Quando perdi e ti fanno i complimenti, quando anche lâallenatore avversario proferisce verbo dicendo che ânon meriti la posizione che hai in classificaâ , allora bisogna stare molto attenti perché sono le pericolose avvisaglie che câè più di qualcosa che non va per il verso giusto.
Il Catanzaro esce sconfitto dal posticipo del lunedì con un bugiardo quanto (purtroppo) reale 3-1.
Dispiace anche per la fantastica curva che ha colorato di giallorosso lâimpianto bergamasco intitolato agli âAtleti Azzurri dâItaliaâ. Come al solito, al seguito delle Aquile supporters da ovunque e (purtroppo) come al solito con la sconfitta sul groppone e con i soliti tristi sorrisi come anticamera del mesto e amaro ritorno a casa . Câè chi torna nel capoluogo calabrese per riassaporare profumi lasciati da poco, chi al contrario, dovrà subire i reiterati sfottò (sul posto di lavoro e non solo) questa volta del martedì. Ma è mai possibile che tutto ciò si ripeta con svizzera precisione da due anni a questa parte e non si abbia la forza o il coraggio di fare qualcosa? Eâ mai possibile che si debba assistere impassibili a tanto scempio?
Eâ frustrante per chi scrive fare discorsi affidati alla carta carbone e ripetere con sillogismi diversi gli stessi concetti triti e ritriti questâanno e non solo. La sconfitta a Bergamo brucia, eccome se brucia! Poco ci interessa dei pannucci caldi affidati alla solita voglia di gioire anche per una sconfitta!!! La tifoseria giallorossa si è âridottaâ a gioire anche per le sconfitte (ahimè numerosissime) purché subite andando in vantaggio per primi, o con un solo gol di scarto! Ho usato il termine âridottaâ con tutto il rispetto per gli altrui modi di affrontare la realtà , ma è bene non dimenticare mai che noi siamo il Catanzaro! E allora? Allora nei periodi di carestia, anche un poâ di pane ammuffito prende le sembianze di un lauto pasto, ma guai ad abituarsi. Qui non siamo allâ âIsola dei famosiâ, non câè un premio finale e la ânominationâ dei presunti colpevoli non vieterà al Catanzaro lâennesima, umiliante retrocessione consecutiva
Il Catanzaro, sia bene inteso, ha fornito una prestazione più che dignitosa, ma alla fine gli uomini di Guerini hanno portato a casa solo i complimenti e unâespulsione (quella rimediata troppo ingenuamente dal tecnico giallorosso) che si sarebbe potuta evitare, anche perché pare che la stessa abbia influito molto sul rendimento (psicologico e non) degli undici in campo.
Tutto lasciava presagire un lunedì da leoni e anche qualcosa di più di quello che si era visto a Mantova, ma quando in attacco hai il solo Corona, unico predicatore nel deserto, non puoi fare di più. Nervo prima, Sussi poi, hanno evidenziato in tutta la drammaticità che se non segna il Re Giorgio, il Catanzaro non riesce a finalizzare la mole di gioco prodotta.
Eâ pur vero che gennaio è oramai arrivato, ma è altrettanto vero che occorrerà dotare la squadra di rinforzi importanti, in modo da cambiare drasticamente rotta. Lâaritmetica in questo momento dice che ancora non tutto è perduto, la passione dei cuori giallorossi cerca di darle una mano, ma sarà determinante lâintervento in sede di mercato (e non soloâ¦) della Società di via Lombardi. Mancano tre gare al giro di boa: Cesena, Catania e Bologna i prossimi avversari delle aquile e con due gare tra le mura amiche.
Occorre presenza, e determinazione se si vuole raddrizzare la rotta. Di certo nessuno vuole che il Catanzaro reciti il ruolo di âsquadra simpatiaâ anche perché questi copioni, generalmente portano a retrocessione certa.
La prossima gara in casa non sarà certo un ostacolo semplice da superare. Al Ceravolo arriva il Cesena, la vera sorpresa del campionato 2005/2006. Nulla di straordinario, ma la squadra bianconera vanta una compattezza e un rodaggio di gioco superiore alle aquile. In trasferta ha più volte messo in seria difficoltà avversari bene attrezzati. Ai giallorossi lâarduo compito di rompere il ghiaccio e vincere. Si vincere, vincere, vincere, è terapeutico e nel contempo esorcizzante, rileggetelo/ripetetelo con il sottoscritto: vincere, vincere, vincere. Si trattasse anche della nazionale brasiliana, il Catanzaro dovrà vincere e incassare i tre punti. Eâ superfluo rimarcare il vitale ruolo ricoperto dal âdodicesimoâ in campoâ¦ed è più che lecito augurarsi che in settimana la società trovi al suo interno equilibri reali e non solo formali. In settimana, così dicono i bene informati ci dovrebbe essere un incontro tra i fantastici cinque. Tutti noi ci auguriamo che, per il bene del Catanzaro, della sua nobile storia e altrettanto nobile Tifoseria, si trovi il bandolo della matassa, altrimenti, con le scadenze che si avvicinano, il discorso potrebbe diventare drammatico. Lo sappiamo tutti ed è bene non tacere su questo punto.
Da ciò dipenderà tutto: mercato di gennaio e non solo. Lâaugurio è che ognuno si ponga innanzi alla propria coscienza e faccia un decisivo e (ci si augura) definitivo esame della situazione attuale.
La chiarezza e soprattutto la verità saranno (ne siamo certi) premiate da tutti. Proseguire in una sostanziale situazione di stand by o di stallo danneggerebbe gravemente sia il presente immediato che il futuro del Catanzaro.
Giuseppe Mangialavori