Sala Stampa

IL RITORNO DI FABRIZIO FERRIGNO

Il sindaco ritorna al “Ceravolo” con un fisico invidiabile e il sorriso di sempre. E promette la sua rivincita

CATANZARO – Fisico perfetto, capelli corti e il solito sorriso
ben stampato in faccia: si presenta così Fabrizio Ferrigno al suo ritorno
sui “Tre Colli”. Il Catanzaro gli è sempre rimasto nel cuore
e quando è arrivata la chiamata decisiva non ha perso tempo, ha detto
subito di sì. E’ un romanticone del calcio, il “sindaco”:
«Appena ho ricevuto la telefonata di Mirante ho accettato immediatamente.
In bianco. Sulla fiducia. Catanzaro per me è come Napoli. Non potrei
mai rifiutarla».
Hai trovato qualcosa di nuovo rispetto alla tua partenza?
«Beh, i punti sono rimasti quelli (ride, ndr). L’atmosfera
di Catanzaro è sempre magica. Io qui mi sento a casa».

Quando è iniziata la trattativa con il Catanzaro?
«Mi sono sempre sentito con i dirigenti. C’è sempre
stato un bellissimo rapporto. Poi, si sa, sono sempre stato un pallino di
Pino Mirante. Appena rilevato il pacchetto di maggioranza mi ha telefonato
ed eccomi qui».

Come mai l’addio alla Juve Stabia?
«Non c’erano i presupposti per lavorare bene. E ho avuto
problemi anche a svincolarmi perchè non volevano che mi trasferissi
a Catanzaro. Lì mi ero comunque ambientato bene, essendo vicino casa».
Porteresti qualcuno di quella squadra qui a Catanzaro?
«Uno in particolare. E lo segnalai già qualche mese fa al Catanzaro.
Si tratta di Gigi Castaldo: è un giovane interessante che affidato
agli insegnamenti di un grande attaccante come Corona potrebbe crescere in
modo esponenziale».
Spogliatoio vecchio e mister nuovo, vero?
«Esatto. Ho fatto il ritiro precampionato con questo gruppo
e dunque conosco praticamente tutti. L’unica novità è Guerini.
Io lo conosco benissimo e so che è un grande allenatore, uno che ha
carisma. Lui mi conosce poco e dovrò essere io a farmi apprezzare».
Ora dovrai prenderti una bella rivincita…
«Sì, ma lo farò sul campo. Spero di dimostrare
a qualcuno di aver sbagliato nell’escludermi la scorsa estate».
Ti riferisci a Martino?
«Anche a lui. Arrivato qui, aveva deciso di tagliare con
il passato e ha preferito lasciare molti di noi fuori dal progetto. Ricordo
le parole di Buso quando me ne andai. La prese un po’ male. Ci teneva. E’
stato strano, poi, trovare un Martino profondamente diverso rispetto al passato.
Era stato lui a volermi portare a tutti i costi a Reggio Calabria. Allora
fui io ad andar via perchè non mi trovavo bene».

Massimiliano Raffaele

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Massimiliano Raffaele

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