CATANZARO – «Per noi non cambia niente. Non c’erano
problemi prima e adesso si potrà solo migliorare. La societÃ
ha sempre pagato gli stipendi e non ci ha mai fatto mancare qualcosa, e se
adesso c’è nuova gente pronta ad investire per questo Catanzaro non
può che farci piacere». E’ questo il pensiero di Vincenzo
Guerini poche ore dopo l’annuncio del passaggio del 52% delle quote azionarie
dell’Uesse a Pino Mirante e soci. Il tecnico è contento per l’andamento
delle cose ma preferisce cambiare argomento quasi subito e puntare dritto
alle questioni tecniche, quelle che ovviamente gli interessano maggiormente.
Si inizia da Adami: «Non ce la fa. Non partirà proprio perchè
per regolamento non potrebbe giocare con una fasciatura rigida».
Poi passa al modulo: «Senza nascondermi dico che a Vicenza giocheremo
con un 5-4-1, scelta comunque non motivata dalla carenza di giocatori o dalla
partenza di Myrtaj. Questa formazione l’avevo già in mente prima e
non ho cambiato idea». Detto in poche parole: il Catanzaro andrÃ
in Veneto per giocare una gara simile a quella che ha fruttato un prezioso
punticino nella trasferta di Mantova. Ovviamente ci sarà qualche faccia
nuova, a partire da Vanin e Del Grosso: «Sono due bravi professionisti.
Mi hanno fatto davvero un’ottima impressione. Vanin è già in
forma ed è soprattutto un calciatore serio, parla poco e questo è
importante. Stesso discorso per Del Grosso, anche lui sarà determinante
per la squadra e darà il suo preziosissimo contributo». Inevitabile
una capatina sul mercato: «Stiamo costruendo un nuovo Catanzaro
ma non è facile. Bisogna trovare quei calciatori in grado di scendere
in campo e lottare minuto dopo minuto per salvare questa squadra. Sono giÃ
arrivati Vanin e Del Grosso, a breve arriverà Cordone. E su di lui
voglio dire una cosa: l’ho avuto a Catania e Terni e smentisco quei giornali
che lo hanno descritto come un centrocampista centrale; Cordone è un
esterno». Rimane chiuso, invece, ogni discorso per un possibile
reinserimento in rosa di Andrea Sussi. Guerini chiarisce per l’ennesima volta
che «alla base c’è un problema tecnico, non societario»,
Improta, poi, aggiunge qualcosa in più: «Sussi è un
bravo calciatore ma non fa più al caso nostro. Per accordi vecchi con
l’ex direttore generale (Gabriele Martino, ndr) poteva usufruire
di un giorno e mezzo di permesso in più per problemi familiari. E un
giocatore come lui, con una muscolatura imponente, ha bisogno di allenarsi
giorno dopo giorno». Il calciomercato è in pieno corso,
sottolinea Improta, chiarendo però che di Zavagno e il gruppo di Catania
che qualche giorno fa avevano rifiutato il trasferimento è inutile
riparlarne: «Con loro non c’è più stato alcun contatto
e dunque non verranno a Catanzaro».
Massimiliano Raffaele