Il Catanzaro perde a Crotone ma, nonostante gli infausti âcori calabriâ a fine gara da parte dei “cuginetti” (la più giovane società di calcio calabrese della serie B) pitagorici, ce ne vuole ancora per parlare di serie âCâ!!! Al di fuori di ogni errata visione della graduatoria, infatti, la prima posizione utile per la disputa dei playout, dista appena tre punti. Quindi nulla è perduto. Ci sono ancora undici gare prima della fine del campionato con tanti punti in palio. Lâimportante sarà dimenticare alla svelta lo stop crotonese per riprendere serenamente il discorso intrapreso dallâavvento di âGiordanikâ alla guida delle Aquile.
E a proposito di questâultimo, il sottoscritto ha sempre fatto unâapologia del tecnico, vantandone i pregi e ancora oggi bisogna ringraziare il Mister per avere fatto disputare al Catanzaro un derby con tanto di dignità , ma câè uno strano âmaâ da introdurre nellâanalisi dei fatti che si lega ad uno strano âteorema giordanicoâ che nulla ha a che fare con i triti e ritriti triangoli o con la trigonometria.
Il Catanzaro, così come a Torino è stato âsmontatoâ in corso dâopera nella sua parte più importante. LâItalia âstaffettaraâ rammenta la tanto amata staffetta in reparti come lâattacco, ma se si smonta un centrocampo che tanta affidabilità aveva dato, allora non ci siamo.
Se lâerrore si ripete, è meglio sottolineare (solo a livello di osservazione e nulla più) certe cose e porre un quesito allâottimo Giordano. Perché sostituire Giannone (unico faro di centrocampo in organico) sempre e comunque con la gara ancora in fìeri e per giunta in trasferte delicate e con il risultato ancora in bilico? La sostituzione di un qualsivoglia elemento comporta un adeguamento di tutto il reparto interessato e se questo reparto poi si chiama centrocampo (quello dellâattuale Catanzaro), allora la frittata è servita. La squadra non può prescindere dalla presenza della coppia Gissi-Giannone (lo hanno dimostrato i fatti). La mia è solo una semplice osservazione e vuole rimanere tale, anche perché è bene restare sereni e non introdurre elementi ostativi al raggiungimento del traguardo finale. Ripeto, stimo il tecnico, ma a mio avviso dovrebbe spiegare il reiterare di questa scelta già dimostratasi ampiamente perdente (vedi appunto trasferta di Torino. Errare è umano, perseverareâ¦).
Il gol di Corona aveva âillusoâ i più ottimisti, ma lâatteggiamento successivo è stato il più errato che il Catanzaro potesse mettere in campo. Invece di continuare a dettare legge ci si è esposti alla fisiologica reazione dei rossoblu che hanno riequilibrato il risultato dopo appena tredici minuti con Sedivec che riusciva a realizzare dopo un estenuante/affannoso quanto infruttuoso (per la difesa giallorossa) tentativo di allontanare la palla dalla propria area di rigore. Eâ inutile rimarcare il nervosismo in campo e i comportamenti non proprio âsportiviâ di qualcuno, ma è pur vero che stiamo parlando di un derby.
Nella seconda frazione di gara una traversa dello stesso Pellè non ha suggerito alle Aquile un comportamento diverso, al contrario è stato prologo per la rete dello stesso Pellè che, complice il gol fallito da De Simone (consolato nella circostanza da Miceli con tanto di pacca sulle spalle) ha consegnato il bottino nelle mani degli uomini di Gasperini.
I Roman⦠ehm i Catanzaresi abbandonano le âForche Caudineâ e le ândocceâ sanniticâ¦ehm Crotonesi e lasciano la âgolaâ dello Scida con ferite rimarginabili. Il tutto dovrà servire per tornare più forti di prima e, contestualmente, servirà da monito al Consolâ¦ehm⦠al Mister giallorosso che certamente non correrà più il rischio di fare disputare le prossime trasferte con una mentalità che esuli da quella palesata nella prima frazione di gara a Crotone o con la stessa personalità esternata a Pescara.
Dispiace solo per i cori di fine gara. Non sappiamo quanto possa giovare al Crotone un Catanzaro in âCâ, al contrario, il sottoscritto augura ai âSannitiâ che possano fondare un Impero come quello âRomanoâ (sarà difficile ma nulla è impossibile) che contribuisca a svelenire gli animi e far godere alla Città dellâoramai ex âintellighenzia pitagoricaâ per la prima volta, la prima lettera dellâalfabeto.
I âRomaniâ, per il momento tornano a casa sconfitti, ma nella Repubblica Catanzarese, ne siamo certi, sono già pronti i preparativi per combattere e vincere la prossima battaglia. Vitale sarà il contributo pregno di passione dellâincommensurabile Popolo Giallorosso, che dovrà continuare a fare respirare ai propri eroi serenità intrisa di entusiasmo. Il âbottinoâ lasciato a Crotone è di tre punti, che come riferimento numerico corrisponde a quello lasciato al âDelle Alpiâ, punto. Sarà bene non andare oltre a questo ragionamento in modo da esorcizzare eventuali ed improponibili code polemiche.
La prossima gara si disputerà contro lâArezzo di Floro Flores. Nessuna paura. Vuol dire che il Catanzaro dovrà fare un âfavoreâ agli uomini di Vrenna, in vista dei playoff (Torino permettendoâ¦!). Scherzi a parte è bene non smarrire la carica emozionale dettata dalla resurrezione di questo Catanzaro, per continuare a lavorare e lottare a testa alta perché tutto ciò fa parte integrante del DNA di una Società che ha nella Sua Storia la via da ripercorrere per tornare ad essere grAnde. Grazie lo stesso e avanti tutta Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori