La Procura della Repubblica di Catanzaro ha avviato un’inchiesta in merito a quanto riferito venerdi’ scorso, in un comunicato, dall’assessore alla Salute della Regione Calabria, Doris Lo Moro, secondo la quale la stessa Regione ha corrisposto per anni ai medici di base la quota per l’assistenza di circa 400 mila assistiti del Servizio sanitario nazionale che erano in realta’ inesistenti. E questo perche’, secondo quanto riferito dallo stesso assessore Lo Moro, gli stessi assistiti o erano deceduti, o si erano trasferiti in altre regioni o erano stati conteggiati piu’ volte nella rendicontazione.
A detta dello stesso assessore Lo Moro, a causa del pagamento delle quote che non avrebbero dovuto essere liquidate, c’e’ stato uno spreco di risorse per circa 30 milioni di euro l’anno.
Il relativo fascicolo, che al momento e’ contro ignoti, e’ stato aperto dal procuratore della Repubblica vicario, Salvatore Murone, che ha anche disposto l’acquisizione presso l’assessorato regionale alla Sanita’ di tutto il materiale utile per lo svolgimento dell’inchiesta. La delega per l’acquisizione e’ stata affidata alla sezione di pg della Polizia di Stato presso la Procura.
Secondo lo stesso assessore Lo Moro, inoltre, fino alla verifica fatta dagli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, in base alla nuova anagrafe introdotta su iniziativa della stessa Lo Moro, il totale delle persone per le quali la Regione pagava l’assistenza medica superava quello degli stessi abitanti della regione, pari a poco piu’ di due milioni.
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