Il racconto di un padre al figlio

Quando la Passione non conosce confini ed età

Colgo l’occasione della nascita di mio figlio, Rosario Mattia, per riflettere sul nostro Catanzaro penso che il Catanzaro sia un bene da salvaguardare soprattutto per le generazioni che verranno, per coloro che ascolteranno li nostri racconti fatti di calci d’angolo ad effetto che solo il grande O’Rey poteva indovinare facendo impazzire il Ceravolo, allora Militare, poi del settimo posto in serie A quando il Militare si innamorava con il piccolo passo beffardo di Massimo Mauro e il miracolo di Bruno Pace racconterò la storia di una retrocessione assurda che ci ha fatto vivere tredici anni di C2 racconterò di play-offs che si concludevano sempre con una sconfitta cercherò di insegnargli che la sconfitta serve per farci diventare più forti nella fede e nell’ Amore verso questi colori…
Racconterò di una vittoria conquistata sul campo dopo tanti anni di amarezze, una serie B tanta desiderata quanto non goduta, soffocata come un urlo in gola, mai vissuta.

Vorrei far vivere a lui la gioia di un goal tutto Giallorosso, di uno stadio festante e unito che urla a gran voce con fierezza NOI SIAMO IL CATANZARO!

Mi rivolgo a chi oggi è responsabile di questa gloriosa società, non fate morire un sogno, non fate morire quel filo conduttore che da anni ci lega di padre in figlio come una magia, IL NOSTRO AMORE E’ PIU’ VECCHIO DEI NOSTRI ANNI per me racchiude questo significato.

Forza U.S. CATANZARO 1929

Antonio Loprete

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Redazione

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