AVELLINO – Il Catanzaro perde al âPartenioâ e si avvia mestamente a salutare con ben quattro mesi di anticipo la serie B. Con la sconfitta subita in Irpinia anche le ultime speranze di permanenza nella cadetteria sono andate in fumo: oramai solo la matematica non condanna i giallorossi. Catanzaro che non è riuscito a portare quantomeno un punto dalla Campania ed ora è a â9 dai lupi, che occupano la quartultima posizione in classifica, che varrebbe i play-out, a â11 dalla Ternana e addirittura a â14 dal Bari sestultimo in classifica, con il peggior attacco con sole 11 reti segnate e la seconda peggior difesa della cadetteria.
Al âPartenioâ è sceso in campo un Catanzaro parecchio abbottonato, con tre difensori di ruolo come Di Cesare, Venturelli (al suo esordio con la maglia giallorossa) e Ceccarelli e con un centrocampo folto, con Gissi, Miceli e Giannone, con Ferrigno e Cordone ad appoggiare lâunica vera punta di ruolo, ovvero Giorgio Corona.
Fuori quindi Adami, mentre Greco, che si era ben comportato contro la Cremonese, non è neppure partito per la Campania, per smaltire un affaticamento al polpaccio sinistro.
Tra i padroni di casa gli ex di turno Rastelli e Vicari (poco rimpianto dai tifosi giallorossi) partono dalla panchina.
Si parte con il classico Catanzaro formato trasferta: squadra che si difende con ordine e non soffre particolarmente le incursioni degli avversari, ma che non si affaccia quasi mai dalle parti di Cecere. Ne viene fuori una partita dai mille sbadigli e con poche azioni, anche se è delle Aquile il primo sussulto: al 19â calcio dâangolo per i giallorossi e in area câè il solo Ferrigno che di testa colpisce bene ma centralmente, con Cecere che ha vita facile. Al 30â ancora Catanzaro, con Corona che palla al piede si viene a trovare Masiello tra sé e la porta, ma Re Giorgio non riesce a superarlo e sciupa una buona occasione. Decisamente accettabile il primo tempo dei giallorossi, ma un errore difensivo sommato ad unâingente dose di sfortuna, rovinano i piani di Guerini. Allo scadere le Aquile perdono banalmente il pallone nella propria tre quarti e Biancolino prova un tiro, che si trasforma in un assist perfetto per Danilevicius che viene atterrato da Di Cesare in area: il signor Ayroldi fischia la massima punizione e ammonisce lâex difensore del Chelsea: il rigore viene puntualmente trasformato da Biancolino. Pochi minuti prima gli irpini avevano reclamato un altro penalty per un atterramento in area dello stesso Biancolino ad opera di Ceccarelli.
Nella ripresa le Aquile spariscono dal campo e lâAvellino prima chiude la partita con lâariete lutuano Danileviucius, che sfrutta un altro errore della difesa giallorossa trafiggendo Anania in uscita, e poi amministra con estrema facilità il risultato, visto che la reazione del Catanzaro è praticamente identica ad un elettrocardiogramma piatto. Da annotare ci sono più cambi che azioni: nelle fila delle Aquile entrano De Sousa, Tedoldi e Vanin al posto dei vari Miceli, Cordone e Ferrigno. Ed è proprio l’italo-angolano a rendersi pericoloso in qualche occasione, ma niente di eclatante. Dopo di ciò il nulla, solo la gioia dei tifosi irpini e lo sconforto e la frustrazione dei tifosi giallorossi, che hanno assistito allâennesima sconfitta della loro squadra in questa stagione.
Pier Santo Gallo