Un esposto-denuncia è stato presentato al Procuratore della Repubblica di Catanzaro per chiedere un intervento sanzionatorio nei confronti di alcune amministrazioni e uffici pubblici per il reato di omissione in atti dâufficio.
Tra queste lâUfficio dâIgiene dellâAsl 7, i Vigili Urbani, lâAmministrazione Provinciale.
Lâultimo caso, dopo le reiterate denunce riguardanti lâimbrattamento delle facciate dei principali edifici della città , a cominciare dal palazzo della Prefettura e del Palazzo di Giustizia, âche nessuno â riferisce una nota degli estensori della denuncia – sembra avere intenzione di reprimere; le numerosissime impalcature esistenti in ogni angolo della città che limitano il passaggio delle auto e degli stessi cittadini, senza che alcuno dei preposti al settore intervenga, riguarda un grosso accumulo di calcinacci, e rifiuti vari esistente da oltre un mese nella centralissima via Alberghi (una traversa di Corso Mazzini), lasciato dalla ditta che, per conto dellâAmministrazione Provinciale, sta eseguendo lavori di ristrutturazione sullâala sud del palazzo della Prefetturaâ.
âLâimpresa âsi legge nellâesposto-denuncia- allâatto della sospensione dei lavori, che risale alla metà del mese di febbraio, non ha provveduto, come suo dovere, portare in discarica il materiale di risulta accumulato dietro paratie di lamiera, con grave pregiudizio per la salute pubblica; una vera pattumiera che attira grossi ratti. I lavori sono stati sospesi da circa due mesi, ma lâimpresa, più volte sollecitata, non ha inteso provvedere a portate alla discarica il materiale accumulato. Stesso atteggiamento è stato assunto dal direttore dei lavori, più volte sollecitato sia verbalmente che per iscritto, dal Comando dei Vigili Urbani e dal Dirigente lâUfficio dâIgiene dellâAsl 7â.
âA tuttâoggi âsi legge ancora nellâesposto- non si è avuto alcun riscontro, salvo quello dellâUfficio Igiene del Comune che ha fatto pervenire copia di una nota inviata allâAmministrazione Provinciale, con la quale si sollecita un intervento nei confronti della ditta esecutrice dei lavori perché provveda, con urgenza, alla rimozione del materiale accantonato allâatto della sospensione dei lavoriâ.
Alla nota del Comune, che porta la data del 7 aprile, non sarebbe seguito alcun provvedimento nei confronti della ditta.
âQuesto comportamento âsi sostiene nellâesposto, (presentato in data 21 aprile, protocollo n. 980 alla Procura della Repubblica) configura una concreta omissione in atti dâufficio da parte di chi, chiamato ad intervenire, si è sottratto ai propri doveri; e si conclude con la richiesta di âaccertare la veridicità dei fatti denunciati e chiamare alle proprie responsabilità quanti a questo dovere si sono sottrattiâ.