuole cogliere per elevare il dibattito e creare i presupposti per cambiamenti epocali in un settore ed in una città che ha bisogno di una svolta. Noi siamo per un’Università che sia capace di formare i nostri ragazzi, vogliamo un Policlinico legato al territorio in maniera indissolubile e vogliamo che il “Pugliese–Ciaccio” non disperda l’enorme potenziale professionale accumulato negli anni.
Vogliamo che il nostro diventi il più importante e qualificato polo ospedaliero del sud. Ci sono tutti i presupposti perché ciò avvenga, se è vero che le competenze non mancano e se è vero che ricerca, clinica e strutture auspicabilmente interagenti, potranno conferire quel valore aggiunto da noi sperato. Non è complicato ottenere un tale risultato ma indubbiamente bisognerà mettere da parte protagonismi eccessivi per privilegiare la condivisione di un progetto importante. Chi non si sente all’altezza della battaglia, si faccia da parte.
Gruppo Consiliare
“CATANZARO NEL CUORE”