E sono tre! Bruno Giordano non conosce che vittorie. Arriva il terzo sigillo confezionato da Corona e compagni. Il Bomber giallorosso regala una bella doppietta, guadagna posizioni nella classifica dei marcatori di serie C â¦ehm, pardon di B (e no, perché qualcuno avrebbe detto che il buon Giorgio non è da B, vero âProfessoreâ?) e gli uomini di GiordaNIK âvedonoâ i playout.
Solo poco tempo addietro sembrava una pura utopia e invece non è più così.
La vittoria conquistata dalle Aquile contro la Triestina dellâex Briano vale tanto da tutti i punti di vista e soprattutto perché a partorirla è stata una splendida rimonta. Tutto ciò a dimostrare la compattezza del gruppo, la determinazione e la motivazione degli undici leoni scesi in campo. Da quanto tempo il Catanzaro non operava una vittoria su rimonta? Non ricordo più, anzi forse si, dalla lontanissima partita in trasferta in quel di Ascoli (Chieti âCatanzaro 1-2) che permise agli uomini dellâallora Mister Braglia di conquistare la promozione in B.
Diciamo subito che la partita non è stata bellissima da un punto di vista dellâestetica del calcio, ma nella seconda frazione di gioco le coronarie dei supporters di casa sono state messe a dura prova. Si, quelle stesse coronarie che fino a qualche tempo fa erano tranquillamente rassegnate ad un mesto e quasi certo addio alla serie cadetta, ora si trovano ad andare a ritmo di salsa sfrenata.
Eppure la sfortuna ci aveva messo lo zampino, anzi per essere più precisi âil ginocchioâ, ma volere è potere e nella seconda frazione della gara lâottimo Corona si procurava il rigore. La porta non era più quella della Massimo Capraro, ma quella che dà le spalle alla curva est. La memoria di tutti sarà solo per un attimo tornata indietro nel tempo a quel maledetto penalty di Oâ Rey morto sul palo nel lontano 1988. Lâavversario era proprio la Triestina ed in porta dopo lâespulsione del portiere alabardato, si improvvisava n.1 Costantini. Questa volta lâespulso era Kyriazis, ma il gol di Corona che batteva Rossi e il boato del Ceravolo esorcizzavano i presenti da tutti i timori. Re Giorgio prendeva con se lâamico pallone sotto braccio e lo riportava lesto a centrocampo come per volergli dire:â ancora non è finitaâ¦â. E infatti lâappuntamento era rimandato di poco. Al 74° Ceccarelli serviva Re Giorgio che chiudeva il discorso con Rossi. Le scene di giubilo a fine gara riportano il Catanzaro alla tanto agognata ânormalità â.
Lâauspicio è che su questo felicissimo matrimonio Catanzaro-Giordano, si costruisca un futuro pieno di soddisfazioni. Se non altro, comunque vada a finire, bisogna ringraziare il Mister e il nuovo Organigramma Societario per avere restituito la dignità da troppo tempo smarrita, al Catanzaro. Di questo li ringraziamo sin dâora.
Non è giusto esaltarsi più di tanto, questo è vero, ma è importante constatare che tre successi di fila (e câè ancora da recuperare la gara contro il Veronaâ¦) non sono figli del caso, ma del lavoro che Giordano svolge giornalmente con i suoi uomini. Tanto carisma, serietà e gestione illuminata ma allo stesso tempo risoluta dello spogliatoio.
Lo avevo previsto al suo arrivo e ne sono felice. Tutti gli addetti ai lavori interpellati, dicevano un gran bene di Giordano persona e di Giordano professionista. Un uomo che ha fame di successo e non è disposto a scendere a nessun compromesso con nessuno. Tradotto in parole povere, poche parole, tanti fatti. Da quanto tempo mancava un uomo del genere alla guida tecnica? Almeno da due anniâ¦
E ora Torino si prepara a tingersi di giallorosso. Al Delle Alpi arriva nientepopodimenochè il (ora possiamo davvero dirlo) ânuovoâ Catanzaro targato Giordano. Ci si augura che lâaria âtorineseâ¦â non infetti il direttore di gara che dirigerà lâincontro. Dico così perché:âchi ama, temeâ e le vicende âpellicorianeâ non fanno onore alla giustizia. A tal proposito la speranza è che la CAF restituisca il maltolto al Catanzaro e dignità a coloro che con decisioni scandalose lâanno ampiamente persa.
Gli uomini di De Biasi vengono da una striscia negativa e la panchina dello stesso è in bilico, il Catanzaro è resuscitato e perciò è più âvisibileâ. Ma mi auto-censuro in questo pensiero, nella speranza che sia figlio dellâesagerazione â¦!
La curva delle Aquile, ne siamo certi, sarà ricolma di entusiasmo genuino che sarà unâarma in più per il Catanzaro. Forse non sarà come giocare al Nicola Ceravolo, ma noi ci auguriamo che non ci sia poi così tanta differenza .
Forza Catanzaro, tutti uniti alla riscossa!
Giuseppe Mangialavori