In questo periodo cresce un fungo spontaneo che, oltre ad esplicare unâazione tossica acuta quando ingerito in quantità relativamente abbondante, ha anche attività cancerogena, anche se consumato in piccole quantità .
“Questo fungo – dichiara il dirigente dellâUnità Operativa Igiene degli alimenti dellâAzienda sanitaria 7, dottor Francesco Faragò – appartiene al genere Giromitra la cui specie più nota e diffusa è la Gyromitra Esculenta che si trova in maniera relativamente abbondante nelle nostre zone. La stessa è volgarmente chiamata âtrippicellaâ e viene tranquillamente consumata da molte personeâ.
âLe tossine presenti in questi funghi – continua Faragò – sono denominate Giromitrina e comprendono una miscela di sostanze chimicamente affini analoghe alla METIL-IDRAZINA che ha proprietà cancerogene e di tossicità acuta. Per la verità il potere tossico di questi funghi è molto variabile in funzione della latitudine di crescita, risultando di gran lunga più tossici quelli dellâEuropa Centro-Orientale. Comunque, anche in queste ultime regioni la dose-soglia per le manifestazioni di tossicità acuta è relativamente alta. Gioca un ruolo molto importante anche la sensibilità individuale. Nelle nostre zone, in conseguenza del fatto che probabilmente non si sono verificati mai casi di intossicazione acuta e non essendo conosciuto come pericoloso, tanti raccoglitori ancora vanno alla ricerca di questo fungo per cui mi sembra opportuno ribadire anche in questa occasione che bisogna astenersi dal prelevarlo e consumarlo per evitare pericoli seriâ.
Per la prevenzione delle intossicazioni, su tutto il territorio regionale ogni Azienda Sanitaria, e quindi anche lâAzienda sanitaria 7, ha istituito lâIspettorato Micologico che è strutturato in uno o più Centri di controllo micologico nei quali opera personale esperto in micologia. Tra le varie attività che questi Centri sono chiamati ad assicurare ricordiamo: la consulenza gratuita sulla commestibilità dei funghi raccolti da parte dei privati cittadini; il rilascio della certificazione di commestibilità per gli esercenti la vendita al dettaglio; la vigilanza ed il controllo dei funghi dal momento della raccolta, alle diverse fasi della commercializzazione, alle lavorazioni varie e fino alla somministrazione; le consulenze micotossicologiche per le strutture ospedaliere pubbliche e private e per i medici di base; interventi di educazione e sensibilizzazione rivolti a gruppi di popolazione. Tutte queste attività hanno come obiettivo la prevenzione primaria e secondaria delle intossicazioni da funghi.
âSul nostro territorio – spiega Faragò – abbiamo istituito due Centri di Controllo permanenti mentre altri due, di cui uno in Sila, vengono attivati nei periodi di maggiore crescita di funghi. I Centri permanenti hanno sede uno a Catanzaro, in Via De Gasperi, tel. 0961/726375, e lâaltro a Soverato, in Piazza Casalinuovo, tel. 0967/539500.
âLe manifestazioni cliniche dovute ai funghi tossici – conclude – non sempre hanno il classico esordio acuto, la cui sintomatologia compare in maniera vistosa e dopo poche ore dal consumo. Esistono pure forme di intossicazioni croniche con sintomi che si manifestano dopo lungo tempo, anche di molti anni. In questi casi risulta molto difficile mettere in relazione la manifestazione clinica con lâagente causale, anche perché questâultimo può agire non come fattore unico bensì nellâambito di un complesso meccanismo multicausale. Vanno inquadrati in questo raggruppamento i funghi ad attività cancerogena (provocano tumori), mutagena (apportano alterazioni ai geni) e quelli che contengono altri principi che esplicano la loro attività lesiva sempre in maniera lenta, come sostanze radioattive e metalli pesantiâ.
(DNA)