Ultimo ostacolo prima dei play off, ma non per questo meno impegnativo. Certo, il Catanzaro delle ultime giornate è davvero in forma smagliante, ma proprio questo particolare potrebbe indurre in tentazione (leggi sottovalutare gli avversari). E non iniziamo con le solite storie tipo âla concentrazione è al topâ. Si sa, quando si è troppo convinti (anche giustamente) dei propri mezzi il rischio è sempre in agguato. Per informazioni chiedere alla Roma stellare di Falcao e Boniek trafitta allâOlimpico da un Lecce derelitto e già retrocesso (scudetto bye bye).
In ogni caso il pistolotto di prammatica non serve a nulla perché in campo ci vanno i giocatori, ma se la squadra sente in giro un poâ di preoccupazione tra i tifosi, la cosa non guasta. In fondo il Tivoli (a proposito: se câè qualche membro della Crusca disponibile a spiegarci perché mai bisogna usare lâarticolo femminile, dormiremmo sonni più tranquilli) scende al Ceravolo per testare la squadra in vista dei play out e non dovrebbe giocare alla morte. Non solo, davanti a 10 mila spettatori dubitiamo che la squadra laziale âarrischiâ uno sgarbo.
Comunque questo Catanzaro non ha bisogno di nessun regalo: nel girone di ritorno viaggia a ritmi infernali. Tanto per fare dei paragoni (anche in vista delle prossime sfide): la classifica della sedici gare fin qui disputate vede in testa Foggia e Brindisi con 31 punti, seguite dal Catanzaro a 30. Se si considera che nelle prime partite i giallorossi erano pesantemente condizionati dalla mancanza di una punta (Falco mancava nella sfida con lâAcireale) e soprattutto dalla kafkiana situazione societaria, capirete da soli che allâappello mancano almeno un paio di punti. E le altre pretendenti alla promozione? Per loro distacchi notevoli: lâIgea ha totalizzato 24 punti, lâAcireale 22 e la Nocerina solo 21.
Altro dato statistico: se le aquile supereranno anche lâostacolo Tivoli, chiuderanno a quota 33 il loro girone, vale a dire un punto in meno di quello realizzato nella passata stagione dal Catanzaro considerato (a torto) galattico e che realizzò il record di punti nei campionati di C2 (sempre riferito ai giallorossi). Onore al merito, quindi, a Dellisanti e ai giocatori: forse con una gestione più oculata si poteva dare fastidio al Foggia. Tantâè, non serve a nulla crogiolarsi su quello che poteva essere. Concentriamoci sul futuro: nonostante tutto quello scritto sopra il Catanzaro non sarà il favorito dei prossimi play off. Il motivo principale è la classifica: avere la possibilità di puntare a due pareggi non è un affare di poco conto (noi ne sappiamo qualcosa). E poi il Brindisi è una signora squadra: per superarla tutto dovrà girare alla perfezione: incrociamo le dita soprattutto per squalifiche e dintorni. Non abbiamo la rosa dei pugliesi e in questo momento siamo dipendenti da quattro o cinque giocatori (Ferrigno, Toledo, Falco, Ciardiello e Alfieri). Insomma, il consiglio è semplice: godiamoci questo passaggio, ma senza esaltarci. In fondo la vera scommessa per la nuova società parte da luglio.
A proposito: cogliamo lâoccasione per complimentarci con lâUs Catanzaro che ha finalmente ridato fiato al sito ufficiale. Non solo, siamo doppiamente felici sapendo che il tutto sarà gestito da Giovanni Merlo, un bravo collega, ma soprattutto un carissimo amico. Abbiamo notato con piacere che molti dei nostri suggerimenti (ricordate la proposta di sinergia presentata qualche tempo fa?) sono stati presi in considerazione. Vuol dire che siamo in perfetta sintonia. Scritto questo, però, non possiamo non notare un piccolo neo. Per carità , nulla di importante, ma spesso sono i particolari a fare la differenza. Di che cosa stiamo parlando? Come già affermato, avevamo presentato la nostra proposta in modo ufficiale (non solo via forum, ma anche tramite una raccomandata). Ecco, avremmo gradito una semplice risposta (bastava una telefonata, ma anche una email) con la quale la società ci informava della volontà di procedere da sola alla creazione del sito ufficiale. Vogliamo pensare che si sia trattato soltanto di una dimenticanza dovuta alle molte cose da fare e non di una caduta di stile (che non appartiene alla logica della nuova gestione).
Il Catanzaro dei record, gli avversari e le piccole dimenticanze
Lâeditoriale di Francesco Ceniti