Sicilia, terra di dominazioni e centro del mediterraneo, terra di conquista e sintesi di mille culture. Culture diverse tra loro che in quella terra si sono fuse in qualcosa di unico e diverso. Mille differenti sfaccettature, mille piccoli pezzi di un caleidoscopio che di volta in volta si combinano in modo diverso.
Eccoci quindi alla ennesima trasferta che ci vede scendere nella terra del sole.
LâEtna ed Erice, le due montagne che caratterizzano i due estremi opposti della Sicilia, e che fanno da cornice a due diverse realtà come la piccola e provinciale Trapani e la grande città industriale che è Catania.
Differenza che si vede anche nellâaltezza delle due montagne, dai 753 metri di Erice, ai 3.323 metri del più alto vulcano dâEuropa. Meta, quando non erutta, degli appassionati di sci che sulle pendici imbiancate possono trovare qualche impianto di risalita con un panorama che spazia dalla nostra amata Calabria allâimmenso blu del Mare.
Partiamo da Erice in un viaggio di trasferimento alla volta di Catania. Erice è lâultima realtà vitivinicola della Sicilia. Un clima fresco e ventilato che permette la coltivazione dellâuva in condizioni ideali, caldo di giorno, sole, e fresche notti con un importante sbalzo termico.
Proprio lâalternanza del caldo e del freddo tra il giorno e la notte (la celeberrima escursione termica) permette ai vini di sviluppare quei profumi e quegli aromi tipici dei grandi vini dellâAlto Adige.
In più lâescursione permette la produzione di vini con un elevato tasso di acidità che si traduce in âfreschezzaâ e fragranza dei profumi. Volendo fare un paragone, un vino fresco e acido con profumi fragranti e âviviâ è un vino molto giovane, il classico bianco estivo con poco alcool. Il vino che invece soffre il caldo è un vino troppo invecchiato, che in bocca dà una sensazione alcolica, che allappa e sembra che sia farinoso. Sono vini che tendono al âmarsalatoâ.
Pensiamo al clima della Sicilia e più in generale delle regioni del Sud. Tanto sole, caldo per vari mesi lâanno, poca pioggia per lo più concentrata in pochi mesi.
Una pianta che è esposta a queste condizioni climatiche ovviamente sarà stressata dal caldo e dalla siccità estiva, i vini e le uve saranno âcotteâ ovvero saranno quasi disidratate e i vini saranno un concentrato di alcool (il sole facendo disidratare lâacino dâuva, aumenta la percentuale degli zuccheri contenuta nellâacino. Il vino che ne deriva sarà più dolce per via degli zuccheri che poi si traducono in alcool a seguito della fermentazione.
Ma i vini non solo saranno più dolci ma più âcottiâ come si dice in gergo. Per farvi unâidea pensate a un frutto che è acerbo, che è maturo al punto giusto o che è troppo maturo.
Erice è una piccola bomboniera, un delizioso paesino di pietra e casette arroccato su un monte. Da qualche mese è stata attivata una cabinovia che in poco meno di 10 minuti vi porta comodamente in cima permettendovi di guardare uno straordinario panorama che vede le Isole Egadi fare da cornice a spettacolari tramonti.
Erice è stata colonizzata oltre che da orde di turisti in cerca di refrigerio dalla calura estiva (anche in pieno agosto la sera ci vuole un golfino leggero), anche da vignaioli in cerca di spazio per le loro piante.
Ad
Erice, oltre allo stupendo borgo, câè da fare qualche sosta nelle pasticcerie che vendono i caratteristici dolci di mandorle e la âfrutta Martoranaâ (come viene comunemente chiamata la pasta reale).
Veramente tipiche di Erice sono le âgenovesiâ. Dischi di pasta frolla sovrapposti farciti da crema pasticcera, infornati e spolverati di zucchero a velo. Prendono il nome dal cappello una volta usato dai marinai genovesi. Vanno rigorosamente mangiate calde! Ovvio abbinamento è un bicchiere di Marsala, straordinario vino da invecchiamento prodotto nellâomonima città a 40 km. Da Trapani.
Lasciando Trapani e dirigendoci verso Marsala, non possiamo non fare una sosta alla splendida isola di Mozia. Un museo a cielo aperto. Ci si trova immersi in un mare di reperti romani, una serie infinita di âcocciâ e di vasi disseminati dovunque con degli splendidi ritrovamenti.
Giunti a Marsala, oltre al centro della cittadina è dâobbligo una sosta alle cantine più note per ammirare ed assaggiare il vino.
La visita prosegue per Selinunte e la grandiosa Valle dei templi.
Non avremo vini da degustare, ma un giro tra i templi vale il viaggio.
Da li possiamo scegliere di continuare con il nostro itinerario costiero o di tornare verso il centro dellâisola, e la zona di donnafugata particolarmente vocata alla produzione di vini.
Scegliendo di continuare dal lato Sud, passiamo per Agrigento con i suoi splendidi mandorli in fiore, Ragusa e Siracusa con il suo teatro greco, e Piazza armerina con i suoi splendidi mosaici.
Se scegliamo di puntare a Nord, una visita a Palermo e ai suoi innumerevoli tesori che spaziano dal barocco al liberty del Basile ci porta a prendere lâautostrada per Catania e viaggiare alla volta dello stadio.
Ma ora siamo arrivati e quindi Brindiamo!
In alto i calici e buona Serie Bevute
Nicolò Ditta
PS per informazioni critiche richieste o suggerimenti, tranne soldi o bottiglie di vino, scrivetemi pure a uctrapani@uscatanzaro.net