NESSUN abuso nella gestione del servizio di pubblicità allo stadio Ceravolo. A rispondere all’interrogazione rivolta agli assessori allo Sport, Tony Sgromo, e alle Finanze, Vincenzo Andracchio, ieri dai quattro consiglieri comunali Franco Passafaro (Margherita), Nicola Ventura (Ds), Mimmo Iaconantonio (Federazione socialista) e Umberto Aracri (Unità socialista) sulle presunte irregolarità nella raccolta pubblicitaria allo stadio, è il titolare della Mediagraf, Roberto Talarico, che rigetta i sospetti adombrati dagli amministratori. «La Mediagraf – spiega Talarico – ha gestito il servizio per circa sette anni, fin da quando lo stadio era di proprietà del demanio. Nel momento in cui la struttura è entrata a far parte del patrimonio comunale, l’amministrazione è subentrata nella convenzione, comunicando successivamente, in data di 11/11/04, la disdetta del contratto, poi scaduto a settembre 2005. Da allora ad oggi la Mediagraf ha più volte avuto modo di sollecitare il Comune a rinnovare la convenzione o a indire un bando di gara a cui la mia società avrebbe partecipato, ma finora l’amministrazione non ha ritenuto né di rinnovare la convenzione né di appaltare attraverso una gara il servizio». Fin qui la ricostruzione temporale dei rapporti intercorsi tra la società e palazzo De Nobili, per poi entrare nel cuore nell’interrogazione e spiegare perché i servizi pubblicitari effettuati al Ceravolo da settembre ad oggi sono pienamente in regola: «Esistono diverse sentenze che attribuiscono a una società organizzatrice di eventi pubblici compresi quelli sportivi, ed è questo il caso dell’Us Catanzaro, in assenza di un appalto il diritto di esporre i propri marchi limitatamente alla durata dell’evento, versando al Comune l’imposta pubblicitaria. Ed è esattamente questo che sta avvenendo al Ceravolo. Così come accade ancora negli altri stadi calabresi, come il Granillo di Reggio Calabria e lo Scida di Crotone, il D’Ippolito a Lamezia Terme, e come d’altro canto accade al Palagiovino in occasione delle partite della Pallacanestro Catanzaro, o all’arena Magna Graecia in occasione dei concerti, o ancora al Politeama, al Parco Archeologico e in qualunque posto abbia luogo un evento pubblico. Non esiste quindi alcuna forma di abuso o di irregolarità da parte della Mediagraf, a cui l’Us Catanzaro si è rivolta per la gestione della raccolta pubblicitaria. Appare dunque non solo falso ma anche tendenzioso il contenuto dell’interrogazione presentata dai quattro consiglieri comunali, evidentemente alla ricerca spasmodica di visibilità , senza avere però la minima contezza della vicenda e dimostrando una sostanziale ignoranza in materia. Mi piacerebbe sapere, infatti, in base a cosa stabiliscono che gli introiti che l’amministrazione ha avuto dalla pubblicità allo stadio sono esigui». «Amareggia e sorprende – aggiunge infine Talarico – l’iniziativa dei consiglieri che con calore hanno votato in consiglio comunale il progetto di Poggi e Parente, e in particolar modo Nicola Ventura che all’epoca ha esposto in aula la sciarpa del Catanzaro. Deduco dall’interrogazione che i consiglieri devono aver rinnegato la tanto proclamata fede calcistica. Di più, rappresenta ulteriore elemento di ambiguità il fatto i consiglieri tre anni fa hanno votato un atto di indirizzo per l’affidamento diretto all’Us della gestione di tutti i servizi inerenti allo stadio, e oggi chiedono invece a gran voce di indire un bando di gara. Mi auguro, a questo punto, che alla luce dell’errore commesso, i consiglieri comunali vogliano rivolgere le loro scuse alla città ».
Pubblicità abusiva allo stadio? Risponde Talarico
Dalle pagine de Il Quotidiano della Calabria”la replica del titolare della Mediagraf, Roberto Talarico, all’interrogazione dei 4 consiglieri: La pubblicità è in regola