CATANZARO-TRIESTINA 2-1: LA CRONACA

Dopo un opaco primo tempo, i giallorossi tirano fuori il cuore e per la prima volta in questa stagione operano una rimonta vincente. Re Giorgio torna protagonista

CATANZARO – Il nuovo Catanzaro di Bruno Giordano non si ferma più! Vittoria (la terza consecutiva) in rimonta contro la Triestina e play-out che ufficialmente non sono più un’utopia.

Grande prova di carattere dei giallorossi, capaci di rimontare il vantaggio (fortunoso ma meritato, per quello fatto vedere dagli uomini di Russo nella prima frazione) degli alabardati grazie ad un secondo tempo straordinario, ma soprattutto grazie alla compattezza della squadra (e qui dieci e lode a Giordano, che è riuscito a rivoltare come un calzino una rosa che solo poche settimane fa era col morale sotto i tacchi e ormai rassegnata al ritorno verso la serie C attraverso una lunga via crucis fino a giugno) e al grande ritorno al gol di Re Giorgio Corona, autore della doppietta che ha deciso il match.

La partita non è nata sotto i migliori auspici per i giallorossi, decisamente sottotono nei primi 45’: il vento contrario metteva in seria difficoltà le Aquile, così come il funambolico Erpen, il migliore dei suoi. Gli ospiti poi, guidati da un Briano “settepolmoni” soffocavano la manovra degli uomini di Giordano sulle fasce, operando un raddoppio sistematico sui vari Ferrigno e Vanin, nonché quando De Angelis e Del Grosso si staccavano per dare manforte alle due ali giallorosse. Pochi quindi i pericoli corsi da Gegè Rossi, tra l’altro solo su palle inattive.

Al 4’ bella triangolazione tra Di Venazio ed Erpen, con quest’ultimo che dal limite trovava una rasoiata ben bloccata da Belardi. All’11’ bel colpo di testa di Marchini e Belardi si doveva superare, deviando in corner. Il gol dei giuliani era nell’aria e non tardava ad arrivare: punizione potente battuta dai 40 metri e deviazione in area che metteva fuori causa la difesa giallorossa. Il pallone arrivava al solissimo Erpen che da pochi passi serviva il gol su un piatto d’argento all’esperto Borgobello che non aveva alcuna difficoltà a depositare il pallone in rete. Al 35’ azione da moviola: a seguito di una mischia il portiere della Triestina Rossi bloccava la palla, ma nel balzo sembrava portarsi la sfera dentro la porta. Nel dubbio Brighi, non ricevendo alcuna segnalazione dal suo assistente Lulli, lasciava proseguire tra le proteste del pubblico. Al 38’ su corner dalla sinistra inserimento veloce di Ceccarelli che di testa concludeva di poco a lato. L’opaca prima frazione dei giallorossi si concludeva con una bellissima punizione di Giannone (il migliore dei suoi, insieme all’insuperabile Lekè e a Corona) sventata in angolo da una prodezza di Rossi.

Nella ripresa entrava in campo un altro Catanzaro, più determinato e sicuro di sé, che perveniva al pareggio grazie ad un rigore procurato e trasformato dallo stesso Corona, con il difensore alabardato Kyriazis che aveva travolto il bomber di Cinisi, che si vedeva sventolare il rosso per fallo da ultimo uomo. Russo correva ai ripari inserendo il centrale ex Venezia Landaida al posto di Erpen, e successivamente il nigeriano scuola Inter Eliakwu e Galoppa, mentre dall’altra parte Giordano gettava nella mischia De Sousa e Miceli al posto di Greco e De Simone, colpito dai crampi.
Il Catanzaro continuava a forzare e al 74’ trovava il vantaggio ancora con Re Giorgio Corona, che partiva sul filo del fuorigioco su un bel lancio di Ceccarelli e approfittava di un’altra dormita della difesa giuliana, infilando l’incolpevole Rossi con un preciso rasoterra.
Ma le emozioni non erano finite: al 78’ Ferrigno sbagliava il disimpegno e serviva lo Speedy-Gonzalez Eliakwu che veniva steso senza tanti complimenti da Ceccarelli. Giusto il secondo giallo per il numero 29 giallorosso e parità numerica ristabilita. Nel finale, dopo un clamoroso gol fallito da Corona, la Triestina spingeva disperatamente alla ricerca del pari. Un’uscita sbagliata di Belardi teneva con il fiato sospeso il “Ceravolo”, ma era Lekè a sbrogliare l’intricata situazione, salvando sulla linea con un colpo di testa. Arrivava così il fischio finale del signor Brighi e pubblico in delirio per i giallorossi, che festeggiavano con un bel girotondo sotto la Curva.

Ora tutti nell’olimpica Torino, senza paura.

Pier Santo Gallo

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Pier Santo Gallo

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