Sono Rosario Olivo e Franco Cimino i candidati in lizza per il turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco di Catanzaro.
Con Olivo, ex deputato e sottosegretario di Stato, sono schierati i Democratici di sinistra, Rifondazione comunista, Margherita, Verdi, Partito democratico meridionale, Comunisti italiani, Movimento repubblicani europei, Socialisti per l’Ulivo, Democrazia e centralita’ e Progetto citta’, ai quali si e’ aggiunto l’apparentamento con il movimento Catanzaro nel cuore, guidato da Eugenio Riccio, che nel primo turno ha raggiunto il 4,2%. Il candidato del centrosinistra, che ha ottenuto il 35,2%, puo’ contare anche sul sostegno dichiarato, senza apparentamento, dall’altro candidato a sindaco, Daniele Carchidi, con la civica Catanzaro vive!, che nel primo turno ha avuto l’1,18%.
Franco Cimino, espressione della coalizione denominata “Nuova alleanza per Catanzaro”, dirigente dell’Udc fino alla decisione del partito di procedere all’espulsione del suo tesserato, e’ sostenuto dalle liste civiche Catanzaro con Abramo, Catanzaro da vivere, Solidarieta’ e sviluppo, e dai partiti Udeur, Italia dei valori, I socialisti, Rosa nel pugno.
Subito dopo il turno elettorale del 28 e 29 maggio scorsi si sono schierati anche alcuni esponenti del centrodestra, usciti sconfitti dal voto con l’esclusione del viceministro alle Infrastrutture del Governo Berlusconi, Mario Tassone, in campo per la Casa delle liberta’. Il candidato del centrodestra non e’ andato oltre il 23,97%. Tra le posizioni del centrodestra che hanno destato maggior clamore, quella del presidente della Provincia di Catanzaro, Michele Traversa, di Alleanza nazionale che, seguito subito dopo dall’esecutivo provinciale del suo partito, ha deciso per quello che hanno definito “il male minore”. Sulla stessa scia anche il segretario del Nuovo Psi, Michelangelo Frisini, anch’esso al fianco di Tassone al primo turno. Nel centrodestra, hanno dichiarato di lasciare libero il proprio elettorato sia Forza Italia che l’Udc.
Con Olivo, ex deputato e sottosegretario di Stato, sono schierati i Democratici di sinistra, Rifondazione comunista, Margherita, Verdi, Partito democratico meridionale, Comunisti italiani, Movimento repubblicani europei, Socialisti per l’Ulivo, Democrazia e centralita’ e Progetto citta’, ai quali si e’ aggiunto l’apparentamento con il movimento Catanzaro nel cuore, guidato da Eugenio Riccio, che nel primo turno ha raggiunto il 4,2%. Il candidato del centrosinistra, che ha ottenuto il 35,2%, puo’ contare anche sul sostegno dichiarato, senza apparentamento, dall’altro candidato a sindaco, Daniele Carchidi, con la civica Catanzaro vive!, che nel primo turno ha avuto l’1,18%.
Franco Cimino, espressione della coalizione denominata “Nuova alleanza per Catanzaro”, dirigente dell’Udc fino alla decisione del partito di procedere all’espulsione del suo tesserato, e’ sostenuto dalle liste civiche Catanzaro con Abramo, Catanzaro da vivere, Solidarieta’ e sviluppo, e dai partiti Udeur, Italia dei valori, I socialisti, Rosa nel pugno.
Subito dopo il turno elettorale del 28 e 29 maggio scorsi si sono schierati anche alcuni esponenti del centrodestra, usciti sconfitti dal voto con l’esclusione del viceministro alle Infrastrutture del Governo Berlusconi, Mario Tassone, in campo per la Casa delle liberta’. Il candidato del centrodestra non e’ andato oltre il 23,97%. Tra le posizioni del centrodestra che hanno destato maggior clamore, quella del presidente della Provincia di Catanzaro, Michele Traversa, di Alleanza nazionale che, seguito subito dopo dall’esecutivo provinciale del suo partito, ha deciso per quello che hanno definito “il male minore”. Sulla stessa scia anche il segretario del Nuovo Psi, Michelangelo Frisini, anch’esso al fianco di Tassone al primo turno. Nel centrodestra, hanno dichiarato di lasciare libero il proprio elettorato sia Forza Italia che l’Udc.
